sabato 29 novembre 2008

Un clic per la cooperazuione

Gentili amici,
mi chiamo Elvira Santaniello di Emigrazione Notizie e, insieme alla sig. ra Chiara Sardelli, curo un Blog "Il Presente e la Memoria" (http://ilpresenteelamemoria.go.ilcannocchiale.it/)
in cui ci occupiamo, oltre che di sollecitare i lettori sul valore del nostro passato come base per il nostro futuro, di sottoporre all'attenzione dei lettori situazioni
ed episodi di discriminazioni e intolleranze e di invitarli a considerare la ricchezza della diversità come punto di partenza per la
vera integrazione. Nell'ambito di questa nostra, per così dire, mission, abbiamo diffusamente parlato di cooperazione internazionale e
dell'invito, rimasto purtroppo inascoltato, da parte dell'Arcivescovo Emerito Desmond Tutu al nostro ministro Tremonti affinchè non vengano applicati i tagli alla cooperazione previsti nella Finanziaria 2009.
A questo proposito, abbiamo voluto dare anche noi, nel nostro piccolo, un contributo alla visibilità di questa vicenda, creando un evento web su Facebook chiamato "un clic per la cooperazione"(http://www.new.facebook.com/event.php?eid=35944428025).
Praticamente, dopo aver contattato l'Arcivescovo Tutu (il quale ci ha molto carinamente risposto attravero la sua assistente personale) per informarlo di questa iniziativa, abbiamo chiesto ai nosti lettori e ai nostri iscritti su Facebook (il nostro gruppo è legato all'iniziativa
"Caro Alemanno...ovvero lettere dall'antifascismo" ma a breve prenderà vita autonoma con un gruppo proprio) di inviare a Tutu una e card di ringraziamento per il suo impegno a favore della cooperazione internazionale. L'iniziativa durerà (almeno) fino alla fine di
dicembre ed in questo periodo ci auguriamo di ottenere un buon successo e soprattutto una certa visibilità, per poter poi, sperare
che il Ministro Tremonti dedichi un minimo di attenzione a questo movimento di idee.
Per ottenere questo scopo, che non è certamente facile da raggiungere, abbiamo bisogno di una mano; ecco, quindi, che vi chiediamo, se volete e potete, di dare un pò di attenzione a questa nostra iniziativa, piccola ma molto sentita, una iniziativa che viene dalla gente comune, dalla gente impegnata nel mondo della solidarietà, da tanti volontari impegnati in attività di sostegno in Italia e all'estero.
Vi ringrazio anticipatamente dell'attenzione che sicuramente ci darete e attendiamo una vostra cortese risposta.
Nel mentre, vi saluto cordialmente.
Elvira Santaniello
B. Hanno già risposto favorevolmente, oltre che uomini e donne democratici impegnati nel sociale e nel volontariato, anche giornalisti, come Lilli Gruber, Pietro Orsatti e Ivan Zazzaroni; politici del PD come Roberto Morassut,Paola Concia e Alfonso Andria; Manuel Santoro, Resp. Organizzaz. dei Radicali di Sinistra;tanti consiglieri di comuni, province e regioni, ma soprattutto il Responsabile per il volontariato e il terzo settore del PD, Gianluca Lioni.
Questo interesse ci spinge ad andare avanti e stiamo preparando una lettera - manifesto in cui inviteremo il Ministro Tremonti quanto meno a rispondere a Tutu e a dare una opportuna giustificazione al suo silenzio.
Stiamo anche approntando un Blog (http://unclicperlacooperazione.ilcannocchiale.it), che è già on line

mercoledì 26 novembre 2008

I: Nasce in Grecia un nuovo portale per gli Italiani nel Mondo(http://italianinelmondo.ning.com)/




ANGELO SARACINI

Comunicato stampa

Dopo l'istituzionedel  sito del Comitato popolare della Grecia,(www.comitesgeneralegrecia.org)
ho sentito l'esigenza di dare vita anche ad un
sito dedicato a tutti gli Italiani nel Mondo.

http://italianinelmondo.ning.com/
Un sito che in completa autonomia da tutto e da tutti ,libero da vintincoli istituzionali,possa liberamente rappresentare le nostre Comunita' all'estero.
Il portale servira' per aumentare la conoscenza delle problematiche degli Italiani all'estero,che spesso sono comuni in tutti continenti.
E attraverso anche le proposte relative le reali esigenze cercare di sensibilizzare  le nostre istituzioni sia all'estero che in Italia,e infine far sentire questa voce comune anche ai nostri 18 rappresentanti in Parlamento che spesso sembra vadano in ordine sparso senza far riferimento ai reali e anche giornalieri  interessi comuni delle Comunita' all'estero .

atene 25/11/2008

Angelo Saracini


mercoledì 19 novembre 2008

COMITES ATENE :RISPOSTA A ROMAGNOLI E CREAZIONE COMITES POPOLARE GRECIA




ANGELO SARACINI

COMUNICATO STAMPA

A seguito intervista rilasciata da Romagnoli sulla situazione del Comites di Atene e che in particolare descrive la mia gestione dittatoriale e prepotente,vorrei soltanto ricordare a chi potrebbe essere corto di memoria,(ma in questo caso fanno fede i verbali consegnati in Ambasciata)della folgorante entrata in campo alle passate elezioni del Comites della lista AZZURRI che durante la raccolta delle 100 firme ha dovuto aggiungerne diverse false.
Purtroppo le autorita' diplomatiche e ministeriali di allora hanno legalizzato il falso in atto pubblico.

Con l'occasione ,come gia' avevo preannunciato al tempo della forzata consegna della documentazione del Comites Grecia presso gli uffici dell'Ambasciata di Atene,oggi ,come risposta  a chi ha fatto di tutto per  distruggerlo, comunico ufficialmente l'istituzione del COMITES POPOLARE GRECIA,che funzionera' e servira' la Comunita' italiana in Grecia.
Il sito gia' on line  si puo' trovare all'indirizzo www.comitespopolaregrecia.org ed e' aperto alla collaborazione di tutti.
In seguito si pubblichera' anche un giornale inizialmente telematico dal titolo
NUOVA IDENTITA' per sopperire al ben noto periodico IDENTITA' del Comites Grecia
che ho diretto per 10 anni.


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sabato 15 novembre 2008

MA C'E' ANCHE LA CASTA DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO?

da RINASCITA BALCANICA

14.11.2008,22:23 - Made in Italy ? Ma va la !


 
L'italianità è senz'altro qualcosa che ci appartiene, e dunque va difeso e sviluppato.  Tuttavia in questi anni il mondo degli "italiani all'estero" è diventato solo un cunicolo di vipere e di affaristi senza scrupoli,  uno sterminato labirinto di millantatori, che hanno usurato degli ideali per i propri interessi. Oggi bisogna invece rilanciare l'imprenditoria italiana che le capacità per  diffondersi nel mondo, partendo innanzitutto dalle risorse che i mercati e i governi esteri possono offrire.

 

 


 

Sentiamo sempre più spesso parlare di italicità, di italianità e ancora di "made in italy" come un bene che appartiene al popolo italiano e sul quale bisogna, dunque, bisogna investire. Lo Stato italiano cerca ormai da anni di colmare quella abissale lacuna della frammentazione del suo popolo a causa delle grandi migrazioni, e bisogna ammettere che ci riesce con risultati davvero scarsi, mentre il resto viene affidato spesso all'iniziativa individuale delle comunità che si vengono a creare. L'apparato istituzionale, il cosiddetto "Sistema Italia" ha delle risorse davvero minime rispetto al territorio che dovrebbe coprire, anche perché stiamo parlando dell'intero globo. Da questo punto di vista, l'Italia è uno dei pochi Stati al mondo, se non l'unico, ad avere una cittadinanza globale, che direttamente o indirettamente tende a rispecchiarsi nell'ideale dell'italianità. Un fenomeno opposto è invece la cosiddetta "fuga di cervelli", ossia il desiderio di fuggire da una realtà che non garantisce una dignitosa carriera o in certi casi la sostenibilità del tenore di vita. L'italiano all'estero è così l'incarnazione della storia e delle contraddizioni del nostro Paese, è l'impulso alla scoperta, al viaggio e all'esportazione di sapere e cultura, ma è anche il dolore del passato, il malessere del presente e l'insicurezza nel futuro. Su questo siamo tutti d'accordo: l'italianità ci appartiene ed è qualcosa da difendere.  Ma cosa significa oggi essere italiano all'estero, e perchè si deve sempre parlare di italiani d'Argentina oppure degli italo-americani? 

Sembra ormai inevitabile ridursi a parlare di sagre, di feste popolari della "Little Italy", ad organizzare tombolate, "partite di calcetto" e commemorazioni della "Ellis Island". Le Associazioni di italiani all'estero che si trovano nel continente americano, sono per la maggior parte iniziative di italiani di seconda o terza generazione, in qualche modo destinate a scomparire con l'allungarsi delle generazioni. La cultura e le tradizioni che cercano di tramandare ormai si sono disperse nella commistione di usi e costumi del luogo, creando così una lingua e dei riti che nei fatti non esistono in Italia, non appartengono alla cultura italiana come tutti noi la conosciamo. Anche se va loro il merito di aver ricostruito un'identità nazionale tutta personale, non si può costruire su queste comunità un legame con la "madre patria", né un ponte economico. Sono realtà chiuse, che nascono e muoiono all'interno degli stessi quartieri italiani, costruiti ai margini delle periferie delle metropoli. Le Camere di Commercio, gli Istituti ICE, i Consolati e le Ambasciate molto spesso non hanno alcun contatto con queste entità, che in qualche modo restano legati all'immagine che si sono costruiti.

Ancora diversa è poi la realtà degli "italiani" che all'estero hanno creato la loro ragione di vita, scrivendo libri sulle grandi emigrazioni, intavolando discussioni sulla politica e l'economia italiana quando sono i stati i primi ad abbandonare il Paese. Si definiscono la ricchezza ripudiata dallo Stato, e molto spesso si traducono solo in grandi studiosi "del modo ideale di imbrogliare il prossimo". Chiedono che siano create scuole italiane per mantenere la cultura italiana, e allo stesso tempo sono contrari alla creazione nel di scuole straniere e di "commistioni" con gli immigrati nel loro Paese.  In questi anni, abbiamo avuto molte esperienze di questi famosi patrioti, di questi grandi condottieri di prosciutti, di sagristi e esperti di "panettonate", che si fanno strada negli uffici dei Ministeri sulla falsa riga degli studi "per creare laboratori di intelligenze". Teorie trite e ritrite, manoscritti e carta straccia, che ritraggono solo frustrazioni di pseudo-globalizzazioni inesistenti, tutte belle "storie" che sono da sempre terreno fertile di tanti personaggi che marciano sull'italianità per interessi personali, un po' per propaganda e speculazione fine a sé stessa, un po' perché inconsapevolmente cavalcano cavalli di battaglia sbagliati. Anche nel mondo degli italiani all'estero, è stata dunque creata una sorta di lobby che ha ridotto quest'universo sterminato di cultura ed impresa, alle solite sceneggiate nostalgiche che da anni non aggiungono niente di nuovo e non contribuiscono allo sviluppo del Paese. Sul cosiddetto "made in italy" vi sono migliaia di processi in corso, battaglie e controversie per rivendicare la paternità nel nome, dei marchi e delle denominazioni.

La verità è che gli "italiani all'estero" finanziati dallo Stato non sono uniti, sono un cunicolo di vipere e di affaristi senza scrupoli,  uno sterminato labirinto di  millantatori, che mettono a ferro e fuoco i Ministeri solo per spillare quattro spiccioli allo Stato, come sempre moralmente ricattato per la sua inefficienza e la sua assenza. Il Ministero degli Italiani nel Mondo, così come la Farnesina, sono ormai inondati da progetti di data base, di media, di quotidiani, di piattaforme multimediali, di uffici di rappresentanza e di intermediazione. Possiamo però assicurarvi che ognuno di essi si sgonfia in un mero processo di copy and paste, di produzione di informazione fine e sé stessa, e solo nel migliore dei casi di esternalizzazione dei servizi ad entità private.  Molte "aziende" che abbiamo avuto l'occasione di conoscere, oltre ad avere grandi buchi neri nei loro bilanci con milioni di euro di finanziamenti scomparsi, sono ancorate alle menzogne sul business italiano, che loro stessi hanno contribuito a distruggere.

Saremmo veramente curiosi di vedere cosa hanno fatto in tutti questi anni queste vacche grasse malaticce, vorremo anche conoscere le aziende che sono riusciti a crescere grazie a queste strutture. In realtà non c'è nulla dietro questa italicità, dietro questo "made in Italy" e l'associazionismo italiano. Molte spesso vi sono tante aziende straniere - cinesi, turche, greche, romene, inglesi, belgi - che usano questi marchi "italici" e hanno conquistano i mercati esteri : cosa ha fatto lo Stato italiano, con tutte le strutture che ha finanziato, per proteggere il vero "made in Italy" ed impedire che imprenditori esteri si potessero impossessare della nostra immagine. Un tempo, i muratori italiani andavano in giro per il mondo e aprivano ristoranti, e se alla fine dovevano servire "la pasta con il kechup" non aveva importanza, perché bisognava vendere. Oggi invece, il mercato della ristorazione all'estero è nelle mani di albanesi e romeni, che parlano benissimo l'italiano e, con le loro insegne italiche, hanno invaso il mercato. Dinanzi a tale situazione, oltre alle timide dichiarazioni di deputati degli italiani nel mondo, c'è il totale immobilismo ed indifferenza. 

In realtà, dovremmo imparare dai francesi, dai tedeschi e dai russi, che entrano nei mercati esteri tramite società logistiche, avvocati, professionisti e consulenti, con le tecnologie e il loro sapere e le loro risorse. In un certo senso bisogna rilanciare l'imprenditoria italiana che ha la capacità e la forza di diffondersi nel mondo, traendo beneficio dalle risorse umane e materiali estere. Il potenziale strategico non va cercato negli italiani residenti in loco, ma nelle popolazioni indigene che condividono la cultura Italiana, e hanno un forte sentimento verso l'Italia. Da questo punto di vista, occorre concentrare l'attenzione sui mercati prossimi, vicini logisticamente con i quali è possibile sviluppare una rete di scambi immediata, indotta spontaneamente dalla specializzazione dell'economia. In questo, bisogna rifarsi alle vecchie teorie di Keynes e Ricardo, individuando nello scambio delle risorse il mezzo per coltivare "la ricchezza delle nazioni". 
L'interscambio deve essere lo scopo ultimo dei progetti da realizzare, facendo ricorso a strumenti informatici, a servizi di intelligence economica, per creare infine delle Camera di Commercio transnazionali e virtuali. Progetti che devono essere controllati direttamente dalle alte Istituzioni dello Stato, come arma economica per la conquista dei mercati. Coordinando le strutture di sistema già esistenti, che non riescono a muoversi perché intrappolate nella loro stessa burocrazia, queste entità virtuali devono dare un reale supporto all'imprenditoria italiana utilizzando le strutture logistiche e i poteri locali. L'immagine delle imprese italiane dovrebbe essere di netto distacco rispetto al classico "made in italy", ridotto ai classici stereotipi del "prodotto tipico" , per ampliarsi alle conoscenze, alle tecnologie e ai modelli industriali dell'Italia.

Michele ALTAMURA



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lunedì 10 novembre 2008

Aktiv_+_Gleichberechtigt_November_2008

Meine Damen und Herren, liebe Kolleginnen und Kollegen,

anbei die November Ausgabe des Newsletters „Aktiv + Gleichberechtigt“.

Viel Spaß beim lesen und viele Grüße

Giovanni Pollice
Leiter der Abt. Ausländische Arbeitnehmer/Migration
Königsworther Platz 6
30167 Hannover
Telefon: 0511/7631-229
Fax: 0511/7631-590
Mobil: 0173/6080468
mail to: giovanni.pollice@igbce.de

 

Mitarbeiterin
Sabrina Hintze
Telefon: 0511/7631-640
mail to: sabrina.hintze@igbce.de

 

 

- AKTIV+GLEICHBERECHTIGT November 2008
[zum PDF Download]

INHALT

- Aktiv gegen Rechts

Christlich orientierte MetallerInnen machen Sozialdemagogie von Rechts zum Thema [zum Beitrag]

- Gegen Naziterror

Solierklärung der ver.di Jugend Aachen/Düren/Erft [zum Beitrag]

- "Der Mensch ist wichtiger als die Sache!"

[zum Beitrag]

- Hintergrund

Die Arbeitsgemeinschaft christlich-demokratischer Kolleginnen und Kollegen der IG Metall [zum Beitrag]

- In der Tradition des Nationalsozialismus

Annelie Buntenbach fordert Verbot der HDJ [zum Beitrag]

- Teilhaben Teil werden

Ausstellung der IG BCE eröffnet die Interkulturellen Wochen in Düren [zum Beitrag]

- Arbeitsfrei für Anti-Nazi-Demo

Über 20 Unternehmen im Südharz machen vor, wie es gehen kann [zum Beitrag]

- Rechtsextremismus und sein Umfeld

DGB Hochschulgruppe Freiburg beschäftigt sich mit den Ergebnissen der Regionalstudie [zum Beitrag]

- Termine und Veranstaltungen

[zum Beitrag]

- In Or Between

Film des Monats [zum Beitrag]

- Schattenbericht

ENAR zu Rassismus in Europa [zum Beitrag]

- IMPRESSUM [zum Impressum]

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HERAUSGEBER
Mach meinen Kumpel nicht an! e.V.
Verein gegen Ausländerfeindlichkeit und Rassismus

VERANTWORTLICH: Michaela Dälken
REDAKTION: Heike Mauer

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lunedì 3 novembre 2008