Data: Mercoledì 8 ottobre 2008, 21:13
08/10/2008 | ore 17.36 | Italiani nel mondo | PERCHÉ IL MAE NON È INTERVENUTO DOPO LO SCIOGLIMENTO DEL COMITES GRECIA? L'INTERROGAZIONE DEL SEN. RANDAZZO (PD) AL MINISTRO FRATTINI | ROMA\ aise\ - Perché la Farnesina non è intervenuta dopo lo scioglimento del Comites della Grecia? Perché si è scelto di lasciare la collettività priva di un organismo eletto democraticamente per ben due anni? Questi i quesiti che il senatore del Pd Nino Randazzo ha posto al Ministro degli esteri in una interrogazione presentata ieri. "La legge 8 maggio 1985, n. 205 – ricorda Randazzo in premessa – ha istituito i Comitati dell'emigrazione italiana (Coemit) modificata ed integrata dalla legge 5 luglio 1990, n. 172, che, dopo aver modificato il nome in Comitati degli italiani all'estero (Comites), ne ha ridefinito le funzioni, le strutture amministrative e le dotazioni finanziarie; i Comitati hanno il compito di promuovere iniziative di carattere sociale e culturale, scolastico e sportivo, nell'ambito della comunità italiana della rispettiva circoscrizione; inoltre essi cooperano con l'autorità consolare nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani, nonché nella vigilanza sulla questione dei contratti e della sicurezza del lavoro, delle condizioni abitative e scolastiche; gli stessi hanno altresì funzioni consultive sulle richieste di contributo avanzate ai consolati da associazioni e comitati che operano nella circoscrizione per attività sociali, assistenziali, culturali e ricreative a favore della collettività italiana". "considerato che il Comites di Atene è stato regolarmente eletto in base e per effetto della legge istitutiva; lo stesso Comites è paralizzato da oltre un anno per una scelta deliberata di boicottaggio da parte dei sei consiglieri eletti nella lista Azzurri nel Mondo (Forza Italia) i quali, pur essendo stati ogni volta regolarmente convocati dal Presidente del Comites Angelo Saracini, non si sono mai presentati alle sedute; è obbligo degli eletti svolgere il mandato assegnato con voto dai cittadini e operare con responsabilità e trasparenza; la legge n. 286 del 2003 prescrive che la mancata partecipazione immotivata per tre sedute consecutive comporta la decadenza dalla carica", Randazzo chiede di sapere "per quali ragioni le autorità consolari e le autorità diplomatiche italiane in Grecia, nonché gli uffici competenti del Ministero degli affari esteri abbiano ritenuto di non intervenire per due anni, lasciando che un organismo votato dai cittadini e previsto da una legge del Parlamento potesse essere messo nella condizione di non operare attraverso un boicottaggio preventivo ed inammissibile sotto il profilo etico, istituzionale e legislativo; per quali ragioni le autorità diplomatiche e consolari italiane in Grecia, in applicazione dell'articolo 8 della legge 286 del 2003, non sono intervenute per deliberare la decadenza dei membri che hanno disertato le sedute per due anni consecutivi" e, infine, "quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare in forma urgente e concreta, prevedendo, in caso di impossibilità di altra soluzione, lo scioglimento anche sotto il profilo formale e l'immediata indizione di nuove elezioni, come richiesto dallo stesso Presidente del Comites-Grecia al fine di assicurare in tempi brevi la piena funzionalità di un organo importante per i nostri connazionali residenti in Grecia". (aise) |
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