di Roberta Sorgato
Il contenuto dell’opera costituisce:
- Patrimonio di memoria storica collettiva e testimonianza della cultura e civiltà italiana in generale e veneta in particolare in Italia e nel mondo.
- Testimonianza da proporre, soprattutto alle nuove generazioni, per comprendere i grandi valori del nostro passato recente che hanno permesso il raggiungimento dell’odierna condizione di democrazia e libertà ed indicano il percorso per i traguardi del futuro.
- Promozione della conoscenza indispensabile per maturare obbiettività di giudizio e di confronto nel cogliere analogie e diversità con le situazioni attuali favorendo un consapevole ed equilibrato atteggiamento nei confronti dei nuovi flussi migratori.
Infatti propone:
- Un notevole spaccato della realtà storica, economica, sociale, culturale e politica dell’Italia alla fine
della seconda guerra mondiale con riferimenti a significativi momenti relativi ai due conflitti
mondiali, visti attraverso gli occhi della gente comune.
- Il fenomeno della massiccia emigrazione dei lavoratori italiani (veneti in particolare) verso le miniere del Belgio.
- La descrizione del difficile percorso di inserimento nel Paese di accoglienza in equilibrata osservanza delle leggi locali ed orgogliosa difesa delle proprie origini e dei suoi valori.
- La ricostruzione fedele della sciagura avvenuta l’8 febbraio 1956 al Rieu du Coeur a Quaregnon nella quale persero la vita otto minatori di cui sette italiani.
- Le ripercussioni ed i risvolti, istituzionali e soggettivi, immediati e a lungo termine.
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PROFILO dell' AUTRICE ROBERTA SORGATO
Insegnante presso l’Istituto Comprensivo di San Polo di Piave.
Esordisce come autrice per ragazzi con due romanzi editi da Tredici:
“Una storia tutta Pepe” destinato agli alunni delle ultime classi della scuola primaria;
“All’ombra del castello” destinato agli studenti della scuola secondaria di primo grado;
“La casa del padre” romanzo per adulti edito da Canova Edizioni e recentemente ristampato dalla Casa Editrice Tracce di Pescara dove è stato presentato dal Prof. Russo, ex docente universitario di Letteratura Italiana all’Università di Chieti.
Collabora con:
Docenti di scuole di ogni ordine e grado nella stesura e realizzazione di progetti interdisciplinari ed “Incontri con l’Autore”.
Biblioteche
Enti pubblici e privati
Emittenti televisive
Emittenti radio
Stampa
Associazioni Culturali
Librerie
per realizzare momenti culturali di significativo contenuto e forte coinvolgimento scenico ed emozionale avvalendosi anche del prezioso intervento di validi collaboratori (critici, esperti, attori-lettori, musicisti…).
“La casa del padre” riscuote consensi di pubblico e di critica confermati anche dai recenti riconoscimenti assegnati.
In particolare:
Premio Internazionale EUGANEO sezione Francesco Petrarca
Premio Internazionale di Poesia e Letteratura VILLA MOROSINI (Premio speciale della Giuria)
Premio Nazionale “HISTONIUM” Poesia e Narrativa (Premio speciale unico per la Regione VENETO) ed inserimento di alcuni brani nella prestigiosa Antologia di prossima pubblicazione.
Ulteriori informazioni sull’autrice, sulle opere sopra citate, interviste televisive e radiofoniche, recensioni e articoli e sulle attività svolte scaricabili da internet e visitando il sito:
www.robertasorgato.it
lunedì 15 novembre 2010
FEDIBA Buenos Aires: reunión mensual del CONSEJO DIRECTIVO FEDERAL
ITALIA VIVE EN LA ARGENTINA DEL BICENTENARIO
Ciudad Autónoma de Buenos Aires, noviembre de 2010
Sr. Presidente y Delegados:
De acuerdo a las disposiciones estatutarias convocamos a Uds. a la reunión mensual del CONSEJO DIRECTIVO FEDERAL, que tendrá lugar el sábado 27 de noviembre de 2010 a las 19.00 horas en la sede de la ASOCIACION ITALIANA DE PILAR.
En esta oportunidad se realizara en día sábado, para participar del aniversario de la fundación de esta importante institución de la zona norte de la provincia de Buenos Aires, siendo el traslado desde la Ciudad de Buenos Aires por cuenta de FEDIBA, que también celebra su aniversario.-
Al finalizar la reunión del CONSEJO DIRECTIVO, participaremos de la cena –aniversario, cuyo valor de la tarjeta es de $ 95, . Agradeceremos vuestra presencia y rogamos confirmarla antes del día 22 de noviembre a los teléfonos y/o dirección de e-mail a :
(011) 4982 – 7561 (Cristina Barbaro, dejar mensaje)
(011) 4431 – 8521 (dejar mensaje)
(011) 4778 – 0612 Iside Donadon, dejar mensaje)
e-mail: fediba74@yahoo.com.ar
Sin otro particular los saludamos muy atte. -
Iside Visentin Donadon Pina Mainieri
Secretaria Presidente
Ciudad Autónoma de Buenos Aires, noviembre de 2010
Sr. Presidente y Delegados:
De acuerdo a las disposiciones estatutarias convocamos a Uds. a la reunión mensual del CONSEJO DIRECTIVO FEDERAL, que tendrá lugar el sábado 27 de noviembre de 2010 a las 19.00 horas en la sede de la ASOCIACION ITALIANA DE PILAR.
En esta oportunidad se realizara en día sábado, para participar del aniversario de la fundación de esta importante institución de la zona norte de la provincia de Buenos Aires, siendo el traslado desde la Ciudad de Buenos Aires por cuenta de FEDIBA, que también celebra su aniversario.-
Al finalizar la reunión del CONSEJO DIRECTIVO, participaremos de la cena –aniversario, cuyo valor de la tarjeta es de $ 95, . Agradeceremos vuestra presencia y rogamos confirmarla antes del día 22 de noviembre a los teléfonos y/o dirección de e-mail a :
(011) 4982 – 7561 (Cristina Barbaro, dejar mensaje)
(011) 4431 – 8521 (dejar mensaje)
(011) 4778 – 0612 Iside Donadon, dejar mensaje)
e-mail: fediba74@yahoo.com.ar
Sin otro particular los saludamos muy atte. -
Iside Visentin Donadon Pina Mainieri
Secretaria Presidente
sLEGAMI: La contenzione fisica nei servizi psichiatrici aspetti legali, deontologici, etici
Seminario Psichiatria Democratica
venerdì 26 novembre 2010 presso: La casa dei mondi rovesciati – coop. soc. L’Arcobaleno onlus C.so Casale 413 - Torino
sLEGAMI: La contenzione fisica nei servizi psichiatrici aspetti legali, deontologici, etici
Programma
Ore 9,00 Presentazione e coordinamento del seminario
dott. E. Cristina, dott. N. Scotta, dott. L. Sorrentino
Ore 9,15 Da Chirone a Prometeo: del curare
dott. P. Tranchina, psicoanalista e formatore
Ore 10,00 La contenzione fisica nei Servizi psichiatrici d’urgenza in Piemonte:
storia e attualità
avv. R. Rolli, membro dell'ALMM di Torino
Ore 10,30 Riconoscimento della soggettività e relazione d’aiuto
C.S. M. Piccoli
Ore 11,00 Intervallo
Ore 11,15 legami/slegami: drammatizzazione
a cura de “La compagnia” ass. Il Tiglio onlus
Ore 11,40 Dibattito
modera dott. A Lanteri
Ore 12,30 Presentazione del trentennale dei Fogli d’Informazione
Ore 13,00 Liberi tutti!
Il seminario è aperto a tutti gli interessati, la partecipazione è gratuita, verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
venerdì 26 novembre 2010 presso: La casa dei mondi rovesciati – coop. soc. L’Arcobaleno onlus C.so Casale 413 - Torino
sLEGAMI: La contenzione fisica nei servizi psichiatrici aspetti legali, deontologici, etici
Programma
Ore 9,00 Presentazione e coordinamento del seminario
dott. E. Cristina, dott. N. Scotta, dott. L. Sorrentino
Ore 9,15 Da Chirone a Prometeo: del curare
dott. P. Tranchina, psicoanalista e formatore
Ore 10,00 La contenzione fisica nei Servizi psichiatrici d’urgenza in Piemonte:
storia e attualità
avv. R. Rolli, membro dell'ALMM di Torino
Ore 10,30 Riconoscimento della soggettività e relazione d’aiuto
C.S. M. Piccoli
Ore 11,00 Intervallo
Ore 11,15 legami/slegami: drammatizzazione
a cura de “La compagnia” ass. Il Tiglio onlus
Ore 11,40 Dibattito
modera dott. A Lanteri
Ore 12,30 Presentazione del trentennale dei Fogli d’Informazione
Ore 13,00 Liberi tutti!
Il seminario è aperto a tutti gli interessati, la partecipazione è gratuita, verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
GUERRA E PACE: racconti, testimonianze e approfondimenti per una cultura di Pace
XIII convegno
SPAZIO GLORIA - via Varesina, 72 Como
sabato 20 novembre 2010
in collaborazione con
ACLI Como, Altreconomia, Amnesty International Gruppo di Como, ARCI Como, ASPEm, Associazione del Volontariato Comasco-Centro Servizi per il Volontariato, Associazione Medici con l'Africa Como onlus, Associazione In Viaggio, Donne in nero Como, ecoinformazioni, Emergency Como, Garabombo, IPSIA Como,
La Rosa Bianca, Liceo Scientifico G. Terragni di Olgiate Comasco, Peacereporter
con il contributo di
Regione Lombardia - Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie della Lombardia
Provincia di Como - Assessorato alla Cultura
È tempo di costruire la pace
di Italo Nessi consigliere del Coordinamento Comasco per la Pace
Appare sempre più evidente come nella nostra società si mistifichino le parole.
Come si vogliano palesemente truccare le carte e fare apparire positivi atti e scelte che non lo sono
affatto.
Non si parla più di guerra. Ma di azioni di pace.
Non si parla più di esercito. Ma di forza di pace.
Non si parla più di violenza. Ma di incidenti di percorso.
Non si parla più di soldati. Ma di uomini di pace.
Non si parla più di armi di distruzione di massa. Ma di armi intelligenti.
Non si parla più di politica. Ma di decisioni che vanno prese per il bene comune. Che coincide sempre
più spesso con gli interessi di pochi.
Il convegno Guerra e pace
Come Coordinamento Comasco per la Pace abbiamo il dovere di provare a rimettere le cose al loro
posto. Dobbiamo dare alle parole il loro vero significato.
Il concetto di Pace ha molte sfaccettature e contiene molte altre parole: giustizia, equità, uguaglianza,
nonviolenza, solidarietà, bene comune, sviluppo sostenibile, universalità...
In un contesto storico come l'attuale diventa però fondamentale riappropriarsi delle radici della parola
Pace che è prima di tutto assenza di guerra.
E di conseguenza assenza di armi, di conflitti violenti, di morti (per lo più civili), di distruzione di
infrastrutture e di territori, di disastri ambientali, di spreco di risorse.
E quindi, in positivo, valori che si chiamano solidarietà, impegno, dialogo, confronto, rinuncia,
sofferenza, speranza, giustizia, progettualità comune, gratuità.
Avvicinare i giovani alla Pace
Ci sono molti modi per avvicinare i ragazzi, i giovani alla Pace.
Spesso dimentichiamo che altri avevano avvicinato noi alla Pace. Altri ci avevano fatto risuonare in
testa le parole positive scritte poco sopra. Altri ci avevano mostrato come la lotta per i valori positivi si
pagava in prima persona. Con le percosse, col carcere, con la sospensione dei diritti civili, con la morte.
Altri ci avevano mostrato che i sogni possono talvolta diventare realtà.
Altri avevano creduto alla nonviolenza, all'obiezione di coscienza, al servizio civile, alla difesa popolare
nonviolenta. Altri avevano creduto alla libertà, alla giustizia. E noi siamo cresciuti facendo nostri questi
valori.
E adesso che molte illusioni sono svanite, guardandoci indietro capiamo che le scelte importanti della
nostra vita le abbiamo fatte in quel solco. Abbiamo quindi ora il dovere di avvicinare i giovani alla Pace.
Di gridare ancora che ognuno deve sentirsi responsabile per tutto.
Di far comprendere che il primato della propria coscienza è una delle pochissime cose che si
possiedono realmente. Altrimenti ai giovani rimarrà solo il tetro quadro che gli dipingono tutti i giorni.
Facendogli credere che sono sempre gli altri quelli che non capiscono, che sbagliano, che vanno
corretti, con le buone o con le cattive.
Facendogli credere che noi siamo i migliori, quelli che hanno capito tutto e che quindi abbiamo il diritto
di comandare gli altri.
Facendogli credere che non vale la pena impegnarsi. Che tutto è dovuto.
Facendogli credere che chi ci aveva provato in passato non aveva capito niente.
Uccidendogli la speranza.
La speranza in una vita che valga la pena essere vissuta.
La speranza in un mondo migliore, di Pace e di Giustizia.
MATTINO dalle 8.45 alle 12.45 incontro rivolto alle scuole
TUTTI GIU' PER TERRA, TUTTI SULLA TERRA!
a cura di ARCI Como, con il sostegno del Settore Relazioni INternazionali del Comune di Como
proiezione del film NO MAN'S LAND di Danis Tanovic
LA GUERRA NON CI DA' PACE
Tavola rotonda con:
CHRISTIAN ELIA - giornalista di Peacereporter
ALIDAD SHIRI e GINA ABBATE autori del libro VIA DALLA PAZZA GUERRA Un ragazzo in fuga dall'Afghanistan
Modera EMILIO BOTTA - presidente del Coordinamento Comasco per la Pace
VOCI E MUSICA DI PACE
MARCO BELCASTRO, MAURIZIO ALIFFI, SIMONE MAURI, FRANCO D'AURIA
________________________________________________________
POMERIGGIO dalle 14.30 alle 18.30
VOCI E MUSICA DI PACE
MARCO BELCASTRO, MAURIZIO ALIFFI, SIMONE MAURI, FRANCO D'AURIA
LA NOSTRA IDEA DI PACE
Tavola rotonda con:
MARCO GARATTI - Emergency
MONICA LANFRANCO - direttora di Marea
NANNI SALIO - Centro Studi Sereno Regis
MAO VALPIANA - Azione Nonviolenta
Modera FRANCESCO VIGNARCA - Rete Italiana Disarmo
PAUSA CAFFE' e APERITIVO equosolidale a cura di GARABOMBO
________________________________________________________
SERA ore 21.00
VIAGGIO DI SOLA ANDATA
spettacolo del Gruppo Teatrale Ibuka Amizero
di e con Monica Bonaldo, Mariaester Cassinelli, Marta Ferri, Maria Luigia Marzorati, Chiara Frigerio
fisarmonica Mario Girolimetto
percussioni e tuba Samuela Marco
__________________________________________
ufficio stampa
Ecoinformazioni 031 268425 www.ecoinformazioni.it
per informazioni
Coordinamento Comasco per la Pace 031 927644 info@comopace.org - www.comopace.org
SPAZIO GLORIA - via Varesina, 72 Como
sabato 20 novembre 2010
in collaborazione con
ACLI Como, Altreconomia, Amnesty International Gruppo di Como, ARCI Como, ASPEm, Associazione del Volontariato Comasco-Centro Servizi per il Volontariato, Associazione Medici con l'Africa Como onlus, Associazione In Viaggio, Donne in nero Como, ecoinformazioni, Emergency Como, Garabombo, IPSIA Como,
La Rosa Bianca, Liceo Scientifico G. Terragni di Olgiate Comasco, Peacereporter
con il contributo di
Regione Lombardia - Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie della Lombardia
Provincia di Como - Assessorato alla Cultura
È tempo di costruire la pace
di Italo Nessi consigliere del Coordinamento Comasco per la Pace
Appare sempre più evidente come nella nostra società si mistifichino le parole.
Come si vogliano palesemente truccare le carte e fare apparire positivi atti e scelte che non lo sono
affatto.
Non si parla più di guerra. Ma di azioni di pace.
Non si parla più di esercito. Ma di forza di pace.
Non si parla più di violenza. Ma di incidenti di percorso.
Non si parla più di soldati. Ma di uomini di pace.
Non si parla più di armi di distruzione di massa. Ma di armi intelligenti.
Non si parla più di politica. Ma di decisioni che vanno prese per il bene comune. Che coincide sempre
più spesso con gli interessi di pochi.
Il convegno Guerra e pace
Come Coordinamento Comasco per la Pace abbiamo il dovere di provare a rimettere le cose al loro
posto. Dobbiamo dare alle parole il loro vero significato.
Il concetto di Pace ha molte sfaccettature e contiene molte altre parole: giustizia, equità, uguaglianza,
nonviolenza, solidarietà, bene comune, sviluppo sostenibile, universalità...
In un contesto storico come l'attuale diventa però fondamentale riappropriarsi delle radici della parola
Pace che è prima di tutto assenza di guerra.
E di conseguenza assenza di armi, di conflitti violenti, di morti (per lo più civili), di distruzione di
infrastrutture e di territori, di disastri ambientali, di spreco di risorse.
E quindi, in positivo, valori che si chiamano solidarietà, impegno, dialogo, confronto, rinuncia,
sofferenza, speranza, giustizia, progettualità comune, gratuità.
Avvicinare i giovani alla Pace
Ci sono molti modi per avvicinare i ragazzi, i giovani alla Pace.
Spesso dimentichiamo che altri avevano avvicinato noi alla Pace. Altri ci avevano fatto risuonare in
testa le parole positive scritte poco sopra. Altri ci avevano mostrato come la lotta per i valori positivi si
pagava in prima persona. Con le percosse, col carcere, con la sospensione dei diritti civili, con la morte.
Altri ci avevano mostrato che i sogni possono talvolta diventare realtà.
Altri avevano creduto alla nonviolenza, all'obiezione di coscienza, al servizio civile, alla difesa popolare
nonviolenta. Altri avevano creduto alla libertà, alla giustizia. E noi siamo cresciuti facendo nostri questi
valori.
E adesso che molte illusioni sono svanite, guardandoci indietro capiamo che le scelte importanti della
nostra vita le abbiamo fatte in quel solco. Abbiamo quindi ora il dovere di avvicinare i giovani alla Pace.
Di gridare ancora che ognuno deve sentirsi responsabile per tutto.
Di far comprendere che il primato della propria coscienza è una delle pochissime cose che si
possiedono realmente. Altrimenti ai giovani rimarrà solo il tetro quadro che gli dipingono tutti i giorni.
Facendogli credere che sono sempre gli altri quelli che non capiscono, che sbagliano, che vanno
corretti, con le buone o con le cattive.
Facendogli credere che noi siamo i migliori, quelli che hanno capito tutto e che quindi abbiamo il diritto
di comandare gli altri.
Facendogli credere che non vale la pena impegnarsi. Che tutto è dovuto.
Facendogli credere che chi ci aveva provato in passato non aveva capito niente.
Uccidendogli la speranza.
La speranza in una vita che valga la pena essere vissuta.
La speranza in un mondo migliore, di Pace e di Giustizia.
MATTINO dalle 8.45 alle 12.45 incontro rivolto alle scuole
TUTTI GIU' PER TERRA, TUTTI SULLA TERRA!
a cura di ARCI Como, con il sostegno del Settore Relazioni INternazionali del Comune di Como
proiezione del film NO MAN'S LAND di Danis Tanovic
LA GUERRA NON CI DA' PACE
Tavola rotonda con:
CHRISTIAN ELIA - giornalista di Peacereporter
ALIDAD SHIRI e GINA ABBATE autori del libro VIA DALLA PAZZA GUERRA Un ragazzo in fuga dall'Afghanistan
Modera EMILIO BOTTA - presidente del Coordinamento Comasco per la Pace
VOCI E MUSICA DI PACE
MARCO BELCASTRO, MAURIZIO ALIFFI, SIMONE MAURI, FRANCO D'AURIA
________________________________________________________
POMERIGGIO dalle 14.30 alle 18.30
VOCI E MUSICA DI PACE
MARCO BELCASTRO, MAURIZIO ALIFFI, SIMONE MAURI, FRANCO D'AURIA
LA NOSTRA IDEA DI PACE
Tavola rotonda con:
MARCO GARATTI - Emergency
MONICA LANFRANCO - direttora di Marea
NANNI SALIO - Centro Studi Sereno Regis
MAO VALPIANA - Azione Nonviolenta
Modera FRANCESCO VIGNARCA - Rete Italiana Disarmo
PAUSA CAFFE' e APERITIVO equosolidale a cura di GARABOMBO
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SERA ore 21.00
VIAGGIO DI SOLA ANDATA
spettacolo del Gruppo Teatrale Ibuka Amizero
di e con Monica Bonaldo, Mariaester Cassinelli, Marta Ferri, Maria Luigia Marzorati, Chiara Frigerio
fisarmonica Mario Girolimetto
percussioni e tuba Samuela Marco
__________________________________________
ufficio stampa
Ecoinformazioni 031 268425 www.ecoinformazioni.it
per informazioni
Coordinamento Comasco per la Pace 031 927644 info@comopace.org - www.comopace.org
lunedì 1 novembre 2010
Sciaffusa (Svizzera): scomparsa Faustina Francabandiera
E’ con grande tristezza che apprendo della scomparsa del Cav. Faustina Francabandiera in Lapadula, deceduta nella notte del 31 ottobre 2010 all’ospedale cantonale di Sciaffusa (Svizzera). Faustina, affetta da tempo da un ostinato tumore, ha sopportato la sua sofferenza con grande dignità e ha lottato con grinta contro la sua malattia fino all’ultimo giorno.
Di lei ricordiamo tutti il grande e instancabile impegno: nell’associazionismo regionale dei lucani, nel Comites di Sciaffusa prima e in quello di Zurigo poi, nonché come Segretaria del circolo PD di Sciaffusa. Un’attivista sempre attenta e sensibile ai diritti dei bambini, che ha difeso in quanto rappresentante della comunità italiana nelle istituzioni scolastiche elvetiche di Sciaffusa. Faustina si è distinta inoltre per la tutela dei diritti delle donne, in particolare a favore di una maggiore rappresentanza femminile nelle istituzioni.
Al marito Raffaele, iscritto alla grande famiglia delle Colonie Libere Italiane, alle figlie Ornella e Angela e al figlio Alessio esprimo il mio più sentito e sincero sentimento di cordoglio e di vicinanza. In questi anni di collaborazione con Faustina e la famiglia si era sviluppato un rapporto di amicizia che andava al di là delle relazioni sociali. Il ricordo di Faustina e la sua prematura scomparsa ci richiama tutti a rafforzare il nostro impegno nella lotta per i valori nei quali lei credeva e per i quali ha impegnato la sua vita. Con Faustina la comunità italiana in Svizzera perde un solido punto di riferimento.
Zurigo, 1° novembre 2010
(Colonie Libere Svizzera)
Di lei ricordiamo tutti il grande e instancabile impegno: nell’associazionismo regionale dei lucani, nel Comites di Sciaffusa prima e in quello di Zurigo poi, nonché come Segretaria del circolo PD di Sciaffusa. Un’attivista sempre attenta e sensibile ai diritti dei bambini, che ha difeso in quanto rappresentante della comunità italiana nelle istituzioni scolastiche elvetiche di Sciaffusa. Faustina si è distinta inoltre per la tutela dei diritti delle donne, in particolare a favore di una maggiore rappresentanza femminile nelle istituzioni.
Al marito Raffaele, iscritto alla grande famiglia delle Colonie Libere Italiane, alle figlie Ornella e Angela e al figlio Alessio esprimo il mio più sentito e sincero sentimento di cordoglio e di vicinanza. In questi anni di collaborazione con Faustina e la famiglia si era sviluppato un rapporto di amicizia che andava al di là delle relazioni sociali. Il ricordo di Faustina e la sua prematura scomparsa ci richiama tutti a rafforzare il nostro impegno nella lotta per i valori nei quali lei credeva e per i quali ha impegnato la sua vita. Con Faustina la comunità italiana in Svizzera perde un solido punto di riferimento.
Zurigo, 1° novembre 2010
(Colonie Libere Svizzera)
venerdì 29 ottobre 2010
Approvato, in Commissione esteri, l’emendamento Narducci per ripristinare i fondi erogati alla Dante Alighieri
L’on. Franco Narducci, Vicepresidente della Commissione esteri della Camera, considerando “grave e preoccupante il taglio apportato ai contributi erogati dal Ministero degli Affari esteri alla Società Dante Alighieri, che per l’anno in corso sono pari quasi al 53,5 per cento del complessivo bilancio della Società medesima, e che rischiano di compromettere il funzionamento di questo istituto, che costituisce uno dei fiori all’occhiello nella promozione della lingua italiana nel mondo”, ha proposto un emendamento teso a ripristinare i fondi erogati alla Dante Alighieri.
Tale emendamento è stato, poi, approvato, in maniera bipartisan, ed inviato alla Commissione bilancio per successive valutazioni.
Inoltre, l’on. Narducci è il primo firmatario di altri emendamenti presentati, oggi, in Commissione bilancio in favore della stampa italiana all’estero, intervenendo sulle ipotesi di detrazioni per oneri, oltre che per il diritto alla fruizione delle detrazioni per carichi di famiglia per gli italiani all’estero, come nella previsione già introdotta con la finanziaria 2007 del Governo Prodi e per lo stanziamento finalizzato al ripristino dei contributi in favore del cap. 3153, “Contributi in denaro, libri e materiale didattico e relative spese di spedizione ad enti, associazioni e comitati per l’assistenza educativa, scolastica, culturale, ricreativa e sportiva dei lavoratori italiani all’estero e delle loro famiglie”.
Roma, 29 ottobre 2010
Tale emendamento è stato, poi, approvato, in maniera bipartisan, ed inviato alla Commissione bilancio per successive valutazioni.
Inoltre, l’on. Narducci è il primo firmatario di altri emendamenti presentati, oggi, in Commissione bilancio in favore della stampa italiana all’estero, intervenendo sulle ipotesi di detrazioni per oneri, oltre che per il diritto alla fruizione delle detrazioni per carichi di famiglia per gli italiani all’estero, come nella previsione già introdotta con la finanziaria 2007 del Governo Prodi e per lo stanziamento finalizzato al ripristino dei contributi in favore del cap. 3153, “Contributi in denaro, libri e materiale didattico e relative spese di spedizione ad enti, associazioni e comitati per l’assistenza educativa, scolastica, culturale, ricreativa e sportiva dei lavoratori italiani all’estero e delle loro famiglie”.
Roma, 29 ottobre 2010
Una mostra fra cinema e arte contemporanea a Brisbane
Pier Paolo Pasolini
Dal 3 Novembre al 1 Dicembre, presso l’Australian Cinématèque di Brisbane si terrà la prima retrospettiva completa dedicata a Pasolini in terra australiana. La Cineteca Nazionale (grazie alla preziosa collaborazione di Laura Argento) e il Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini presso la Cineteca del Comune di Bologna hanno fornito in prestito le copie mentre le ricerche per la composizione dei materiali di corredo hanno interessato l’archivio di Cinemazero e gli storici documenti di Gideon Bachmann.
L’omaggio Australiano a Pasolini e’ reso possibile grazie alla stretta collaborazione fra il Consolato in Brisbane, la Galleria di Arte Moderna e l’Australian Cinématèque. Esso comprende oltre all’opera cinematografica una rassegna piu vasta dell’opera del grande regista (http://qag.qld.gov.au/cinematheque/coming¬_soon/pasolini/) tragicamente scomparso nella notte fra il 1 e il 2 novembre 1975.
Come noto, Australian Cinématèque è parte della Queensland Art Gallery, un museo d’arte contemporanea generalmente riconosciuto fra i piu attivi della regione Asia/Oceania alla cui iniziativa si deve, fra l’altro, la celebre Asia Pacific Triennial of Contemporary Art. I programmi della cineteca prendono sempre le mosse da un approccio al contemporaneo. E’ accaduto ad esempio nel 2007 con una memorabile retrospettiva di oltre 160 film sul lascito della Nouvelle Vague in occasione dei 50 anni della sua morte. Anche nel caso dell’imminente rassegna, la direttrice di Australian Cinématèque, Kathryn Weir nell’arco ha voluto presentare una mostra che aggiorna e anticipa alcune delle prospettive dell’arte contemporanea, attorno alla figura e all’opera di Pasolini.
Il pubblico australiano potrà accompagnare ai film di Pasolini la visione di capolavori quali Ostia, il cortometraggio che Julian Cole gira nel 1991 sull’omicidio di Pasolini interpretato da Derek Jarman.
Da questa mostra esce un ritratto di Pasolini che va oltre al grande regista di un’indimenticata stagione del cinema italiano e che allarga alla contemporaneità i confini della sua figura di poeta e intellettuale.
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PRESS RELEASE
An exhibition between cinema and contemporary art in Brisbane
Pier Paolo Pasolini
From 3 November till 1 December at the Australian Cinématèque of Brisbane, a complete collection of Pasolini will be shown for the first time in Australia. The Cineteca Nazionale – National Film Library (with the collaboration of Laura Argento) and the Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini – Studies Centre - Archives of Pier Paolo Pasolini from the Film Library of the City of Bologna, worked effortlessly on research whilst the composition of material was furnished to the interested “Cinemazero” and the historical documents of Gideon Bachmann.
The Australian tribute to Pasolini, which was made possible due to the strong collaboration between this Consulate of Italy in Brisbane with the Gallery of Modern Arts (GoMA) and the Australian Cinématèque, is comprised of his cinematographic masterpieces, and for the first time are complimented and accompanied by his collection of contemporary artworks, video artworks aspirated as a reflection of his image and, works that is Pasolini (http://qag.qld.gov.au/cinemateque/coming_soon/pasolini/) murdered on the night between 1 and 2 of November 1975.
Being part of the Queensland Art Gallery, the Australian Cinématèque, a museum of contemporary art, which is one of the most active in the Asian region managed such initiative from the support of the Asia Pacific Triennial of Contemporary Art, which enables programs to take a completely contemporary approach. For example, in 2007 the memorable exhibit of over 160 films on the legacy of “Nouvelle Vague” in occasion of the 50th anniversary since its birth. As the case of the forthcoming review, the director, Kathryn Weir has achieved to create an exhibition which meets and exceeds every expectation of contemporary art surrounding the image and the works of Pasolini.
The Australian public will be able to capture the images of Ostia for example, the location of which a short film, produced by Julian Cole, was filmed in 1991 based on the murder of Pasolini and interpreted by Derek Jarman.
Extracted from this collection is a Pasolini which defines more than a great director in a unforgettable history of Italian cinema but determines a contemporary state of being as an addition to his image as a poet and intellect.
Dal 3 Novembre al 1 Dicembre, presso l’Australian Cinématèque di Brisbane si terrà la prima retrospettiva completa dedicata a Pasolini in terra australiana. La Cineteca Nazionale (grazie alla preziosa collaborazione di Laura Argento) e il Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini presso la Cineteca del Comune di Bologna hanno fornito in prestito le copie mentre le ricerche per la composizione dei materiali di corredo hanno interessato l’archivio di Cinemazero e gli storici documenti di Gideon Bachmann.
L’omaggio Australiano a Pasolini e’ reso possibile grazie alla stretta collaborazione fra il Consolato in Brisbane, la Galleria di Arte Moderna e l’Australian Cinématèque. Esso comprende oltre all’opera cinematografica una rassegna piu vasta dell’opera del grande regista (http://qag.qld.gov.au/cinematheque/coming¬_soon/pasolini/) tragicamente scomparso nella notte fra il 1 e il 2 novembre 1975.
Come noto, Australian Cinématèque è parte della Queensland Art Gallery, un museo d’arte contemporanea generalmente riconosciuto fra i piu attivi della regione Asia/Oceania alla cui iniziativa si deve, fra l’altro, la celebre Asia Pacific Triennial of Contemporary Art. I programmi della cineteca prendono sempre le mosse da un approccio al contemporaneo. E’ accaduto ad esempio nel 2007 con una memorabile retrospettiva di oltre 160 film sul lascito della Nouvelle Vague in occasione dei 50 anni della sua morte. Anche nel caso dell’imminente rassegna, la direttrice di Australian Cinématèque, Kathryn Weir nell’arco ha voluto presentare una mostra che aggiorna e anticipa alcune delle prospettive dell’arte contemporanea, attorno alla figura e all’opera di Pasolini.
Il pubblico australiano potrà accompagnare ai film di Pasolini la visione di capolavori quali Ostia, il cortometraggio che Julian Cole gira nel 1991 sull’omicidio di Pasolini interpretato da Derek Jarman.
Da questa mostra esce un ritratto di Pasolini che va oltre al grande regista di un’indimenticata stagione del cinema italiano e che allarga alla contemporaneità i confini della sua figura di poeta e intellettuale.
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PRESS RELEASE
An exhibition between cinema and contemporary art in Brisbane
Pier Paolo Pasolini
From 3 November till 1 December at the Australian Cinématèque of Brisbane, a complete collection of Pasolini will be shown for the first time in Australia. The Cineteca Nazionale – National Film Library (with the collaboration of Laura Argento) and the Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini – Studies Centre - Archives of Pier Paolo Pasolini from the Film Library of the City of Bologna, worked effortlessly on research whilst the composition of material was furnished to the interested “Cinemazero” and the historical documents of Gideon Bachmann.
The Australian tribute to Pasolini, which was made possible due to the strong collaboration between this Consulate of Italy in Brisbane with the Gallery of Modern Arts (GoMA) and the Australian Cinématèque, is comprised of his cinematographic masterpieces, and for the first time are complimented and accompanied by his collection of contemporary artworks, video artworks aspirated as a reflection of his image and, works that is Pasolini (http://qag.qld.gov.au/cinemateque/coming_soon/pasolini/) murdered on the night between 1 and 2 of November 1975.
Being part of the Queensland Art Gallery, the Australian Cinématèque, a museum of contemporary art, which is one of the most active in the Asian region managed such initiative from the support of the Asia Pacific Triennial of Contemporary Art, which enables programs to take a completely contemporary approach. For example, in 2007 the memorable exhibit of over 160 films on the legacy of “Nouvelle Vague” in occasion of the 50th anniversary since its birth. As the case of the forthcoming review, the director, Kathryn Weir has achieved to create an exhibition which meets and exceeds every expectation of contemporary art surrounding the image and the works of Pasolini.
The Australian public will be able to capture the images of Ostia for example, the location of which a short film, produced by Julian Cole, was filmed in 1991 based on the murder of Pasolini and interpreted by Derek Jarman.
Extracted from this collection is a Pasolini which defines more than a great director in a unforgettable history of Italian cinema but determines a contemporary state of being as an addition to his image as a poet and intellect.
giovedì 28 ottobre 2010
Messaggio di cordoglio del MAIE per la scomparsa di Nestor Kirchener
27 ottobre 2010:-Il Consiglio Direttivo del MAIE - Movimento Associativo Italiani all’Estero, il Presidente, on. Ricardo Merlo, i Coordinatori continentali, sen. Mirella Giai e on. Giacomo Bezzi, tutti i coordinatori nazionali e circoscrizionali e tutti gli associati partecipano con profondo dolore al lutto che ha colpito la Presidente della Repubblica Argentina, Cristina Fernández de Kirchner. Un evento imprevisto e improvviso, come la morte prematura dell’ex Presidente, Nestor Kirchener, impone a tutti noi una riflessione sul senso della vita umana e sulla sua caducità, sospendendo ogni giudizio sul suo operato politico.
Il senato blocca le parafarmacie
di Carlo Di Stanislao
Le parafarmacie sono una autentica novità nel mercato della distribuzione, istituite da noi nel 2006. Si tratta di punti vendita dove è possibile acquistare prodotti farmaceutici da banco, per l’igiene personale, per la cosmesi e di erboristeria senza essere vere e proprie farmacie. 'Il 'no' del Senato alle parafarmacie, espresso ieri dalla XII Commissione Sanita', con la decisione di utilizzare del DDL 863 Gasparri/Tomassini, come testo base per il riordino del sistema farmaceutico, ''e' sta definita dalla’on. Scilipodi dell’IDV “una scelta gravissima, perche' va contro le indicazioni dell'anti-trust e le posizioni di tutte le associazioni di categoria dei consumatori e dei rappresentanti le Parafarmacie''. Nel corso dell'incontro, a Palazzo Marini, con il Direttivo nazionale delle Parafarmacie, l’esponente politico ha dichiarato:'' In questo modo si annullerebbero tutti quegli effetti positivi della liberalizzazione di alcuni farmaci voluti dalla Legge Bersani, che ha permesso, a esercizi diversi dalle farmacie convenzionate, di vendere farmaci senza l'obbligo di prescrizione medica, creando una sana concorrenza di mercato e scalfendo, seppur minimamente, il monopolio da sempre detenuto dalle farmacie, costrette, per questa ragione, a ridurre il prezzo di alcuni farmaci. A difesa delle Parafarmacie, esprimo, inoltre, il mio rammarico per la risposta negativa avuta dalla segreteria del Presidente Sen. Tomassini, relativa ad una richiesta di audizione di alcuni rappresentanti di categoria”. Una ricerca di Dica33 di pochi mesi fa, dimostra che la liberalizzazione dei canali di vendita che consente il commercio di farmaci da banco, detti anche di automedicazione, al di fuori della farmacia, vale a dire nei supermercati e nelle parafarmacie, è riuscito a centrare il bersaglio più importante, quello di far risparmiare gli italiani. Questa almeno è la stima che arriva da Altroconsumo: attraverso un'indagine condotta in 10 città (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Verona), dove l'associazione ha messo a confronto i prezzi di una settantina di medicinali Sop (senza obbligo di prescrizione) in 144 punti vendita, tra i quali 111 farmacie, 17 parafarmacie e 16 ipermercati. I dati raccolti hanno dimostrato che l'arrivo della concorrenza nel comparto ha avuto effetti positivi sui portafogli dei consumatori: dal 2006 (l'anno in cui entrò in vigore la legge che allargò la vendita dei medicinali da banco a canali diversi dalla farmacie) a oggi i prezzi dei farmaci messi sotto la lente da Altroconsumo sono aumentati al massimo del 3,4%; tra il 2000 e il 2005, invece, gli incrementi furono anche del 19%. Quello della farmacia rimane il canale più caro (nelle parafarmacie i prezzi sono in media più bassi del 3%, negli iper del 18%) ma si possono comunque trovare differenze eclatanti anche tra singoli punti vendita: tra le farmacie sono state registrate differenze su uno stesso prodotto anche del 57%, tra le parafarmacie del 37% e tra gli ipermercati del 33%. Tuttavia, secondo Altroconsumo non sempre il cittadino è messo nelle condizioni migliori per scegliere. Dal gennaio 2008, infatti, sui farmaci senza ricetta non vige più il meccanismo dello sconto percentuale sul prezzo unico di vendita, che consentiva al consumatore di confrontare le offerte in modo semplice e veloce: oggi invece farmacie, parafarmacie e ipermercati fissano direttamente il prezzo di vendita, che dovrebbe essere riportato su un listino liberamente consultabile. È la legge a prevederlo, ma soltanto il 42% dei punti vendita visitati da Altroconsumo dispone effettivamente di un elenco aggiornato e solo il 28% lo mette a disposizione dei clienti. Mancanze a parte, i dati che emergono dalla ricerca sembrano dimostrare che almeno in tema di farmaci la liberalizzazione ha funzionato. Di qui la richiesta dell'associazione di un ulteriore passo avanti nello sviluppo della concorrenza attraverso la "deregulation" dei farmaci di fascia C, quelli cioè con obbligo di ricetta e a carico del paziente. “Se questi medicinali potessero essere venduti anche nelle parafarmacie e negli ipermercati alla presenza di un farmacista” è la riflessione di Altroconsumo “le farmacie sarebbero costrette a combattere la concorrenza abbassando i prezzi”. Il 25 ottobre scorsco, su La Stampa, Sara Settembrino ci informa che le quasi quattromila parafarmacie aperte in Italia dopo la liberalizzazione fatta dal decreto Bersani nel 2006, hanno dato lavoro a 7.500 persone e fatto risparmiare agli italiani circa 600 milioni di euro. Questi i dati emersi al convegno promosso dal Pd del Piemonte, avvenuto a Torino il 23 ottobre, in cui mondo politico e rappresentanti di categoria si sono confrontati sulla riforma del settore per la quale ad oggi esistono in parlamento dieci proposte di legge. La differenza al consumatore rischia di non essere ben chiara: le parafarmacie, presenti anche nei supermercati, non sono negozi di cosmetici, ma neanche vere e proprie farmacie. Dietro il bancone c’è un farmacista ma può vendere solo i farmaci da banco, cioè quelli per cui non serve la ricetta. Inoltre, sempre al convegno di Torino, si è chiarito che, nel 2009, sono state proprio le parafarmacie ad aver incrementato i listini, più 5%, mentre le farmacie sono ferme a un più 2,7%. In media la grande distribuzione garantisce quasi il 18% di risparmio rispetto alla farmacia sotto casa. Merito della concorrenza, quindi, se, negli ultimi cinque anni, i prezzi dei prodotti sono aumentati “solo” del 3,4% contro il +19% tra il 2000 e il 2005. Cinque giorni fa, l’Associazione dei Consumatori, al fine di potersi garantire sui farmaci e sui medicinali un “risparmio fai da te”, ha pubblicato online sul proprio sito Internet una banca dati utile per mettersi alla ricerca del farmaco meno caro. Altroconsumo sul tema ha infatti rilevato come per i farmaci la liberalizzazione abbia funzionato, e come il risparmio ottenibile sia elevato semplicemente facendo attenzione ai prezzi praticati da una farmacia rispetto ad un’altra. Se infatti presso una farmacia una confezione di aspirina viene venduta ad un determinato prezzo, magari in quella a cento metri di distanza è possibile comprare la stessa confezione ad un prezzo più basso. Lo stesso dicasi anche per prodotti come pillole e sciroppi ragion per cui a fine anno, specie se il consumo dello stesso farmaco avviene ripetutamente nel tempo, il risparmio ottenuto sarà di certo non trascurabile. Tutto ciò accade e sta accadendo grazie alla concorrenza cui oramai, rispetto al passato, debbono far fronte le farmacie, per quel che riguarda i cosiddetti farmaci da banco, con gli ipermercati e le parafarmacie. Altroconsumo, in base ad un’inchiesta effettuata nei mesi scorsi, ha non a caso rilevato come gli acquisti di farmaci presso la grande distribuzione permettano un risparmio medio del 17,6%, ma anche presso le parafarmacie il risparmio è elevato e pari in media al 15,4% sempre rispetto alla farmacia. Si ricorderà anche che, lo scorso mese di giugno, i senatori di maggioranza Filippo Piccone e Paolo Tancredi, entrambi abruzzesi, presentarono l’emendamento n.11.0.1 alla manovra finanziaria in discussione alla commissione Bilancio del Senato, per la trasformazione delle Parafarmacie in Farmacie, con incasso di un miliardo di euro circa, che potevano poi essere messi a disposizione dell’area del cratere. Ora, dopo 4 anni di vita, le Parafarmacie, secondo il governo, che ci aveva già provato nel 2008, debbono sparire, con scomparsa di 2.500 punti vendita in cui è possibile acquistare i cosiddetti "farmaci da banco", e di lavoro per circa 5.000 farmacisti italiani che, non disponendo dei 2-3 milioni di euro che ci vogliono, in media, per acquistare una farmacia, hanno così potuto aprire un' attività in proprio, con effetti tangibili per gli italiani. Ora, con la legge Gasbarri-Tomassini, di fatto si aprirebbe a tutti gli esercizi commerciali la possibilità di vendere confezioni starter dei farmaci da banco, al cui interno sarebbero presenti dalle due alle quattro compresse del prodotto. Un progetto che toglierebbe dunque l' obbligo della presenza del farmacista, mettendo come unica condizione per la vendita dei farmaci da banco l' esistenza di un reparto dedicato. Per il Presidente dell' Associazione Nazionale Parafarmacie Italiane (Anpi), Pietro Marino, una simile decisione “metterebbe a repentaglio la salute dei cittadini, visti i rischi associati agli abusi di farmaci”. La Federfarma, per bocca della sua presidentessa, Annarosa Racca, è più possibilista: “Qualsiasi soluzione che abbia al centro la salute del cittadino è benvenuta. La legge va esaminata con cautela, ma potrebbe trattarsi di un' opportunità in più”. a cauta apertura di Federfarma è, però, criticata dall' Anpi che sottolinea come l' apertura alla concorrenza dovrebbe riguardare l' intero mercato dei farmaci e non solo quei prodotti che sono venduti nelle parafarmacie. Una possibilità che era presente all' interno di due disegni di legge distinti presentati dai parlamentari dell' opposizione Lannutti e Zamparutti e che prevedevano, sostanzialmente, la trasformazione delle parafarmacie in farmacie non convenzionate col sistema sanitario nazionale. Queste iniziative sono, però, ferme in Parlamento, mentre sul ddl di Gasparri e Tomassini, presentato solo l' 1 luglio 2008, sembra esserci stata ora un' accelerazione della maggioranza. I rischi maggiori sono soprattutto per le piccole parafarmacie di vicinato che costituiscono oltre l' 80% delle parafarmacie d' Italia.
“Le Coop reggeranno – ha dichiarato il rappresentate dell’associazione delle parafarmaciei Pietro Marino - mentre noi, che abbiamo investito fino a 200.000 euro per aprire questi esercizi, rischiamo di restare tagliati fuori sia dal mercato dei farmaci da banco, sia da quello dei farmaci con prescrizione”.
Le parafarmacie sono una autentica novità nel mercato della distribuzione, istituite da noi nel 2006. Si tratta di punti vendita dove è possibile acquistare prodotti farmaceutici da banco, per l’igiene personale, per la cosmesi e di erboristeria senza essere vere e proprie farmacie. 'Il 'no' del Senato alle parafarmacie, espresso ieri dalla XII Commissione Sanita', con la decisione di utilizzare del DDL 863 Gasparri/Tomassini, come testo base per il riordino del sistema farmaceutico, ''e' sta definita dalla’on. Scilipodi dell’IDV “una scelta gravissima, perche' va contro le indicazioni dell'anti-trust e le posizioni di tutte le associazioni di categoria dei consumatori e dei rappresentanti le Parafarmacie''. Nel corso dell'incontro, a Palazzo Marini, con il Direttivo nazionale delle Parafarmacie, l’esponente politico ha dichiarato:'' In questo modo si annullerebbero tutti quegli effetti positivi della liberalizzazione di alcuni farmaci voluti dalla Legge Bersani, che ha permesso, a esercizi diversi dalle farmacie convenzionate, di vendere farmaci senza l'obbligo di prescrizione medica, creando una sana concorrenza di mercato e scalfendo, seppur minimamente, il monopolio da sempre detenuto dalle farmacie, costrette, per questa ragione, a ridurre il prezzo di alcuni farmaci. A difesa delle Parafarmacie, esprimo, inoltre, il mio rammarico per la risposta negativa avuta dalla segreteria del Presidente Sen. Tomassini, relativa ad una richiesta di audizione di alcuni rappresentanti di categoria”. Una ricerca di Dica33 di pochi mesi fa, dimostra che la liberalizzazione dei canali di vendita che consente il commercio di farmaci da banco, detti anche di automedicazione, al di fuori della farmacia, vale a dire nei supermercati e nelle parafarmacie, è riuscito a centrare il bersaglio più importante, quello di far risparmiare gli italiani. Questa almeno è la stima che arriva da Altroconsumo: attraverso un'indagine condotta in 10 città (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Verona), dove l'associazione ha messo a confronto i prezzi di una settantina di medicinali Sop (senza obbligo di prescrizione) in 144 punti vendita, tra i quali 111 farmacie, 17 parafarmacie e 16 ipermercati. I dati raccolti hanno dimostrato che l'arrivo della concorrenza nel comparto ha avuto effetti positivi sui portafogli dei consumatori: dal 2006 (l'anno in cui entrò in vigore la legge che allargò la vendita dei medicinali da banco a canali diversi dalla farmacie) a oggi i prezzi dei farmaci messi sotto la lente da Altroconsumo sono aumentati al massimo del 3,4%; tra il 2000 e il 2005, invece, gli incrementi furono anche del 19%. Quello della farmacia rimane il canale più caro (nelle parafarmacie i prezzi sono in media più bassi del 3%, negli iper del 18%) ma si possono comunque trovare differenze eclatanti anche tra singoli punti vendita: tra le farmacie sono state registrate differenze su uno stesso prodotto anche del 57%, tra le parafarmacie del 37% e tra gli ipermercati del 33%. Tuttavia, secondo Altroconsumo non sempre il cittadino è messo nelle condizioni migliori per scegliere. Dal gennaio 2008, infatti, sui farmaci senza ricetta non vige più il meccanismo dello sconto percentuale sul prezzo unico di vendita, che consentiva al consumatore di confrontare le offerte in modo semplice e veloce: oggi invece farmacie, parafarmacie e ipermercati fissano direttamente il prezzo di vendita, che dovrebbe essere riportato su un listino liberamente consultabile. È la legge a prevederlo, ma soltanto il 42% dei punti vendita visitati da Altroconsumo dispone effettivamente di un elenco aggiornato e solo il 28% lo mette a disposizione dei clienti. Mancanze a parte, i dati che emergono dalla ricerca sembrano dimostrare che almeno in tema di farmaci la liberalizzazione ha funzionato. Di qui la richiesta dell'associazione di un ulteriore passo avanti nello sviluppo della concorrenza attraverso la "deregulation" dei farmaci di fascia C, quelli cioè con obbligo di ricetta e a carico del paziente. “Se questi medicinali potessero essere venduti anche nelle parafarmacie e negli ipermercati alla presenza di un farmacista” è la riflessione di Altroconsumo “le farmacie sarebbero costrette a combattere la concorrenza abbassando i prezzi”. Il 25 ottobre scorsco, su La Stampa, Sara Settembrino ci informa che le quasi quattromila parafarmacie aperte in Italia dopo la liberalizzazione fatta dal decreto Bersani nel 2006, hanno dato lavoro a 7.500 persone e fatto risparmiare agli italiani circa 600 milioni di euro. Questi i dati emersi al convegno promosso dal Pd del Piemonte, avvenuto a Torino il 23 ottobre, in cui mondo politico e rappresentanti di categoria si sono confrontati sulla riforma del settore per la quale ad oggi esistono in parlamento dieci proposte di legge. La differenza al consumatore rischia di non essere ben chiara: le parafarmacie, presenti anche nei supermercati, non sono negozi di cosmetici, ma neanche vere e proprie farmacie. Dietro il bancone c’è un farmacista ma può vendere solo i farmaci da banco, cioè quelli per cui non serve la ricetta. Inoltre, sempre al convegno di Torino, si è chiarito che, nel 2009, sono state proprio le parafarmacie ad aver incrementato i listini, più 5%, mentre le farmacie sono ferme a un più 2,7%. In media la grande distribuzione garantisce quasi il 18% di risparmio rispetto alla farmacia sotto casa. Merito della concorrenza, quindi, se, negli ultimi cinque anni, i prezzi dei prodotti sono aumentati “solo” del 3,4% contro il +19% tra il 2000 e il 2005. Cinque giorni fa, l’Associazione dei Consumatori, al fine di potersi garantire sui farmaci e sui medicinali un “risparmio fai da te”, ha pubblicato online sul proprio sito Internet una banca dati utile per mettersi alla ricerca del farmaco meno caro. Altroconsumo sul tema ha infatti rilevato come per i farmaci la liberalizzazione abbia funzionato, e come il risparmio ottenibile sia elevato semplicemente facendo attenzione ai prezzi praticati da una farmacia rispetto ad un’altra. Se infatti presso una farmacia una confezione di aspirina viene venduta ad un determinato prezzo, magari in quella a cento metri di distanza è possibile comprare la stessa confezione ad un prezzo più basso. Lo stesso dicasi anche per prodotti come pillole e sciroppi ragion per cui a fine anno, specie se il consumo dello stesso farmaco avviene ripetutamente nel tempo, il risparmio ottenuto sarà di certo non trascurabile. Tutto ciò accade e sta accadendo grazie alla concorrenza cui oramai, rispetto al passato, debbono far fronte le farmacie, per quel che riguarda i cosiddetti farmaci da banco, con gli ipermercati e le parafarmacie. Altroconsumo, in base ad un’inchiesta effettuata nei mesi scorsi, ha non a caso rilevato come gli acquisti di farmaci presso la grande distribuzione permettano un risparmio medio del 17,6%, ma anche presso le parafarmacie il risparmio è elevato e pari in media al 15,4% sempre rispetto alla farmacia. Si ricorderà anche che, lo scorso mese di giugno, i senatori di maggioranza Filippo Piccone e Paolo Tancredi, entrambi abruzzesi, presentarono l’emendamento n.11.0.1 alla manovra finanziaria in discussione alla commissione Bilancio del Senato, per la trasformazione delle Parafarmacie in Farmacie, con incasso di un miliardo di euro circa, che potevano poi essere messi a disposizione dell’area del cratere. Ora, dopo 4 anni di vita, le Parafarmacie, secondo il governo, che ci aveva già provato nel 2008, debbono sparire, con scomparsa di 2.500 punti vendita in cui è possibile acquistare i cosiddetti "farmaci da banco", e di lavoro per circa 5.000 farmacisti italiani che, non disponendo dei 2-3 milioni di euro che ci vogliono, in media, per acquistare una farmacia, hanno così potuto aprire un' attività in proprio, con effetti tangibili per gli italiani. Ora, con la legge Gasbarri-Tomassini, di fatto si aprirebbe a tutti gli esercizi commerciali la possibilità di vendere confezioni starter dei farmaci da banco, al cui interno sarebbero presenti dalle due alle quattro compresse del prodotto. Un progetto che toglierebbe dunque l' obbligo della presenza del farmacista, mettendo come unica condizione per la vendita dei farmaci da banco l' esistenza di un reparto dedicato. Per il Presidente dell' Associazione Nazionale Parafarmacie Italiane (Anpi), Pietro Marino, una simile decisione “metterebbe a repentaglio la salute dei cittadini, visti i rischi associati agli abusi di farmaci”. La Federfarma, per bocca della sua presidentessa, Annarosa Racca, è più possibilista: “Qualsiasi soluzione che abbia al centro la salute del cittadino è benvenuta. La legge va esaminata con cautela, ma potrebbe trattarsi di un' opportunità in più”. a cauta apertura di Federfarma è, però, criticata dall' Anpi che sottolinea come l' apertura alla concorrenza dovrebbe riguardare l' intero mercato dei farmaci e non solo quei prodotti che sono venduti nelle parafarmacie. Una possibilità che era presente all' interno di due disegni di legge distinti presentati dai parlamentari dell' opposizione Lannutti e Zamparutti e che prevedevano, sostanzialmente, la trasformazione delle parafarmacie in farmacie non convenzionate col sistema sanitario nazionale. Queste iniziative sono, però, ferme in Parlamento, mentre sul ddl di Gasparri e Tomassini, presentato solo l' 1 luglio 2008, sembra esserci stata ora un' accelerazione della maggioranza. I rischi maggiori sono soprattutto per le piccole parafarmacie di vicinato che costituiscono oltre l' 80% delle parafarmacie d' Italia.
“Le Coop reggeranno – ha dichiarato il rappresentate dell’associazione delle parafarmaciei Pietro Marino - mentre noi, che abbiamo investito fino a 200.000 euro per aprire questi esercizi, rischiamo di restare tagliati fuori sia dal mercato dei farmaci da banco, sia da quello dei farmaci con prescrizione”.
Progetto “Montevideo Solidaria”
Una grande partecipazione di operatori pubblici dell’area degli anziani all’Incontro Dibattito promosso dall’Istituto Fernando Santi in Montevideo sul progetto “Montevideo Solidaria”
Si e’ svolto ieri (27 Ottobre) in Montevideo (Uruguay) nella Sala Conferenze “Brenna” del Centro di formazione del Banco di Prevision Social (BPS) l’Incontro-Dibattito promosso dall’Istituto Fernando Santi e Centro Laziali Uruguay e dall’ Istituto Fernando Santi.
L’iniziativa , svolta alla fine di un percorso formativo per assistenti familiari del progetto “Montevideo Solidaria” realizzato dalle tre associazioni, ha visto una partecipazione numerosa e qualificata di decisori politici e di operatori pubblici impegnati nell’area degli anziani non autosufficienti .
Il corso di 120 ore di formazione teorico-pratica finanziato dalla Regione Lazio e realizzato in convenzione con OICS ha ricalcato i contenuti didattici previsti dalla legislazione regionale del Lazio.
Rispetto alla consuetudine che vede in Uruguay il lavoro di cura alla persona oggetto di interesse sopratutto per donne ultraquarantenni, la novita’ emersa dal corso e’ stata la partecipazione di 18 persone sopratutto giovani uomini e donne.
Di rilievo per gli allievi l’esperienza di tirocinio pratico svolto nell’ospedale geriatrico Pinero del Campo grazie alla collaborazione della direttrice d.ssa Adriana Silva ed alla supervisione della docente Nelba Gronros.
L’Incontro-Dibattito presieduto da Anahi Ruiz De Franceschi presidente del Centro Laziali dell’Uruguay e’ stato introdotto da Rino Giuliani vicepresidente dell’Istituto Fenando Santi che ha sviluppato il tema della sostenibilita’ finanziaria e della efficacia della assistenza domiciliare ad anziani fragili e non autosufficienti tramite assistenti familiari.. Come e’ noto in Uruguay accanto ad una rete privata di Residencias a pagamento ed accanto ad un sistema pubblico e privato-sociale di Hogares quasi esclusivamente per anziani abili non esiste una rete di assistenza domiciliare . Nel libero mercato vi sono operatori informali e persone di compagnia ma non asssitenti familiari qualificate.
“Alla luce della crescita del rapporto spesa sociale /PIL, si tratta di introdurre nel sistema di welfare- ha sottolineato Rino Giuliani- meccanismi per utilizzare al meglio risorse disponibili in termini di efficacia nella soddisfazione dei bisogni e di efficienza della prestazioni e di riconoscere il peso dei cittadini nella valutazione e nella riorganizzazione dei servizi”.
A partire dalla riconversione di ricoveri inappropriati e di contesti residenziali spesso altrettanto inapproriati
La D.ssa Rodriguez, responsabile del Dipartimento dell’anziano della Intendencia Municipal di Montevideo, ricordando i rapporti di lunga data con l’Istituto F. Santi ha poi dato una illustrazione precisa e dettagliata dei molti servizi a sostegno della vita attiva degli anziani nella citta’ di Montevideo ricordando anche una recente esperienza comune con l’Ospedale geriatrtico Pinero del Campo che ha consentito la pubblicazione di uno specifico vademecum di primo soccorso utile per chi opera nella domiciliarita’ in una attivita’ di cura alla persona.
Ariel Ferrari del Direttorio nazionale del BPS in rappresentanza dei lavoratori, l’ente previdenziale uruguayano, ha presentato un quadro delle disposizioni normative e delle connesse attivita’ alla base dell’azione del BPS stesso.
Tra queste quelle di carattere sociale qali quelle a sostegno dei Programmi dei Centri di Vivienda. Dgli hogares de ancianos.
La d.ssa Rachel Palumbo della Red de Envjemiento e Vejez della Universita’ de la Repubblica ha illustrato i contenuti dell’attivita’ formativa svolta dando conto altresi’ dell’interesse della REV alla sperimentazione formativa realizzata ed auspicando una continuita’ della inziativa avviata .
Tra gi interventi preordinati quello Di Renato Palermo consigliere del CGIE e Direttore dell’Inca in Uruguay che a voluto confermare la condivisione del progetto manifestando la vicinanza alle assocazioni che tale progetto hanno promosso e quello di Giuliana Savo consultore della Regione Lazio per l’Uruguay che ha ricordato il non facile lavoro svolto per realizzare nel buon livello raggiunto il progetto Montevideo Solidaria.
Presenti tra gli altri la Presidente della Federazione delle associazioni italiane in Uruguay Mussetti e Bruno Bertonati per la Filef,
Alla fine dell’Incontro- Dibattito ai 18 allievi che hano superato il corso sono stati consegnati gli attestati di partecipazione .
(IFS)
Si e’ svolto ieri (27 Ottobre) in Montevideo (Uruguay) nella Sala Conferenze “Brenna” del Centro di formazione del Banco di Prevision Social (BPS) l’Incontro-Dibattito promosso dall’Istituto Fernando Santi e Centro Laziali Uruguay e dall’ Istituto Fernando Santi.
L’iniziativa , svolta alla fine di un percorso formativo per assistenti familiari del progetto “Montevideo Solidaria” realizzato dalle tre associazioni, ha visto una partecipazione numerosa e qualificata di decisori politici e di operatori pubblici impegnati nell’area degli anziani non autosufficienti .
Il corso di 120 ore di formazione teorico-pratica finanziato dalla Regione Lazio e realizzato in convenzione con OICS ha ricalcato i contenuti didattici previsti dalla legislazione regionale del Lazio.
Rispetto alla consuetudine che vede in Uruguay il lavoro di cura alla persona oggetto di interesse sopratutto per donne ultraquarantenni, la novita’ emersa dal corso e’ stata la partecipazione di 18 persone sopratutto giovani uomini e donne.
Di rilievo per gli allievi l’esperienza di tirocinio pratico svolto nell’ospedale geriatrico Pinero del Campo grazie alla collaborazione della direttrice d.ssa Adriana Silva ed alla supervisione della docente Nelba Gronros.
L’Incontro-Dibattito presieduto da Anahi Ruiz De Franceschi presidente del Centro Laziali dell’Uruguay e’ stato introdotto da Rino Giuliani vicepresidente dell’Istituto Fenando Santi che ha sviluppato il tema della sostenibilita’ finanziaria e della efficacia della assistenza domiciliare ad anziani fragili e non autosufficienti tramite assistenti familiari.. Come e’ noto in Uruguay accanto ad una rete privata di Residencias a pagamento ed accanto ad un sistema pubblico e privato-sociale di Hogares quasi esclusivamente per anziani abili non esiste una rete di assistenza domiciliare . Nel libero mercato vi sono operatori informali e persone di compagnia ma non asssitenti familiari qualificate.
“Alla luce della crescita del rapporto spesa sociale /PIL, si tratta di introdurre nel sistema di welfare- ha sottolineato Rino Giuliani- meccanismi per utilizzare al meglio risorse disponibili in termini di efficacia nella soddisfazione dei bisogni e di efficienza della prestazioni e di riconoscere il peso dei cittadini nella valutazione e nella riorganizzazione dei servizi”.
A partire dalla riconversione di ricoveri inappropriati e di contesti residenziali spesso altrettanto inapproriati
La D.ssa Rodriguez, responsabile del Dipartimento dell’anziano della Intendencia Municipal di Montevideo, ricordando i rapporti di lunga data con l’Istituto F. Santi ha poi dato una illustrazione precisa e dettagliata dei molti servizi a sostegno della vita attiva degli anziani nella citta’ di Montevideo ricordando anche una recente esperienza comune con l’Ospedale geriatrtico Pinero del Campo che ha consentito la pubblicazione di uno specifico vademecum di primo soccorso utile per chi opera nella domiciliarita’ in una attivita’ di cura alla persona.
Ariel Ferrari del Direttorio nazionale del BPS in rappresentanza dei lavoratori, l’ente previdenziale uruguayano, ha presentato un quadro delle disposizioni normative e delle connesse attivita’ alla base dell’azione del BPS stesso.
Tra queste quelle di carattere sociale qali quelle a sostegno dei Programmi dei Centri di Vivienda. Dgli hogares de ancianos.
La d.ssa Rachel Palumbo della Red de Envjemiento e Vejez della Universita’ de la Repubblica ha illustrato i contenuti dell’attivita’ formativa svolta dando conto altresi’ dell’interesse della REV alla sperimentazione formativa realizzata ed auspicando una continuita’ della inziativa avviata .
Tra gi interventi preordinati quello Di Renato Palermo consigliere del CGIE e Direttore dell’Inca in Uruguay che a voluto confermare la condivisione del progetto manifestando la vicinanza alle assocazioni che tale progetto hanno promosso e quello di Giuliana Savo consultore della Regione Lazio per l’Uruguay che ha ricordato il non facile lavoro svolto per realizzare nel buon livello raggiunto il progetto Montevideo Solidaria.
Presenti tra gli altri la Presidente della Federazione delle associazioni italiane in Uruguay Mussetti e Bruno Bertonati per la Filef,
Alla fine dell’Incontro- Dibattito ai 18 allievi che hano superato il corso sono stati consegnati gli attestati di partecipazione .
(IFS)
GLI STATI UNITI D’AMERICA VISTI DALL’ITALIA: Le paure e la maggioranza di Obama
di Emanuela Medoro
Riporto il titolo principale della edizione del 27 ottobre del New York Times on-line: Parte della coalizione di Obama scivola verso il GOP. I Repubblicani hanno prosciugato il vantaggio che i Democratici hanno avuto nelle recenti competizioni elettorali fra donne, cattolici, Americani meno ricchi ed indipendenti.
Mettiamo ora a confronto questi dati con l’ultima lettera del Presidente Obama diffusa sul web fra i suoi sostenitori. A proposito del cambiamento duraturo che egli vuole per un’America migliore sostiene che questo non può aver luogo rapidamente, come lui ed i suoi sostenitori vorrebbero. Però, a causa delle sue battaglie di questi primi due anni di presidenza, accade che la donna non debba più scegliere fra il tenersi la casa e curarsi un cancro, che i genitori possano pensare serenamente al futuro dei figli con la sicurezza di mandarli all'’università, che piccole imprese seguitino a funzionare, e che tanti lavoratori abbiano mantenuto il loro posto di lavoro, in particolare vigili del fuoco, poliziotti, medici e paramedici. Infine, ma importantissimo, 100.000 uomini e donne sono tornati dell’Iraq.
Mettendo insieme i dati riportati dal New York Times e quelli della lettera/comunicato del Presidente sorgono spontanee alcune riflessioni.
Che cosa è che ha provocato lo spostamento di preferenze? Chi si è spostato? A parte le affermazioni del Presidente riguardo alle cifre stellari spese dalle grosse corporazioni e dalle lobbies di Washington per ostacolare il suo percorso verso una democrazia migliore, peraltro compensate, del tutto o in parte, dalle donazioni dei Democratici continuamente sollecitate, mi pare che le parole donne, cattolici ed indipendenti, usate dal New York Times suggeriscano chiaramente l’ esistenza e l’efficacia della paura per un pericolo.
Seminare paure è il sistema più semplice per raccogliere voti in gran quantità, condividerle crea una identità culturale dai connotati politici certi. Oggi la paura della presenza e/o prevalenza dell’ Islam con i suoi rituali di veli neri e lapidazioni di adultere stringe la gente intorno a quelli che, secondo le campagne elettorali, meglio difendono la propria cultura e la propria identità etnica. E mai come nel caso della presidenza Obama, uomo di colore e con un periodo dell’infanzia trascorso in Asia a contatto con culture e religioni islamiche, quella paura spinge a rifugiarsi nel grembo sicuro del GOP. Strano il passaggio dei meno ricchi, si può forse ritenere che siano quelli con titoli di studio meno elevati, ricordo infatti che durante la campagna per la presidenziali alcuni sondaggi davano ad Obama una maggiore popolarità fra gli Americani con i più alti titoli di studio. E questo è facilmente comprensibile, se si tiene conto dei suoi titoli accademici, e che è stato il primo uomo di colore a dirigere la rivista interna di giurisprudenza dell’università di Harvard. Insomma l’attuale presidente rappresenta meglio una minoranza di intellettuali, studiosi ed anche sognatori che può apprezzarlo, rappresenta meno bene quella massa di americani che vede la realizzazione dei propri sogni solo nel portafoglio, e che fermamente paventa cambiamenti troppo radicali dell’assetto sociale che possano in qualche modo diminuire i loro profitti annuali.
La battaglia fra il Duca di Nottingham e Robin Hood continua con alterne vicende. Si vota per un ideale, dice spesso il Presidente Obama. Questa affermazione è troppo difficile per larga parte dell’elettorato americano. Signor Presidente, per risalire nel gradimento degli Americani ci vorrà una buona dose di furbizia alla Bill Clinton.
emedoro@gmail.com
28 ottobre 2010
Riporto il titolo principale della edizione del 27 ottobre del New York Times on-line: Parte della coalizione di Obama scivola verso il GOP. I Repubblicani hanno prosciugato il vantaggio che i Democratici hanno avuto nelle recenti competizioni elettorali fra donne, cattolici, Americani meno ricchi ed indipendenti.
Mettiamo ora a confronto questi dati con l’ultima lettera del Presidente Obama diffusa sul web fra i suoi sostenitori. A proposito del cambiamento duraturo che egli vuole per un’America migliore sostiene che questo non può aver luogo rapidamente, come lui ed i suoi sostenitori vorrebbero. Però, a causa delle sue battaglie di questi primi due anni di presidenza, accade che la donna non debba più scegliere fra il tenersi la casa e curarsi un cancro, che i genitori possano pensare serenamente al futuro dei figli con la sicurezza di mandarli all'’università, che piccole imprese seguitino a funzionare, e che tanti lavoratori abbiano mantenuto il loro posto di lavoro, in particolare vigili del fuoco, poliziotti, medici e paramedici. Infine, ma importantissimo, 100.000 uomini e donne sono tornati dell’Iraq.
Mettendo insieme i dati riportati dal New York Times e quelli della lettera/comunicato del Presidente sorgono spontanee alcune riflessioni.
Che cosa è che ha provocato lo spostamento di preferenze? Chi si è spostato? A parte le affermazioni del Presidente riguardo alle cifre stellari spese dalle grosse corporazioni e dalle lobbies di Washington per ostacolare il suo percorso verso una democrazia migliore, peraltro compensate, del tutto o in parte, dalle donazioni dei Democratici continuamente sollecitate, mi pare che le parole donne, cattolici ed indipendenti, usate dal New York Times suggeriscano chiaramente l’ esistenza e l’efficacia della paura per un pericolo.
Seminare paure è il sistema più semplice per raccogliere voti in gran quantità, condividerle crea una identità culturale dai connotati politici certi. Oggi la paura della presenza e/o prevalenza dell’ Islam con i suoi rituali di veli neri e lapidazioni di adultere stringe la gente intorno a quelli che, secondo le campagne elettorali, meglio difendono la propria cultura e la propria identità etnica. E mai come nel caso della presidenza Obama, uomo di colore e con un periodo dell’infanzia trascorso in Asia a contatto con culture e religioni islamiche, quella paura spinge a rifugiarsi nel grembo sicuro del GOP. Strano il passaggio dei meno ricchi, si può forse ritenere che siano quelli con titoli di studio meno elevati, ricordo infatti che durante la campagna per la presidenziali alcuni sondaggi davano ad Obama una maggiore popolarità fra gli Americani con i più alti titoli di studio. E questo è facilmente comprensibile, se si tiene conto dei suoi titoli accademici, e che è stato il primo uomo di colore a dirigere la rivista interna di giurisprudenza dell’università di Harvard. Insomma l’attuale presidente rappresenta meglio una minoranza di intellettuali, studiosi ed anche sognatori che può apprezzarlo, rappresenta meno bene quella massa di americani che vede la realizzazione dei propri sogni solo nel portafoglio, e che fermamente paventa cambiamenti troppo radicali dell’assetto sociale che possano in qualche modo diminuire i loro profitti annuali.
La battaglia fra il Duca di Nottingham e Robin Hood continua con alterne vicende. Si vota per un ideale, dice spesso il Presidente Obama. Questa affermazione è troppo difficile per larga parte dell’elettorato americano. Signor Presidente, per risalire nel gradimento degli Americani ci vorrà una buona dose di furbizia alla Bill Clinton.
emedoro@gmail.com
28 ottobre 2010
INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI NEL TIRRENO COSENTINO
Progetto finanziato dalla Regione Calabria
In questi ultimi anni la Calabria ha visto aumentare la presenza di immigrati, regolari e non, sul suo territorio: persone con cultura, religione, lingua ed usanze diverse dalle nostre, che vengono in cerca di una casa e di un lavoro. A tutt’oggi non risulta che all’aumento di presenze abbia fatto riscontro un aumento di possibilità lavorative né che siano state create sufficienti strutture in grado di occuparsi dell’accoglienza e dell’integrazione degli immigrati nel tessuto sociale. Il circolo Auser, senza volersi sostituire alle Istituzioni, intende dedicare agli immigrati un’attenzione particolare partendo dai loro bisogni reali, che sono di varia natura e vanno dal problema della casa a quello del lavoro, dalla conoscenza della lingua all’inserimento scolastico dei figli, dalla socializzazione all’adattamento ai costumi italiani, dall’assistenza sanitaria all’osservanza delle leggi italiane…
Da qui il progetto “Integrazione degli immigrati nel Tirreno Cosentino”, ammesso a finanziamento
dalla Regione Calabria e finalizzato all’integrazione di quanti sono stati costretti ad abbandonare il proprio territorio e si trovano a vivere in un ambiente che non sempre risulta accogliente e privo di pregiudizi.
L’Auser ritiene importante offrire agli stranieri residenti nel nostro territorio l’opportunità di acquisire strumenti necessari per inserirsi in modo adeguato nel mondo del lavoro e nella società ospitante. Questo può avvenire grazie all’apprendimento della lingua italiana, alla conoscenza della nostra cultura, delle strutture politiche, sociali ed economiche ; saranno pertanto organizzati corsi di lingua italiana, di informatica, di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, di mediazione culturale, seminari e convegni.
Il progetto, rivolto a tutti gli stranieri immigrati, minori e adulti, analfabeti e dotati di titolo di studio,occupati e disoccupati, prevede anche l’apertura di due sportelli informativi, uno presso l’Auser di Paola e l’altro presso l’Auser di Amantea, finalizzati alla fornitura di servizi per l’immigrazione, quali prioritariamente la raccolta e la diffusione delle informazioni di base per facilitare le forme di partecipazione alla vita civile ed i processi di integrazione scolastica e di formazione professionale.
Presso gli sportelli informativi, oltre alle informazioni per il disbrigo delle pratiche per rinnovo e/o rilascio di permessi e/o carte di soggiorno, per ricongiungimenti familiari, saranno fornite anche consulenze a immigrati, a enti, istituzioni e associazioni sulla legislazione relativa a immigrazione, lavoro, scuola e servizi offerti dal territorio. Qualora se ne presenti la necessità è previsto l’accompagnamento ai servizi indicati.
Nello specifico, questi sono i servizi che saranno offerti:
• Intercultura e mediazione linguistica culturale
• Traduzione di documenti utili per lavoro
• Informazioni generali su procedure anagrafiche
• Consulenza su leggi relative all'immigrazione, assistenza sociale e sanitaria, scuola e
orientamento professionale;
• Informazioni su diritti e doveri dei cittadini stranieri.
All'interno degli sportelli informativi è previsto l’impiego di:
• un operatore di sportello che svolge funzione di informazione e consulenza con tutti gli utenti e
gli enti coinvolti;
• un consulente esperto nella legislazione che riguarda i cittadini stranieri;
• un mediatore culturale madrelingua
Concludendo, con questo progetto l’Auser di Paola si propone non solo di ridurre le barriere linguistiche, culturali, organizzative che ostacolano o rendono problematica per gli immigrati la fruibilità degli spazi di socializzazione pubblici e privati e la comunicazione con la comunità di accoglienza, ma soprattutto di prevenire scontri e contrasti sul territorio tra cittadini stranieri e autoctoni attraverso percorsi di mediazione culturale e sociale.
Il fenomeno “immigrazione” ha assunto oggi proporzioni tali che non è più possibile restare indifferenti o inoperosi nell’attesa che siano “altri” ad occuparsene, occorre dare delle risposte ai bisogni degli immigrati sollecitando nel contempo interventi più incisivi da parte degli organi competenti.
Ufficio Stampa Auser Circolo di Paola
In questi ultimi anni la Calabria ha visto aumentare la presenza di immigrati, regolari e non, sul suo territorio: persone con cultura, religione, lingua ed usanze diverse dalle nostre, che vengono in cerca di una casa e di un lavoro. A tutt’oggi non risulta che all’aumento di presenze abbia fatto riscontro un aumento di possibilità lavorative né che siano state create sufficienti strutture in grado di occuparsi dell’accoglienza e dell’integrazione degli immigrati nel tessuto sociale. Il circolo Auser, senza volersi sostituire alle Istituzioni, intende dedicare agli immigrati un’attenzione particolare partendo dai loro bisogni reali, che sono di varia natura e vanno dal problema della casa a quello del lavoro, dalla conoscenza della lingua all’inserimento scolastico dei figli, dalla socializzazione all’adattamento ai costumi italiani, dall’assistenza sanitaria all’osservanza delle leggi italiane…
Da qui il progetto “Integrazione degli immigrati nel Tirreno Cosentino”, ammesso a finanziamento
dalla Regione Calabria e finalizzato all’integrazione di quanti sono stati costretti ad abbandonare il proprio territorio e si trovano a vivere in un ambiente che non sempre risulta accogliente e privo di pregiudizi.
L’Auser ritiene importante offrire agli stranieri residenti nel nostro territorio l’opportunità di acquisire strumenti necessari per inserirsi in modo adeguato nel mondo del lavoro e nella società ospitante. Questo può avvenire grazie all’apprendimento della lingua italiana, alla conoscenza della nostra cultura, delle strutture politiche, sociali ed economiche ; saranno pertanto organizzati corsi di lingua italiana, di informatica, di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, di mediazione culturale, seminari e convegni.
Il progetto, rivolto a tutti gli stranieri immigrati, minori e adulti, analfabeti e dotati di titolo di studio,occupati e disoccupati, prevede anche l’apertura di due sportelli informativi, uno presso l’Auser di Paola e l’altro presso l’Auser di Amantea, finalizzati alla fornitura di servizi per l’immigrazione, quali prioritariamente la raccolta e la diffusione delle informazioni di base per facilitare le forme di partecipazione alla vita civile ed i processi di integrazione scolastica e di formazione professionale.
Presso gli sportelli informativi, oltre alle informazioni per il disbrigo delle pratiche per rinnovo e/o rilascio di permessi e/o carte di soggiorno, per ricongiungimenti familiari, saranno fornite anche consulenze a immigrati, a enti, istituzioni e associazioni sulla legislazione relativa a immigrazione, lavoro, scuola e servizi offerti dal territorio. Qualora se ne presenti la necessità è previsto l’accompagnamento ai servizi indicati.
Nello specifico, questi sono i servizi che saranno offerti:
• Intercultura e mediazione linguistica culturale
• Traduzione di documenti utili per lavoro
• Informazioni generali su procedure anagrafiche
• Consulenza su leggi relative all'immigrazione, assistenza sociale e sanitaria, scuola e
orientamento professionale;
• Informazioni su diritti e doveri dei cittadini stranieri.
All'interno degli sportelli informativi è previsto l’impiego di:
• un operatore di sportello che svolge funzione di informazione e consulenza con tutti gli utenti e
gli enti coinvolti;
• un consulente esperto nella legislazione che riguarda i cittadini stranieri;
• un mediatore culturale madrelingua
Concludendo, con questo progetto l’Auser di Paola si propone non solo di ridurre le barriere linguistiche, culturali, organizzative che ostacolano o rendono problematica per gli immigrati la fruibilità degli spazi di socializzazione pubblici e privati e la comunicazione con la comunità di accoglienza, ma soprattutto di prevenire scontri e contrasti sul territorio tra cittadini stranieri e autoctoni attraverso percorsi di mediazione culturale e sociale.
Il fenomeno “immigrazione” ha assunto oggi proporzioni tali che non è più possibile restare indifferenti o inoperosi nell’attesa che siano “altri” ad occuparsene, occorre dare delle risposte ai bisogni degli immigrati sollecitando nel contempo interventi più incisivi da parte degli organi competenti.
Ufficio Stampa Auser Circolo di Paola
mercoledì 27 ottobre 2010
La Presidente del Comites di Losanna scrive al Ministro Frattini
Ill.mo Sig. Ministro Frattini,
Ho appreso informalmente qualche mese fa che il contratto di affitto della sede del Consolato Generale di Losanna sia stato disdetto e che il personale in questi giorni abbia già ricevuto comunicazioni di trasferimenti.
Mi chiedo quando, come Com.It.Es., saremo informati delle decisioni del MAE per le sorti della sede consolare in questione.
Il Sig. Console Generale non lo fa, l'Ambasciata neanche. Entrambi per ragioni che ignoro, evitano di incontrare i Comites, nonostante sia previsto dalle leggi attualmente in vigore.
Mi chiedo come, noi eletti all'estero possiamo fare da interfaccia fra l'Amministrazione dello Stato e le Sue politiche e la nostra comunità, se non siamo tenuti al corrente delle proprie decisioni. Questo non certo per primeggiare, penso che abbiamo eventualmente qualità personali per poterlo fare, ma per rispetto della funzione che lo Stato stesso ha voluto affidarci.
Le chiedo pertanto di farci pervenire le informazioni tempestivamente e non postume o che addirittura apprendiamo solo attraverso la stampa.
Ritengo, inoltre, che nella fattispecie un minimo di consultazione o di comunicazione preventiva sarebbe stata utile per trovare soluzioni più consone e favorevoli sia per lo Stato, sia per l'Utenza, ma l'Amministrazione non ha mai voluto vedere nell'Emigrazione Italiana una Risorsa (nonostante lo sia stata nel passato e lo è ancora tutt’oggi, basti pensare alle rimesse o alle pensioni).
Basta vedere solo il numero di manifestazioni, di promozioni turistico-culturali ed eno-gastronomiche, di tutti i gemellaggi e delle carte di amicizia siglate, grazie all'operatività dei singoli e delle associazioni italiane, per non parlare della penetrazione nei tessuti poitico e socio-economici da parte di molti dei nostri connazionali in tutto il mondo.
In verità, la tutela dei diritti che prevede la legge istitutiva dei Com.It.Es., non dovrebbe esser prevista solo verso il paese ospitante, ma anche verso il nostro, dato che con questa cosiddetta ristrutturazione, viene leso senza alcun dubbio un diritto civico dei nostri connazionali, se si mantengono aperti i servizi presso sacche di comunità ben inferiori in numero e se si trasferiscono a distanze ingiustificate i servizi per una comunità ben più rilevante. Se non si rimappano le rappresentanze diplomatiche nel mondo, eliminando quelle che non sono più sedi disagiate, ormai da anni, e declassando quelle che non hanno più ragione d’essere. Se non si trasformano sistematicamente tutti i consolati che son nelle stesse città delle ambasciate in Cancellerie. Se non si stabiliscono modalità di funzionamento all'interno dei Consolati, delle Agenzie e dei neo-Sportelli, che siano univoche e non lasciate alle capacità locali di interpretare liberamente l'operatività di un servizio (es. orari, tipo di sportelli, conti correnti, centralini, ecc).
Certamente, il Ministero che Lei rappresenta deve far i conti, come tutti gli altri con le sempre minori risorse economiche a disposizione, sarebbe però opportuno che non si accanisse solo sulla riduzione dei servizi offerti alla comunità italiana all'estero, sarebbe auspicabile che prima si attuasse una ristrutturazione interna, una semplificazione dell’operatività, possibile oggi grazie ai nuovi mezzi tecnologici a disposizione. Sarebbe opportuno che la riduzione delle sedi diplomatiche avvenisse solo dopo che il sistema abbia dato prova di funzionamento e quando la maggior parte dei nostri connazionali fossero davvero in grado di usare un computer.
Dovrebbe sapere, Ill.mo Sig. Ministro, che fra la nostra emigrazione abbiamo purtroppo ancora molti analfabeti. Ha presente? Quelli che, se tutto va bene, firmano con una x o che riescono a mala pena a legger in italiano! Dove i loro figli o nipoti, nonostante la buona volontà, non sempre riescono a destreggiarsi nella caotica burocrazia italiana.
Dove è obbligatorio recarsi in Consolato/agenzia/sportello (a chilometri di distanza) per fare l'impronta digitale o per pagare e ritirare una carta d'identità o per avviare, sembra, il fantomatico sportello consolare on-line!
Ill.mo Sig. Ministro, la crisi non sta colpendo solo le istituzioni, ma sta colpendo soprattutto la gente che avrebbe piuttosto bisogno di un aiuto o anche di semplici informazioni, se non di un sostegno materiale da parte dello Stato. Sa, sembra incredibile, ma anche in Svizzera la crisi è presente, e lo è anche fra gli Italiani che sono residenti qui da anni, teoricamente inseriti.
Molti si trovano in difficoltà, non è difficile da immaginare, noi abbiamo esportato braccia e manovalanza, solo più recentemente la massa dell’emigrazione è diventata d’élite.
Pensi che per alcuni è addirittura chiesto il rimpatrio! Se lo immagina? Gente che ha vissuto anche venti anni in Svizzera? Beh, questo dovrebbe far riflettere un altro Ministero che non è il suo!
Del resto, dicevo, la Svizzera, lì dove, come certamente sa, nuove campagne xenofobe son partite di recente; dove uno straniero rimane tale anche a distanza di quarant’anni di integrazione e dove il nostro Stato "suppone" che gli Italiani all'estero lo siano solo per passione!
Ill.mo Sig. Ministro, mi permetterò di trasmettere la presente alla stampa, in modo che la comunità che rappresento, sia informata della impossibilità da parte del Com.It.Es. di dar loro le informazioni relative ad un servizio così utile, ed in fondo obbligatorio, che dovrebbe esser doveroso da parte di uno Stato moderno come il nostro, di renderlo facilmente accessibile.
Confido anche in una Sua cortese risposta, Ill.mo Ministro, pur immaginando, che la presente possa aver un impatto ininfluente in un quadro così complesso quale è quello del MAE, ma che illusoriamente mi auguro che La inviti a riflettere e a farLe sentire, sia pur da lontano, le esigenze di una comunità che pur risiedendo all’estero si fonda sui diritti e doveri civici del nostro Stato e di quello in cui viviamo.
Nel ringraziarLa per la cortese attenzione, La prego di gradire i miei ossequi
Com.It.Es. VD-FR
Presidente
Prof.ssa Grazia Tredanari
Ho appreso informalmente qualche mese fa che il contratto di affitto della sede del Consolato Generale di Losanna sia stato disdetto e che il personale in questi giorni abbia già ricevuto comunicazioni di trasferimenti.
Mi chiedo quando, come Com.It.Es., saremo informati delle decisioni del MAE per le sorti della sede consolare in questione.
Il Sig. Console Generale non lo fa, l'Ambasciata neanche. Entrambi per ragioni che ignoro, evitano di incontrare i Comites, nonostante sia previsto dalle leggi attualmente in vigore.
Mi chiedo come, noi eletti all'estero possiamo fare da interfaccia fra l'Amministrazione dello Stato e le Sue politiche e la nostra comunità, se non siamo tenuti al corrente delle proprie decisioni. Questo non certo per primeggiare, penso che abbiamo eventualmente qualità personali per poterlo fare, ma per rispetto della funzione che lo Stato stesso ha voluto affidarci.
Le chiedo pertanto di farci pervenire le informazioni tempestivamente e non postume o che addirittura apprendiamo solo attraverso la stampa.
Ritengo, inoltre, che nella fattispecie un minimo di consultazione o di comunicazione preventiva sarebbe stata utile per trovare soluzioni più consone e favorevoli sia per lo Stato, sia per l'Utenza, ma l'Amministrazione non ha mai voluto vedere nell'Emigrazione Italiana una Risorsa (nonostante lo sia stata nel passato e lo è ancora tutt’oggi, basti pensare alle rimesse o alle pensioni).
Basta vedere solo il numero di manifestazioni, di promozioni turistico-culturali ed eno-gastronomiche, di tutti i gemellaggi e delle carte di amicizia siglate, grazie all'operatività dei singoli e delle associazioni italiane, per non parlare della penetrazione nei tessuti poitico e socio-economici da parte di molti dei nostri connazionali in tutto il mondo.
In verità, la tutela dei diritti che prevede la legge istitutiva dei Com.It.Es., non dovrebbe esser prevista solo verso il paese ospitante, ma anche verso il nostro, dato che con questa cosiddetta ristrutturazione, viene leso senza alcun dubbio un diritto civico dei nostri connazionali, se si mantengono aperti i servizi presso sacche di comunità ben inferiori in numero e se si trasferiscono a distanze ingiustificate i servizi per una comunità ben più rilevante. Se non si rimappano le rappresentanze diplomatiche nel mondo, eliminando quelle che non sono più sedi disagiate, ormai da anni, e declassando quelle che non hanno più ragione d’essere. Se non si trasformano sistematicamente tutti i consolati che son nelle stesse città delle ambasciate in Cancellerie. Se non si stabiliscono modalità di funzionamento all'interno dei Consolati, delle Agenzie e dei neo-Sportelli, che siano univoche e non lasciate alle capacità locali di interpretare liberamente l'operatività di un servizio (es. orari, tipo di sportelli, conti correnti, centralini, ecc).
Certamente, il Ministero che Lei rappresenta deve far i conti, come tutti gli altri con le sempre minori risorse economiche a disposizione, sarebbe però opportuno che non si accanisse solo sulla riduzione dei servizi offerti alla comunità italiana all'estero, sarebbe auspicabile che prima si attuasse una ristrutturazione interna, una semplificazione dell’operatività, possibile oggi grazie ai nuovi mezzi tecnologici a disposizione. Sarebbe opportuno che la riduzione delle sedi diplomatiche avvenisse solo dopo che il sistema abbia dato prova di funzionamento e quando la maggior parte dei nostri connazionali fossero davvero in grado di usare un computer.
Dovrebbe sapere, Ill.mo Sig. Ministro, che fra la nostra emigrazione abbiamo purtroppo ancora molti analfabeti. Ha presente? Quelli che, se tutto va bene, firmano con una x o che riescono a mala pena a legger in italiano! Dove i loro figli o nipoti, nonostante la buona volontà, non sempre riescono a destreggiarsi nella caotica burocrazia italiana.
Dove è obbligatorio recarsi in Consolato/agenzia/sportello (a chilometri di distanza) per fare l'impronta digitale o per pagare e ritirare una carta d'identità o per avviare, sembra, il fantomatico sportello consolare on-line!
Ill.mo Sig. Ministro, la crisi non sta colpendo solo le istituzioni, ma sta colpendo soprattutto la gente che avrebbe piuttosto bisogno di un aiuto o anche di semplici informazioni, se non di un sostegno materiale da parte dello Stato. Sa, sembra incredibile, ma anche in Svizzera la crisi è presente, e lo è anche fra gli Italiani che sono residenti qui da anni, teoricamente inseriti.
Molti si trovano in difficoltà, non è difficile da immaginare, noi abbiamo esportato braccia e manovalanza, solo più recentemente la massa dell’emigrazione è diventata d’élite.
Pensi che per alcuni è addirittura chiesto il rimpatrio! Se lo immagina? Gente che ha vissuto anche venti anni in Svizzera? Beh, questo dovrebbe far riflettere un altro Ministero che non è il suo!
Del resto, dicevo, la Svizzera, lì dove, come certamente sa, nuove campagne xenofobe son partite di recente; dove uno straniero rimane tale anche a distanza di quarant’anni di integrazione e dove il nostro Stato "suppone" che gli Italiani all'estero lo siano solo per passione!
Ill.mo Sig. Ministro, mi permetterò di trasmettere la presente alla stampa, in modo che la comunità che rappresento, sia informata della impossibilità da parte del Com.It.Es. di dar loro le informazioni relative ad un servizio così utile, ed in fondo obbligatorio, che dovrebbe esser doveroso da parte di uno Stato moderno come il nostro, di renderlo facilmente accessibile.
Confido anche in una Sua cortese risposta, Ill.mo Ministro, pur immaginando, che la presente possa aver un impatto ininfluente in un quadro così complesso quale è quello del MAE, ma che illusoriamente mi auguro che La inviti a riflettere e a farLe sentire, sia pur da lontano, le esigenze di una comunità che pur risiedendo all’estero si fonda sui diritti e doveri civici del nostro Stato e di quello in cui viviamo.
Nel ringraziarLa per la cortese attenzione, La prego di gradire i miei ossequi
Com.It.Es. VD-FR
Presidente
Prof.ssa Grazia Tredanari
"Italiani - Cincali": Mario Perrotta a Basilea
"Italiani - Cincali": spettacolo teatrale che avrà luogo il 27 e il 28 novembre prossimo. Nella fattispecie il bravissimo Mario Perrotta reciterà un monologo che già nel titolo racconta la storia comune della presenza italiana in Svizzera.
Si sarà grati a tutti i destinatari, se vorranno adoperarsi nella diffusione, la più ampia possibile, di questa generosa e interessantissima iniziativa del Comitato Genitori di Grenchen.
Grato fin d'ora per la cortese collaborazione, l'occasione mi é gradita per inviare i migliori saluti.
Sergio Pitton
Segreteria
Consolato d'Italia in Basilea
Schffhauserrheinweg 5
4058 Basilea
www.consbasilea.esteri.it
Tel. +41 61 689 96 29
Fax +41 61 691 01 68
Si sarà grati a tutti i destinatari, se vorranno adoperarsi nella diffusione, la più ampia possibile, di questa generosa e interessantissima iniziativa del Comitato Genitori di Grenchen.
Grato fin d'ora per la cortese collaborazione, l'occasione mi é gradita per inviare i migliori saluti.
Sergio Pitton
Segreteria
Consolato d'Italia in Basilea
Schffhauserrheinweg 5
4058 Basilea
www.consbasilea.esteri.it
Tel. +41 61 689 96 29
Fax +41 61 691 01 68
Continua il successo internazionale del cantautore Vittorio Merlo
Concerto a L'Inouï: Le Canzoni di Vittorio Merlo
http://www.inoui.lu/www/fr/show/index.html?ID=241
25 novembre 2010, 20h00
INOUI - Café-Concerto
67, Grand rue
L-8510 Redange
Tel.: +352 26.620.231 - Fax: +352 26.620.232
Ingresso: 20 €
Prenotazioni: http://www.inoui.lu/www/de/ticket/ticket.html
http://www.inoui.lu
L'Inoui è uno dei locali più caratteristici del Lussemburgo con una programmazione che spazia dal Jazz alla World Music passando per il Cabaret.
Vittorio presenterà le sue canzoni al pianoforte. In un ambiente intimo e raccolto introdurrà come sempre da vero cantastorie i suoi brani irtaliani con qualche racconto e aneddoto questa volta in francese o tedesco a seconda del pubblico presente.
Di recente Vittorio ha presentato un itinerario della canzone d'autore italiano alla Brasserie de Neumünster sempre a Lussemburgo con un grande successo di pubblico. Qui di seguito alcune immagini della serata:
http://vittorio.merlo.lu/brasserie.html
-------------------------
Vittorio Merlo: BIOGRAFIA
Vittorio Merlo è nato a Milano nel 1959 e abita in Lussemburgo dal 1994 dove lavora per l'Unione europea. Nel 2001 è stato segnalato dalla stampa come il cantautore italiano più ascoltato in rete (fonti: ANSA, Libération, La Vanguardia, Corriere della Sera, SorrisiCanzoniTV etc.).
Dal 1999 al 2003 le canzoni di Vittorio Merlo hanno infatti ottenuto un clamoroso successo su MP3.Com, considerando anche la natura tipicamente anglofona del sito americano, e sono state le canzoni italiane più ascoltate del sito con oltre 250.000 ascolti. Nonostante i suoi pezzi in formato MP3 si potessero scaricare in rete Vittorio ha anche venduto dei CD in tutto il mondo, non solo in Lussemburgo e in Italia, ma anche in Germania, in Francia, Spagna, Bulgaria, Grecia, in Canada, negli Stati Uniti, in Giappone e a Singapore.
Vittorio dal 1999 in poi ha partecipato con successo a varie manifestazioni: dal Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza al Montemurlo Sing a song dove ha vinto il Premio Simpatia assegnatogli dal pubblico all'unanimità, al Premio Artemare a Riposto (terzo posto) al Festival Una casa per Rino Gaetano, dove è arrivato anche terzo dietro Simone Cristicchi e con un grande successo di pubblico. Ha raccolto poi altri premi e partecipato al 1. Festival della canzone italiana d'autore di Monaco di Baviera, alla 11. Rassegna Ewiva di Milano, al 7. Premio Augusto Daolio di Sulmona, al Festival musicale analcolico, Imola in musica, e al Festival in ricordo di Franco Fanigliulo dove è
arrivato secondo e vinto il premio per il miglior testo.
Vittorio Merlo tiene concerti in Lussemburgo, in Germania e in Italia. La stampa internazionale si è interessata più volte al suo successo in rete e il quotidiano francese "Libération" e quello spagnolo "La Vanguardia" gli hanno dedicato 2 articoli dai titoli suggestivi: "Vittorio Merlo: Caruso du MP3" e "Ha nacido una estrella". In Italia l'ANSA, il Corriere della Sera e i principale quotidiani e settimanali si sono occupati di lui e il mensile di settore "Musica e dischi" ha dedicato uno speciale internet sulla musica in rete a partire dal "Caso Merlo".
A febbraio 2005 è uscito il suo primo CD prodotto da Vince Tempera e pubblicato dalla Sette Ottavi con distribuzione Delta Dischi. Intitolato "Ho sognato Bruno Vespa" contiene sei brani: oltre alla title-track in due versioni diverse, Ferrari, Thomas guarda la città, Sabato del villaggio e Avrei bisogno di parlarti. Il CD di Vittorio ha
ricevuto una buona critica e ha suscitato la curiosità di molti addetti ai lavori: è stato presentato da Fiorello a Vivaradio2 e da Fegiz nel suo programma FegizFiles. Molte altre trasmissioni radiofoniche della rai e dei canali privati hanno presentato Ho sognato Bruno Vespa.
Nel 2007 è uscito il secondo CD di Vittorio intitolato Aicha.it e pubblicato in duo con l'amico Marco Guerzoni. Questo disco contiene tra le altre canzoni il brano Non voglio che amore, adattamento italiano di Vittorio di Aicha, il pezzo di Jean Jacques Goldman portata al successo in tutto il mondo da Khaled. Anche questo CD ha ottenuto un discreto successo di pubblico e critica e ha stimolato ulteriormente Vittorio nella sua attività musicale.
Nel marzo 2009 ha messo in rete il video e il file mp3 della sua nuova ballata ispirata e dedicata a C.T., mitico personaggio profetico della zona Garibaldi-Castello della Milano degli anni 70. Carlo Torrighelli girava con un triciclo, tre cani e vernice bianca per Milano e lasciava le sue scritte sui marciapiedi di fianco a casa mia. Il Castello sforzesco era circondato dalle sue scritte profetiche: "La chiesa ti uccide coll'onda", "Nel mondo esistono onde che torturano e rovinano e uccidono da lontano", "Radio e televisione basta versi da gorilla ma cultura".
Vittorio continua a coniugare la sua attività professionale di bibliotecario per la Corte di giustizia europea con la sua passione per la canzone d'autore che lo porta di frequente a esibirsi in concerti e rassegne musicali in Italia e in Europa, unendo spesso la forma musicale alla letteratura e alla cultura.
Marzo 2009
http://www.inoui.lu/www/fr/show/index.html?ID=241
25 novembre 2010, 20h00
INOUI - Café-Concerto
67, Grand rue
L-8510 Redange
Tel.: +352 26.620.231 - Fax: +352 26.620.232
Ingresso: 20 €
Prenotazioni: http://www.inoui.lu/www/de/ticket/ticket.html
http://www.inoui.lu
L'Inoui è uno dei locali più caratteristici del Lussemburgo con una programmazione che spazia dal Jazz alla World Music passando per il Cabaret.
Vittorio presenterà le sue canzoni al pianoforte. In un ambiente intimo e raccolto introdurrà come sempre da vero cantastorie i suoi brani irtaliani con qualche racconto e aneddoto questa volta in francese o tedesco a seconda del pubblico presente.
Di recente Vittorio ha presentato un itinerario della canzone d'autore italiano alla Brasserie de Neumünster sempre a Lussemburgo con un grande successo di pubblico. Qui di seguito alcune immagini della serata:
http://vittorio.merlo.lu/brasserie.html
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Vittorio Merlo: BIOGRAFIA
Vittorio Merlo è nato a Milano nel 1959 e abita in Lussemburgo dal 1994 dove lavora per l'Unione europea. Nel 2001 è stato segnalato dalla stampa come il cantautore italiano più ascoltato in rete (fonti: ANSA, Libération, La Vanguardia, Corriere della Sera, SorrisiCanzoniTV etc.).
Dal 1999 al 2003 le canzoni di Vittorio Merlo hanno infatti ottenuto un clamoroso successo su MP3.Com, considerando anche la natura tipicamente anglofona del sito americano, e sono state le canzoni italiane più ascoltate del sito con oltre 250.000 ascolti. Nonostante i suoi pezzi in formato MP3 si potessero scaricare in rete Vittorio ha anche venduto dei CD in tutto il mondo, non solo in Lussemburgo e in Italia, ma anche in Germania, in Francia, Spagna, Bulgaria, Grecia, in Canada, negli Stati Uniti, in Giappone e a Singapore.
Vittorio dal 1999 in poi ha partecipato con successo a varie manifestazioni: dal Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza al Montemurlo Sing a song dove ha vinto il Premio Simpatia assegnatogli dal pubblico all'unanimità, al Premio Artemare a Riposto (terzo posto) al Festival Una casa per Rino Gaetano, dove è arrivato anche terzo dietro Simone Cristicchi e con un grande successo di pubblico. Ha raccolto poi altri premi e partecipato al 1. Festival della canzone italiana d'autore di Monaco di Baviera, alla 11. Rassegna Ewiva di Milano, al 7. Premio Augusto Daolio di Sulmona, al Festival musicale analcolico, Imola in musica, e al Festival in ricordo di Franco Fanigliulo dove è
arrivato secondo e vinto il premio per il miglior testo.
Vittorio Merlo tiene concerti in Lussemburgo, in Germania e in Italia. La stampa internazionale si è interessata più volte al suo successo in rete e il quotidiano francese "Libération" e quello spagnolo "La Vanguardia" gli hanno dedicato 2 articoli dai titoli suggestivi: "Vittorio Merlo: Caruso du MP3" e "Ha nacido una estrella". In Italia l'ANSA, il Corriere della Sera e i principale quotidiani e settimanali si sono occupati di lui e il mensile di settore "Musica e dischi" ha dedicato uno speciale internet sulla musica in rete a partire dal "Caso Merlo".
A febbraio 2005 è uscito il suo primo CD prodotto da Vince Tempera e pubblicato dalla Sette Ottavi con distribuzione Delta Dischi. Intitolato "Ho sognato Bruno Vespa" contiene sei brani: oltre alla title-track in due versioni diverse, Ferrari, Thomas guarda la città, Sabato del villaggio e Avrei bisogno di parlarti. Il CD di Vittorio ha
ricevuto una buona critica e ha suscitato la curiosità di molti addetti ai lavori: è stato presentato da Fiorello a Vivaradio2 e da Fegiz nel suo programma FegizFiles. Molte altre trasmissioni radiofoniche della rai e dei canali privati hanno presentato Ho sognato Bruno Vespa.
Nel 2007 è uscito il secondo CD di Vittorio intitolato Aicha.it e pubblicato in duo con l'amico Marco Guerzoni. Questo disco contiene tra le altre canzoni il brano Non voglio che amore, adattamento italiano di Vittorio di Aicha, il pezzo di Jean Jacques Goldman portata al successo in tutto il mondo da Khaled. Anche questo CD ha ottenuto un discreto successo di pubblico e critica e ha stimolato ulteriormente Vittorio nella sua attività musicale.
Nel marzo 2009 ha messo in rete il video e il file mp3 della sua nuova ballata ispirata e dedicata a C.T., mitico personaggio profetico della zona Garibaldi-Castello della Milano degli anni 70. Carlo Torrighelli girava con un triciclo, tre cani e vernice bianca per Milano e lasciava le sue scritte sui marciapiedi di fianco a casa mia. Il Castello sforzesco era circondato dalle sue scritte profetiche: "La chiesa ti uccide coll'onda", "Nel mondo esistono onde che torturano e rovinano e uccidono da lontano", "Radio e televisione basta versi da gorilla ma cultura".
Vittorio continua a coniugare la sua attività professionale di bibliotecario per la Corte di giustizia europea con la sua passione per la canzone d'autore che lo porta di frequente a esibirsi in concerti e rassegne musicali in Italia e in Europa, unendo spesso la forma musicale alla letteratura e alla cultura.
Marzo 2009
Svizzera: A FRIBURGO, FESTA PER GLI ANZIANI DAI SAPORI VIETNAMITI, EDIZIONE 2010
Il 15 ottobre, come ogni anno si è tenuta a Friburgo la festa degli anziani. Ad organizzarla sono stati il Comitato d’intesa, che rappresenta tutte le associazioni del Cantone Friburgo e della Broye vodese, e la Missione Cattolica italiana.
La messa è stata celebrata dal neo-parroco don Francesco Mastroianni, ormai ambientatosi nella realtà del cantone di Friburgo.
Vi hanno partecipato una settantina di non più giovanissimi, che si son ritrovati con allegria e serenità nella sala di Ste Thérèse, prima per l’aperitivo e poi per il pranzo.
L’originalità della festa di quest’anno è consistita appunto nel pranzo.
Gli organizzatori hanno voluto offrire ai loro ospiti un pasto, non all’insegna della pasta, come tutti si sarebbero aspettati ad una festa italiana, ma delle specialità vietnamite a base di prodotti genuini, coltivati dagli organizzatori stessi nei propri orticelli.
Delizia e genuinità, due aggettivi che si addicevano al copioso pasto che prevedeva vari tipi di insalate, spaghetti e riso tipico, pesci e carni dai sapori esotici; solo il dolce ed il vino erano italiani.
Gli anziani son rimasti estremamente soddisfatti di questa novità, che li ha molto incuriositi. Si leggeva sui loro volti il piacere di aver potuto mangiare sapori diversi da quelli abituali e di aver potuto ammirare le splendide decorazioni, dalle materie commestibili, ma di estrema raffinatezza e frutto della stupefacente abilità di Dung Nguyen Thanh, il cuoco vietnamita per l’occasione, una persona di grande disponibilità, nel seno della propria comunità e colonna portante del FIMM Friburgo.
Proprio l’intensa collaborazione e partecipazione attiva di numerose associazioni italiane all’interno del FIMM ha originato tale scelta. La nostra comunità si è aperta alle altre per conoscerle ed apprezzarle, rafforzando nel contempo il senso di amicizia e di stima reciproca per sentirsi un’unica grande famiglia. Non solo quindi l’integrazione con il paese ospitante, ma anche con le varie culture che si affiancano e si sostengono ogni giorno. Chi meglio di noi che siamo fra le comunità più vecchie in Svizzera può darne l’esempio?
Immaginiamo che questo sia l’inizio di un nuovo modo di vivere le nostre culture di origine.
Naturalmente, la festa è continuata all’insegna dell’allegria ed è stata culminata dalla consegna dei fiori e del vino al più anziano e alla più anziana presenti, per ringraziar simbolicamente tutti i partecipanti della loro partecipazione.
A corollario della festa, sia don Francesco, sia il presidente del Com.It.Es. VD-FR, Grazia Tredanari, si son prestati simpaticamente, a dare una mano al Comitato organizzatore per servire gli anziani ed avere così un contatto diretto con tutti i presenti.
I partecipanti si son lasciati con l’auspicio di rivedersi il prossimo anno per la festa degli anziani e perché no, anche prima, in qualche festa delle associazioni locali.
Un grande ringraziamento va a coloro che hanno fatto si che gli anziani trascorressero una bella domenica d’ottobre.
Grazia Tredanari
La messa è stata celebrata dal neo-parroco don Francesco Mastroianni, ormai ambientatosi nella realtà del cantone di Friburgo.
Vi hanno partecipato una settantina di non più giovanissimi, che si son ritrovati con allegria e serenità nella sala di Ste Thérèse, prima per l’aperitivo e poi per il pranzo.
L’originalità della festa di quest’anno è consistita appunto nel pranzo.
Gli organizzatori hanno voluto offrire ai loro ospiti un pasto, non all’insegna della pasta, come tutti si sarebbero aspettati ad una festa italiana, ma delle specialità vietnamite a base di prodotti genuini, coltivati dagli organizzatori stessi nei propri orticelli.
Delizia e genuinità, due aggettivi che si addicevano al copioso pasto che prevedeva vari tipi di insalate, spaghetti e riso tipico, pesci e carni dai sapori esotici; solo il dolce ed il vino erano italiani.
Gli anziani son rimasti estremamente soddisfatti di questa novità, che li ha molto incuriositi. Si leggeva sui loro volti il piacere di aver potuto mangiare sapori diversi da quelli abituali e di aver potuto ammirare le splendide decorazioni, dalle materie commestibili, ma di estrema raffinatezza e frutto della stupefacente abilità di Dung Nguyen Thanh, il cuoco vietnamita per l’occasione, una persona di grande disponibilità, nel seno della propria comunità e colonna portante del FIMM Friburgo.
Proprio l’intensa collaborazione e partecipazione attiva di numerose associazioni italiane all’interno del FIMM ha originato tale scelta. La nostra comunità si è aperta alle altre per conoscerle ed apprezzarle, rafforzando nel contempo il senso di amicizia e di stima reciproca per sentirsi un’unica grande famiglia. Non solo quindi l’integrazione con il paese ospitante, ma anche con le varie culture che si affiancano e si sostengono ogni giorno. Chi meglio di noi che siamo fra le comunità più vecchie in Svizzera può darne l’esempio?
Immaginiamo che questo sia l’inizio di un nuovo modo di vivere le nostre culture di origine.
Naturalmente, la festa è continuata all’insegna dell’allegria ed è stata culminata dalla consegna dei fiori e del vino al più anziano e alla più anziana presenti, per ringraziar simbolicamente tutti i partecipanti della loro partecipazione.
A corollario della festa, sia don Francesco, sia il presidente del Com.It.Es. VD-FR, Grazia Tredanari, si son prestati simpaticamente, a dare una mano al Comitato organizzatore per servire gli anziani ed avere così un contatto diretto con tutti i presenti.
I partecipanti si son lasciati con l’auspicio di rivedersi il prossimo anno per la festa degli anziani e perché no, anche prima, in qualche festa delle associazioni locali.
Un grande ringraziamento va a coloro che hanno fatto si che gli anziani trascorressero una bella domenica d’ottobre.
Grazia Tredanari
martedì 26 ottobre 2010
L’on. Ricardo Merlo (MAIE) in visita a Còrdoba
Mario Borghese(MAIE Còrdoba) “Nella nostra
circoscrizione elettorale il Maie ha una presenza capillare”
Còrdoba, 26 ottobre 2010:- Nell’ambito delle visite istituzionali nelle circoscrizioni consolari sudamericane ieri, 25 ottobre, l’on. Ricardo Merlo si è recato a Còrdoba. Ad accoglierlo c’era il dott. Mario Borghese che lo ha accompagnato negli incontri istituzionali e con la collettività italiana.
La prima parte della visita ha riguardato l’incontro con il Console Generale Andrea Luca Lepore e con il Presidente del Comites Rodolfo Borghese definito dall’on. Merlo: "Un instancabile lavoratore per la difesa degli interessi degli italiani di Còrdoba".
Durante l’incontro, il Console Lepore e l’on. Ricardo Merlo si sono scambiati informazioni sulle problematiche della collettività residente nella circoscrizione consolare di Còrdoba, del lavoro che il Consolato sta svolgendo per lo sviluppo delle scuole italiane nella circoscrizione e delle nuove prospettive per le pratiche di cittadinanza.
Al termine dell’incontro, l’on. Merlo ha partecipato all’atto del riconoscimento della Parità scolastica alla Scuola Dante Alighieri della Città di Cordoba. Erano presenti, tra gli altri, Sergio Badino, rappresentante legale della Scuola Dante Alighieri, Sandra Tarquino, responsabile dell’ufficio scolastico del Consolato generale, l’Autorità del governo provinciale e municipale, i docenti e gli studenti con le loro famiglie, oltre ai rappresentanti delle numerose associazioni italiane.
In questa occasione, rivolgendo un saluto ai presenti, il presidente del MAIE ha evidenziato che: “ Questo è un momento storico per gli italiani che vivono a Còrdoba. La parità scolastica è conseguenza di un eccellente lavoro delle autorità della Dante di Cordoba, del Comites e dell’autorità Consolare che insieme sono riusciti a dare una risposta concreta alle richieste delle famiglie, dda sxei docenti e degli alunni. Bisogna sempre ricordare il prezioso contributo che le Associazioni italiane hanno dato alla crescita sociale e culturale della collettività e anche - ha sottolineato- l’importanza della collaborazione tra le diverse associazioni sulle tematiche della protezione sociale dei connazionali, in un momento in cui viene meno gran parte delle risorse governative che erano dedicate a questo scopo.”
La seconda parte della visita dell’on. Merlo a Cordoba è stata dedicata all'incontro con il Comitato direttivo del MAIE della circoscrizione di Cordoba. “ Siamo presenti capillarmente su tutto il territorio - ha detto Mario Borghese, Vicepresidente MAIE Argentina e coordinatore MAIE di Cordoba - che aveva convocato una riunione a cui hanno partecipato soprattutto i giovani del Movimento Associativo della provincia di Cordoba e i delegati della circoscrizione consolare ."Stiamo sviluppando ulteriormente il nostro Movimento Associativo, anche nei paesi più piccoli della nostra circoscrizione."
Il presidente Merlo si è detto soddisfatto del lavoro svolto dal dott. Borghese e ha voluto confermargli la sua fiducia.
In conclusione della giornata di visita a Cordoba, l’on. Ricardo Merlo ha incontrato la stampa locale, rilasciando un’intervista alla Voz del Interior
circoscrizione elettorale il Maie ha una presenza capillare”
Còrdoba, 26 ottobre 2010:- Nell’ambito delle visite istituzionali nelle circoscrizioni consolari sudamericane ieri, 25 ottobre, l’on. Ricardo Merlo si è recato a Còrdoba. Ad accoglierlo c’era il dott. Mario Borghese che lo ha accompagnato negli incontri istituzionali e con la collettività italiana.
La prima parte della visita ha riguardato l’incontro con il Console Generale Andrea Luca Lepore e con il Presidente del Comites Rodolfo Borghese definito dall’on. Merlo: "Un instancabile lavoratore per la difesa degli interessi degli italiani di Còrdoba".
Durante l’incontro, il Console Lepore e l’on. Ricardo Merlo si sono scambiati informazioni sulle problematiche della collettività residente nella circoscrizione consolare di Còrdoba, del lavoro che il Consolato sta svolgendo per lo sviluppo delle scuole italiane nella circoscrizione e delle nuove prospettive per le pratiche di cittadinanza.
Al termine dell’incontro, l’on. Merlo ha partecipato all’atto del riconoscimento della Parità scolastica alla Scuola Dante Alighieri della Città di Cordoba. Erano presenti, tra gli altri, Sergio Badino, rappresentante legale della Scuola Dante Alighieri, Sandra Tarquino, responsabile dell’ufficio scolastico del Consolato generale, l’Autorità del governo provinciale e municipale, i docenti e gli studenti con le loro famiglie, oltre ai rappresentanti delle numerose associazioni italiane.
In questa occasione, rivolgendo un saluto ai presenti, il presidente del MAIE ha evidenziato che: “ Questo è un momento storico per gli italiani che vivono a Còrdoba. La parità scolastica è conseguenza di un eccellente lavoro delle autorità della Dante di Cordoba, del Comites e dell’autorità Consolare che insieme sono riusciti a dare una risposta concreta alle richieste delle famiglie, dda sxei docenti e degli alunni. Bisogna sempre ricordare il prezioso contributo che le Associazioni italiane hanno dato alla crescita sociale e culturale della collettività e anche - ha sottolineato- l’importanza della collaborazione tra le diverse associazioni sulle tematiche della protezione sociale dei connazionali, in un momento in cui viene meno gran parte delle risorse governative che erano dedicate a questo scopo.”
La seconda parte della visita dell’on. Merlo a Cordoba è stata dedicata all'incontro con il Comitato direttivo del MAIE della circoscrizione di Cordoba. “ Siamo presenti capillarmente su tutto il territorio - ha detto Mario Borghese, Vicepresidente MAIE Argentina e coordinatore MAIE di Cordoba - che aveva convocato una riunione a cui hanno partecipato soprattutto i giovani del Movimento Associativo della provincia di Cordoba e i delegati della circoscrizione consolare ."Stiamo sviluppando ulteriormente il nostro Movimento Associativo, anche nei paesi più piccoli della nostra circoscrizione."
Il presidente Merlo si è detto soddisfatto del lavoro svolto dal dott. Borghese e ha voluto confermargli la sua fiducia.
In conclusione della giornata di visita a Cordoba, l’on. Ricardo Merlo ha incontrato la stampa locale, rilasciando un’intervista alla Voz del Interior
X SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO A SANTA FE'
El Consejo Directivo de la UNION Y BENEVOLENCIA DANTE ALIGHIERI de Santa Fe, tiene el agrado de invitar a Ustedes, asociados de las instituciones de la colectividad y muy particularmente a los italianos.-
X SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO
del 18 al 24 de Octubre 2010
“Una Lingua per amica: l’italiano nostro e degli altri”
Programa
Lunes 18 de octubre:
Sede: CENTRO LAZIALE DE SANTA FE (Pje. José Ma. Cullen 3122, altura Fdo. Zuviría al 5000)
20.00 hs. Apertura del Temario.
20.15 hs. Conferencia Tutta “colpa” di Carosone…., a cargo de Brunilda Duro y Elena Pensiero. (Centro Laziale)
21.00 hs. Teatralización: “Lo sposalizio” adaptación del cuento de la escritora Norma Battú: “Ermelinda e Anna, 1899” a cargo de Irma Pensiero con la participación de Maria Mallozzi y Sebastián Terentino. (Centro Laziale)
Martes 19 de octubre:
Sede: UNION Y BENEVOLENCIA DANTE ALIGHIERI (25 de Mayo 2569)
20.00 hs. Actuación de Cantantes patrocinados por Fundación Accentus, dirigidos por la Prof. Maria Elena Boero
Participan: Soprano Evelin Plaumer, Mezzosoprano Gabriela Kreig y Tenor César Perren. (Centro Piemontés)
20.45 hs. “L’amore sacro e l’amor profano”. Actuación del Músico Enzo Valls, interpretando canciones de diversos cantautores italianos. (ADoIL)
Miércoles 20 de octubre:
Sede: UNION Y BENEVOLENCIA DANTE ALIGHIERI (25 de Mayo 2569)
20.00 hs. Conferencia “L’italianistica in Argentina: profilo di un’amicizia culturale” a cargo de la Prof. Adriana Crolla de la Facultad de Humanidades y Ciencias de la UNL.
20.45 hs. Conferencia “La poesia del novecento in Argentina: antologia e canone” a cargo del Prof. Marco Paone de la Universidad de Santiago de Compostela, España.
Jueves 21 de octubre:
Sede: UNION Y BENEVOLENCIA DANTE ALIGHIERI (25 de Mayo 2569)
19.00 hs. “Il cinema del dopoguerra” a cargo de la Prof. Silvia Parente. (Escuela Dante Alighieri)
20.00 hs. “Veduta: paesaggio veneziano” a cargo del Prof. Rubén Chiappero.
Viernes 22 de octubre:
Sede: Centro Abruzzese de Santa Fe (J. M. Zuviría 3072)
19.30 hs. Disertación “Storia del cinema italiano” hasta 1975, a cargo de Alfonso M. Genovesi. (Centro Abruzzese)
20.00 hs. Proyección del film “Parenti-Serpenti” rodada en la Región del Abruzzo, dirigida por Mario Monicelli. Expone sobre este film Dolores de Tramontín. (Centro Abruzzese)
Jueves 28 de octubre:
Sede: UNION Y BENEVOLENCIA DANTE ALIGHIERI (25 de Mayo 2569)
19.30 hs. "Renovarse es vivir". Muestra Itinerante de la Asociación Ítalo Argentina Roma.
20.00 hs. “Quel mazzolin di fiori” la canción que une a los italianos: a cargo de Susana Colombo (Com.It.Es-Rosario) y de la Prof. Norma Toniutti (Centro de Idiomas – UNL)
20.30 hs. Actuación del Coro del Centro Friulano dirigido por la Prof. Verónica Ghiano. (Centro Friulano)
Organiza: Unione e Benevolenza Dante Alighieri - Santa Fe con la participación de: Centro Laziale Santa Fe, Centro Piemontés Santa Fe, FHUC de la UNL, Centro Abruzzese Santa Fe, Asociación Italo Argentina ROMA Santa Fe, Comitato degli Italiani all’Estero Rosario, Centro Friulano Santa Fe, Asociación de Docentes de Italiano del Litoral (ADoIL) y Centro de Idiomas de la UNL.
Auspician: Gobierno de la Ciudad de Santa Fe, Consulado General de Italia - Rosario, Secretaría de Cultura de la UNL, Com.It.Es (Comitato degli Italiani all´Estero) Rosario, Coordinadora de Entidades Italianas de Santa Fe, Centro de Estudios Comparados (FHUC-UNL), Fundación Accentus, Asociación Marchigiana Santa Fe.
Adhiere: Cátedra de italiano Escuela de idiomas Liceo Municipal “Antonio Fuentes de Arco”, 15 y 16 Octubre: Curso “Come Insegnare, cosa Insegnare”, a Cura di: Dott. Giorgio Massei e Prof. Luca Di Dio de la Esc. “Edulingua”, Castelraimondo, Prov. Macerata, Región Le Marche, ITALIA.
X SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO
del 18 al 24 de Octubre 2010
“Una Lingua per amica: l’italiano nostro e degli altri”
Programa
Lunes 18 de octubre:
Sede: CENTRO LAZIALE DE SANTA FE (Pje. José Ma. Cullen 3122, altura Fdo. Zuviría al 5000)
20.00 hs. Apertura del Temario.
20.15 hs. Conferencia Tutta “colpa” di Carosone…., a cargo de Brunilda Duro y Elena Pensiero. (Centro Laziale)
21.00 hs. Teatralización: “Lo sposalizio” adaptación del cuento de la escritora Norma Battú: “Ermelinda e Anna, 1899” a cargo de Irma Pensiero con la participación de Maria Mallozzi y Sebastián Terentino. (Centro Laziale)
Martes 19 de octubre:
Sede: UNION Y BENEVOLENCIA DANTE ALIGHIERI (25 de Mayo 2569)
20.00 hs. Actuación de Cantantes patrocinados por Fundación Accentus, dirigidos por la Prof. Maria Elena Boero
Participan: Soprano Evelin Plaumer, Mezzosoprano Gabriela Kreig y Tenor César Perren. (Centro Piemontés)
20.45 hs. “L’amore sacro e l’amor profano”. Actuación del Músico Enzo Valls, interpretando canciones de diversos cantautores italianos. (ADoIL)
Miércoles 20 de octubre:
Sede: UNION Y BENEVOLENCIA DANTE ALIGHIERI (25 de Mayo 2569)
20.00 hs. Conferencia “L’italianistica in Argentina: profilo di un’amicizia culturale” a cargo de la Prof. Adriana Crolla de la Facultad de Humanidades y Ciencias de la UNL.
20.45 hs. Conferencia “La poesia del novecento in Argentina: antologia e canone” a cargo del Prof. Marco Paone de la Universidad de Santiago de Compostela, España.
Jueves 21 de octubre:
Sede: UNION Y BENEVOLENCIA DANTE ALIGHIERI (25 de Mayo 2569)
19.00 hs. “Il cinema del dopoguerra” a cargo de la Prof. Silvia Parente. (Escuela Dante Alighieri)
20.00 hs. “Veduta: paesaggio veneziano” a cargo del Prof. Rubén Chiappero.
Viernes 22 de octubre:
Sede: Centro Abruzzese de Santa Fe (J. M. Zuviría 3072)
19.30 hs. Disertación “Storia del cinema italiano” hasta 1975, a cargo de Alfonso M. Genovesi. (Centro Abruzzese)
20.00 hs. Proyección del film “Parenti-Serpenti” rodada en la Región del Abruzzo, dirigida por Mario Monicelli. Expone sobre este film Dolores de Tramontín. (Centro Abruzzese)
Jueves 28 de octubre:
Sede: UNION Y BENEVOLENCIA DANTE ALIGHIERI (25 de Mayo 2569)
19.30 hs. "Renovarse es vivir". Muestra Itinerante de la Asociación Ítalo Argentina Roma.
20.00 hs. “Quel mazzolin di fiori” la canción que une a los italianos: a cargo de Susana Colombo (Com.It.Es-Rosario) y de la Prof. Norma Toniutti (Centro de Idiomas – UNL)
20.30 hs. Actuación del Coro del Centro Friulano dirigido por la Prof. Verónica Ghiano. (Centro Friulano)
Organiza: Unione e Benevolenza Dante Alighieri - Santa Fe con la participación de: Centro Laziale Santa Fe, Centro Piemontés Santa Fe, FHUC de la UNL, Centro Abruzzese Santa Fe, Asociación Italo Argentina ROMA Santa Fe, Comitato degli Italiani all’Estero Rosario, Centro Friulano Santa Fe, Asociación de Docentes de Italiano del Litoral (ADoIL) y Centro de Idiomas de la UNL.
Auspician: Gobierno de la Ciudad de Santa Fe, Consulado General de Italia - Rosario, Secretaría de Cultura de la UNL, Com.It.Es (Comitato degli Italiani all´Estero) Rosario, Coordinadora de Entidades Italianas de Santa Fe, Centro de Estudios Comparados (FHUC-UNL), Fundación Accentus, Asociación Marchigiana Santa Fe.
Adhiere: Cátedra de italiano Escuela de idiomas Liceo Municipal “Antonio Fuentes de Arco”, 15 y 16 Octubre: Curso “Come Insegnare, cosa Insegnare”, a Cura di: Dott. Giorgio Massei e Prof. Luca Di Dio de la Esc. “Edulingua”, Castelraimondo, Prov. Macerata, Región Le Marche, ITALIA.
A SAN PAOLO L’ON. PORTA PARTECIPA ALLA GIORNATA CONCLUSIVA DELLA SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO
Firmato un accordo con il Comune per l’insegnamento dell’italiano nelle scuole; presso la “Libreria Cultura” la “Seconda settimana giovane d’arte e cultura” organizzata dai giovani del Comites.
L’On. Fabio Porta, parlamentare del Partito Democratico eletto in America Meridionale e residente a San Paolo (Brasile), ha voluto essere presente ad alcuni eventi conclusivi dell’intensa settimana della cultura italiana organizzata nella “capitale italiana” del Brasile.
La prima visita del deputato è stata alla “Libreria Cultura”, dove i giovani del Comites hanno organizzato per il secondo anno consecutivo la “Settimana Giovane d’Arte e Cultura italiana a San Paolo”; nel corso di una settimana si sono susseguiti diversi eventi: film, mostre fotografiche, opere teatrali e recitazione di poesie, e anche una interessantissima Conferenza sui rapporti universitari tra Italia e Brasile a cura della Fondazione Getulio Vargas e l’Università Bocconi.
“La ‘settimana giovane’ è già divenuta un appuntamento tradizionale nella programmazione culturale della città brasiliana – ha dichiarato l’On. Porta – e questo grazie ad un gruppo di giovani italo-brasiliani competenti ed entusiasti che, con poche risorse e molte idee, hanno realizzato anche quest’anno un ciclo di incontri culturali di alto livello ai quali ha preso parte un pubblico attento e partecipativo”.
Particolarmente significativa la cerimonia solenne organizzata presso la Camera Municipale di San Paolo dal Consigliere comunale Antonio Donato in collaborazione con il Consolato e la FECIBESP (la Federazione delle entità italo-brasiliane dello Stato di San Paolo), nel corso della quale sono state presentate le esperienze educative dell’insegnamento dell’italiano nelle scuole primarie ed è stato firmato un nuovo accordo tra l’Italia e il locale assessorato all’educazione.
“Un accordo importante e strategico – secondo il parlamentare – che dimostra come sia possibile collaborare tra istituzioni di diversi Paesi e che nonostante il governo italiano continui a ridurre pesantemente le risorse destinate a questo settore continua ad essere alta la domanda di lingua e cultura italiana nei Paesi stranieri, a partire da quelli nei quali sono presenti grandi collettività di origine italiana”.
L’On. Fabio Porta, parlamentare del Partito Democratico eletto in America Meridionale e residente a San Paolo (Brasile), ha voluto essere presente ad alcuni eventi conclusivi dell’intensa settimana della cultura italiana organizzata nella “capitale italiana” del Brasile.
La prima visita del deputato è stata alla “Libreria Cultura”, dove i giovani del Comites hanno organizzato per il secondo anno consecutivo la “Settimana Giovane d’Arte e Cultura italiana a San Paolo”; nel corso di una settimana si sono susseguiti diversi eventi: film, mostre fotografiche, opere teatrali e recitazione di poesie, e anche una interessantissima Conferenza sui rapporti universitari tra Italia e Brasile a cura della Fondazione Getulio Vargas e l’Università Bocconi.
“La ‘settimana giovane’ è già divenuta un appuntamento tradizionale nella programmazione culturale della città brasiliana – ha dichiarato l’On. Porta – e questo grazie ad un gruppo di giovani italo-brasiliani competenti ed entusiasti che, con poche risorse e molte idee, hanno realizzato anche quest’anno un ciclo di incontri culturali di alto livello ai quali ha preso parte un pubblico attento e partecipativo”.
Particolarmente significativa la cerimonia solenne organizzata presso la Camera Municipale di San Paolo dal Consigliere comunale Antonio Donato in collaborazione con il Consolato e la FECIBESP (la Federazione delle entità italo-brasiliane dello Stato di San Paolo), nel corso della quale sono state presentate le esperienze educative dell’insegnamento dell’italiano nelle scuole primarie ed è stato firmato un nuovo accordo tra l’Italia e il locale assessorato all’educazione.
“Un accordo importante e strategico – secondo il parlamentare – che dimostra come sia possibile collaborare tra istituzioni di diversi Paesi e che nonostante il governo italiano continui a ridurre pesantemente le risorse destinate a questo settore continua ad essere alta la domanda di lingua e cultura italiana nei Paesi stranieri, a partire da quelli nei quali sono presenti grandi collettività di origine italiana”.
Garavini (PD): “Dal PD un’alternativa alla politica dei tagli indistinti del Governo”
Laura Garavini in Svizzera con il Gruppo Migranti
“Dagli italiani in Europa arrivano forti lamentele nei confronti della politica irresponsabile del Governo. È per questo che il PD continua a contrastare i tagli irrazionali e indistinti del Governo.” Lo ha detto l’on. Laura Garavini al termine della Giornata del Sindacato UNIA a Zugo (Svizzera). Parlando della situazione politica italiana, la deputata si è però detta altrettanto convinta che “anche in Italia si sente sempre più l’urgenza di un’alternativa riformista di sinistra come il PD: un partito realista e forte, vicino alla gente che lavora, alla gente semplice, alle gente onesta”.
Una valutazione, quella della Garavini, pienamente condivisa dai vari esponenti del mondo sindacale. Pietro Panico, dell’UNIA di Zugo, ha infatti insistito “sull’insufficiente attenzione e informazione offerta dal mondo politico italiano sulla grave crisi economica”.
“Una crisi che non ci siamo ancora lasciati alle spalle” ha avvertito Renzo Ambrosetti (Copresidente del Sindacato UNIA a Berna) evidenziando il “ruolo fondamentale delle forze sociali che, mai come in questa occasione, devono dimostrarsi compatte nel tutelare i diritti dei lavoratori”.
Dino Nardi (coordinatore europeo della UIM e consigliere del CGIE) ha sottolineato il ruolo fondamentale esercitato dai Patronati. “A fine anno scade il condono fiscale svizzero. Anche gli immigrati italiani potrebbero avvalersene per regolarizzare eventuali redditi o immobili in Italia mai dichiarati. Siamo disponibili a fornire informazioni e assistenza. È infatti opportuno non fare ricadere le multe sui propri figli al momento della successione ereditaria.”
Zugo, 23 ottobre 2010
“Dagli italiani in Europa arrivano forti lamentele nei confronti della politica irresponsabile del Governo. È per questo che il PD continua a contrastare i tagli irrazionali e indistinti del Governo.” Lo ha detto l’on. Laura Garavini al termine della Giornata del Sindacato UNIA a Zugo (Svizzera). Parlando della situazione politica italiana, la deputata si è però detta altrettanto convinta che “anche in Italia si sente sempre più l’urgenza di un’alternativa riformista di sinistra come il PD: un partito realista e forte, vicino alla gente che lavora, alla gente semplice, alle gente onesta”.
Una valutazione, quella della Garavini, pienamente condivisa dai vari esponenti del mondo sindacale. Pietro Panico, dell’UNIA di Zugo, ha infatti insistito “sull’insufficiente attenzione e informazione offerta dal mondo politico italiano sulla grave crisi economica”.
“Una crisi che non ci siamo ancora lasciati alle spalle” ha avvertito Renzo Ambrosetti (Copresidente del Sindacato UNIA a Berna) evidenziando il “ruolo fondamentale delle forze sociali che, mai come in questa occasione, devono dimostrarsi compatte nel tutelare i diritti dei lavoratori”.
Dino Nardi (coordinatore europeo della UIM e consigliere del CGIE) ha sottolineato il ruolo fondamentale esercitato dai Patronati. “A fine anno scade il condono fiscale svizzero. Anche gli immigrati italiani potrebbero avvalersene per regolarizzare eventuali redditi o immobili in Italia mai dichiarati. Siamo disponibili a fornire informazioni e assistenza. È infatti opportuno non fare ricadere le multe sui propri figli al momento della successione ereditaria.”
Zugo, 23 ottobre 2010
Il PD COME PUNTO DI RIFERIMENTO PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO
Il documento politico del Partito Democratico d’Australia
Approvato all’unanimità dall’Assemblea dei circoli d’Australia il 19/10/2010
I rappresentanti dei circoli del PD d’Australia si sono riuniti a Melbourne il 16 ottobre 2010. Alla riunione hanno partecipato Eugenio Marino, Responsabile nazionale del PD all’estero e i parlamentari Marco Fedi e Nino Randazzo.
Il dibattito si è concentrato sulla grave crisi economica, sociale e politica che investe l’Italia e sugli interventi del governo nei confronti delle comunità italiane all’estero.
Il PD in Australia segue con attenzione e preoccupazione la politica dell’attuale maggioranza al Governo e la condanna energicamente, perché pericolosa per il futuro dell’Italia.
Attacchi sistematici alle istituzioni, delegittimazione dell’attività parlamentare sostituita da un uso sconsiderato di decreti legge e voti di fiducia, totale disinteresse per i diritti dei lavoratori e per il rilancio delle piccole-medie imprese, leggi ad personam, scudi fiscali e riforma della giustizia che offendono i principi basilari della costituzione, caduta dei valori, sono solo alcuni esempi di un governo che mortifica l’immagine degli italiani all’estero.
Un altro segnale di crisi profonda è la ripresa dell’emigrazione dall’Italia. Un’emigrazione diversa da quella degli anni Cinquanta e Sessanta, ma che genera effetti devastanti nell’economia e crescita del nostro Paese.
Desta infatti molta preoccupazione la fuga di giovani con alto livello di scolarizzazione, ricercatori, imprenditori e professionisti che non trovano più in Italia condizioni appena accettabili per lavorare e costruire il loro futuro. Paradossalmente, gli alti investimenti dello Stato sull’istruzione di questi giovani vanno a generare profitti altrove. L’attuale governo non ha alcun progetto per salvaguardare questo capitale di professionalità e conoscenze.
Anche per gli italiani all’estero, il governo ha sistematicamente e progressivamente smantellato ogni politica di interventi a loro favore e dimostrato una totale assenza di visione per il futuro delle comunità all’estero.
Gli italiani all’estero, che sono circa 60 milioni tra quelli con passaporto, discendenti e oriundi, rappresentano una risorsa preziosa. Se ben utilizzata, può contribuire ad incrementare scambi economici, sociali e culturali con benefici reciproci per l’Italia e per i Paesi di adozione.
Oggi, l’immagine degli italiani che vivono all’estero è altissima. Grazie al duro lavoro, alla dignità e orgoglio con cui hanno affrontato la nuova vita in realtà sconosciute e diverse, sono riusciti a superare ostilità e pregiudizi inimmaginabili per coloro che non hanno mai vissuto direttamente la condizione di migranti. Grazie ad essi molti aspetti della cultura italiana sono diventati parte integrante delle società adottive e l’immagine stessa dell’Italia nel mondo ha continuato a crescere e consolidarsi.
L’attuale governo non recepisce tutto questo. Al contrario, considera gli italiani all’estero un peso ingombrante. Esempi del totale disinteresse dell’attuale governo sono:
• Le inadempienze nel campo della previdenza;
• Il ripristino di imposte per gli italiani non residenti in Italia, interventi che hanno tolto persino i pochi diritti acquisiti durante i governi di centro-sinistra;
• I profondi tagli per la promozione della lingua e cultura italiana che ha dato un duro colpo al futuro delle nostre comunità e al recupero delle nuove generazioni;
• La chiusura di sedi consolari e la riduzione delle risorse per le sedi diplomatico- consolari. Nel vasto territorio australiano questo viene a privare i cittadini italiani di servizi nonché della presenza dello Stato, aspetti cruciali per il futuro dei rapporti economici e culturali fra gli stati e per le nuove generazioni;
• È venuto meno l’impegno per la rielezione degli organismi rappresentativi e si è messo in discussione lo stesso diritto di voto all’estero.
Questo genera profonda indignazione negli italiani all’estero che, paradossalmente, dopo essere andati via perché l’Italia non garantiva loro un futuro, hanno contribuito, con le loro rimesse, alla sua ricostruzione e rinascita. C’è la volontà di recidere i legami con i connazionali all’estero, che invece questi legami li sentono ancora fortemente e cercano di tramandarli alle nuove generazioni.
Gli italiani all’estero sono altrettanto indignati per le misure restrittive e poco umanitarie nei confronti degli immigrati che oggi cercano in Italia il futuro che gli viene negato nei propri paesi di origine.
Il Partito Democratico raccoglie le forze più moderate e progressiste della politica italiana, grazie alle quali sarà capace di interpretare le esigenze dei suoi cittadini, sia in Italia che all’estero, e saprà dare la giusta risposta alle tante questioni in attesa di soluzione.
Il PD d’Australia si impegna a colmare il vuoto creato da questo governo dando vita ad uno spazio di ampio consenso che valorizzi il pluralismo di idee e realizzi un progetto politico serio, costruttivo e veramente alternativo a questo centro-destra.
Il PD d’Australia chiede al Partito Democratico di diventare un punto di riferimento per gli italiani all’estero, di promuovere presso il Ministero degli Affari Esteri la realizzazione di un nuovo patto sociale tra l’Italia e le comunità italiane all’estero.
L’esperienza umana e sociale degli emigranti, memori delle difficoltà vissute sulla propria pelle, può contribuire alla soluzione dei problemi dell’immigrazione e all’ integrazione degli immigrati in Italia. Senza contare il contributo che possono apportare al turismo, agli scambi commerciali e all’imprenditoria italiana all’estero.
Il PD d’Australia chiede l’impegno del Partito Democratico e dei rappresentanti parlamentari eletti all’estero per la realizzazione dei seguenti interventi:
• Mantenimento della rete diplomatica e consolare;
• Ripristino della cittadinanza a chi ha dovuto rinunciarvi per diventare parte della società di adozione;
• Tutela dei diritti delle prime generazioni in campo di previdenza e di accesso ad adeguati livelli di assistenza sociale e sanitaria;
• Promozione della lingua e cultura italiana;
• Internazionalizzazione delle imprese all’estero;
• Attenzione alle nuove generazioni e nuove mobilità degli italiani;
• Revisione della rete di diffusione dell’informazione da e verso l’estero.
Il PD d’ Australia esprime apprezzamento per le 150 iniziative che il Partito Democratico intende realizzare per celebrare il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia. Nel valorizzare l’irrinunciabile unità nazionale, il PD mira anche a neutralizzare le forze disgregatrici che convivono e hanno un peso determinante nell’attuale maggioranza di governo.
Il PD d’Australia si impegna con orgoglio a realizzare un’ iniziativa a livello nazionale sul tema della cittadinanza ed integrazione.
Approvato all’unanimità dall’Assemblea dei circoli d’Australia il 19/10/2010
I rappresentanti dei circoli del PD d’Australia si sono riuniti a Melbourne il 16 ottobre 2010. Alla riunione hanno partecipato Eugenio Marino, Responsabile nazionale del PD all’estero e i parlamentari Marco Fedi e Nino Randazzo.
Il dibattito si è concentrato sulla grave crisi economica, sociale e politica che investe l’Italia e sugli interventi del governo nei confronti delle comunità italiane all’estero.
Il PD in Australia segue con attenzione e preoccupazione la politica dell’attuale maggioranza al Governo e la condanna energicamente, perché pericolosa per il futuro dell’Italia.
Attacchi sistematici alle istituzioni, delegittimazione dell’attività parlamentare sostituita da un uso sconsiderato di decreti legge e voti di fiducia, totale disinteresse per i diritti dei lavoratori e per il rilancio delle piccole-medie imprese, leggi ad personam, scudi fiscali e riforma della giustizia che offendono i principi basilari della costituzione, caduta dei valori, sono solo alcuni esempi di un governo che mortifica l’immagine degli italiani all’estero.
Un altro segnale di crisi profonda è la ripresa dell’emigrazione dall’Italia. Un’emigrazione diversa da quella degli anni Cinquanta e Sessanta, ma che genera effetti devastanti nell’economia e crescita del nostro Paese.
Desta infatti molta preoccupazione la fuga di giovani con alto livello di scolarizzazione, ricercatori, imprenditori e professionisti che non trovano più in Italia condizioni appena accettabili per lavorare e costruire il loro futuro. Paradossalmente, gli alti investimenti dello Stato sull’istruzione di questi giovani vanno a generare profitti altrove. L’attuale governo non ha alcun progetto per salvaguardare questo capitale di professionalità e conoscenze.
Anche per gli italiani all’estero, il governo ha sistematicamente e progressivamente smantellato ogni politica di interventi a loro favore e dimostrato una totale assenza di visione per il futuro delle comunità all’estero.
Gli italiani all’estero, che sono circa 60 milioni tra quelli con passaporto, discendenti e oriundi, rappresentano una risorsa preziosa. Se ben utilizzata, può contribuire ad incrementare scambi economici, sociali e culturali con benefici reciproci per l’Italia e per i Paesi di adozione.
Oggi, l’immagine degli italiani che vivono all’estero è altissima. Grazie al duro lavoro, alla dignità e orgoglio con cui hanno affrontato la nuova vita in realtà sconosciute e diverse, sono riusciti a superare ostilità e pregiudizi inimmaginabili per coloro che non hanno mai vissuto direttamente la condizione di migranti. Grazie ad essi molti aspetti della cultura italiana sono diventati parte integrante delle società adottive e l’immagine stessa dell’Italia nel mondo ha continuato a crescere e consolidarsi.
L’attuale governo non recepisce tutto questo. Al contrario, considera gli italiani all’estero un peso ingombrante. Esempi del totale disinteresse dell’attuale governo sono:
• Le inadempienze nel campo della previdenza;
• Il ripristino di imposte per gli italiani non residenti in Italia, interventi che hanno tolto persino i pochi diritti acquisiti durante i governi di centro-sinistra;
• I profondi tagli per la promozione della lingua e cultura italiana che ha dato un duro colpo al futuro delle nostre comunità e al recupero delle nuove generazioni;
• La chiusura di sedi consolari e la riduzione delle risorse per le sedi diplomatico- consolari. Nel vasto territorio australiano questo viene a privare i cittadini italiani di servizi nonché della presenza dello Stato, aspetti cruciali per il futuro dei rapporti economici e culturali fra gli stati e per le nuove generazioni;
• È venuto meno l’impegno per la rielezione degli organismi rappresentativi e si è messo in discussione lo stesso diritto di voto all’estero.
Questo genera profonda indignazione negli italiani all’estero che, paradossalmente, dopo essere andati via perché l’Italia non garantiva loro un futuro, hanno contribuito, con le loro rimesse, alla sua ricostruzione e rinascita. C’è la volontà di recidere i legami con i connazionali all’estero, che invece questi legami li sentono ancora fortemente e cercano di tramandarli alle nuove generazioni.
Gli italiani all’estero sono altrettanto indignati per le misure restrittive e poco umanitarie nei confronti degli immigrati che oggi cercano in Italia il futuro che gli viene negato nei propri paesi di origine.
Il Partito Democratico raccoglie le forze più moderate e progressiste della politica italiana, grazie alle quali sarà capace di interpretare le esigenze dei suoi cittadini, sia in Italia che all’estero, e saprà dare la giusta risposta alle tante questioni in attesa di soluzione.
Il PD d’Australia si impegna a colmare il vuoto creato da questo governo dando vita ad uno spazio di ampio consenso che valorizzi il pluralismo di idee e realizzi un progetto politico serio, costruttivo e veramente alternativo a questo centro-destra.
Il PD d’Australia chiede al Partito Democratico di diventare un punto di riferimento per gli italiani all’estero, di promuovere presso il Ministero degli Affari Esteri la realizzazione di un nuovo patto sociale tra l’Italia e le comunità italiane all’estero.
L’esperienza umana e sociale degli emigranti, memori delle difficoltà vissute sulla propria pelle, può contribuire alla soluzione dei problemi dell’immigrazione e all’ integrazione degli immigrati in Italia. Senza contare il contributo che possono apportare al turismo, agli scambi commerciali e all’imprenditoria italiana all’estero.
Il PD d’Australia chiede l’impegno del Partito Democratico e dei rappresentanti parlamentari eletti all’estero per la realizzazione dei seguenti interventi:
• Mantenimento della rete diplomatica e consolare;
• Ripristino della cittadinanza a chi ha dovuto rinunciarvi per diventare parte della società di adozione;
• Tutela dei diritti delle prime generazioni in campo di previdenza e di accesso ad adeguati livelli di assistenza sociale e sanitaria;
• Promozione della lingua e cultura italiana;
• Internazionalizzazione delle imprese all’estero;
• Attenzione alle nuove generazioni e nuove mobilità degli italiani;
• Revisione della rete di diffusione dell’informazione da e verso l’estero.
Il PD d’ Australia esprime apprezzamento per le 150 iniziative che il Partito Democratico intende realizzare per celebrare il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia. Nel valorizzare l’irrinunciabile unità nazionale, il PD mira anche a neutralizzare le forze disgregatrici che convivono e hanno un peso determinante nell’attuale maggioranza di governo.
Il PD d’Australia si impegna con orgoglio a realizzare un’ iniziativa a livello nazionale sul tema della cittadinanza ed integrazione.
Giornali italiani all'estero, Di Biagio (Fli) a ItaliachiamaItalia: I tempi sono cambiati, è ora di sostenere il web
Quella che riguarda "il Cittadino Canadese", dichiara l'On. Aldo Di Biagio a Italiachiamaitalia.com, "è una questione che non conosco. Mi auguro che il nostro amico senatore sarà in grado di dimostrare che non ha nulla a che vedere con questa vicenda. Sono certo che, in questo caso particolare, ci sono degli aspetti non congrui che riguardano la ripartizione dei fondi; ma resto un garantista". E' il commento del deputato di Futuro e Libertà sulla vicenda che riguarda "il Cittadino Canadese", testata italiana in Canada: nei giorni scorsi, Giovanni Rapanà, membro del Cgie per il Canada, ha presentato nei confronti dell'editore della testata un esposto-denuncia.
Prima di passare tutto alla propria moglie, editore del Cittadino Canadese era Basilio Giordano, oggi senatore PdL eletto nella ripartizione estera Nord e Centro America.
Di Biagio ammette di non conoscere a fondo la questione, ma crede in ogni caso "che sia arrivato il momento che ognuno si faccia un esame di coscienza". "Al di là di tutto - spiega Di Biagio a Italiachiamaitalia.com, quotidiano online diretto da Ricky Filosa - mi continuerò a impegnare affinchè vengano reintegrati i fondi alla stampa italiana all'estero; allo stesso tempo, sono fortemente convinto che vadano sostenuti come si deve i giornali online. Ormai il mondo è cambiato, è più veloce e moderno: le testate online sono ormai realtà importantissime, frutto di un Paese che va avanti, quindi processi innovatori che vanno guardati con grande attenzione. Su questo, credo che la Fusie sia chiamata a fare una seria riflessione".
L'onorevole di Futuro e Libertà si dichiara d'accordo con Italiachiamaitalia.com, quando si dice convinto "che vada rivista, in meglio, la legge che regola i contributi ai giornali italiani nel mondo". Detto questo, "la mia posizione è sempre la stessa: non dobbiamo togliere nulla alla stampa italiana all'estero, ma è necessario aprire quei tavoli tecnici, discussioni interne anche forti, per cercare di capire con quali soluzioni poter affrontare la questione. Troviamo la maniera di discuterne. Torno al web: i tempi sono cambiati, bisogna trovare altre soluzioni, e indirizzare le risorse anche su realtà importanti come i giornali online", perchè, conclude Di Biagio, "il loro ruolo è sempre più fondamentale, soprattutto nella comunicazione e nell'informazione dedicata agli italiani nel mondo". (www.italiachiamaitalia.com)
Prima di passare tutto alla propria moglie, editore del Cittadino Canadese era Basilio Giordano, oggi senatore PdL eletto nella ripartizione estera Nord e Centro America.
Di Biagio ammette di non conoscere a fondo la questione, ma crede in ogni caso "che sia arrivato il momento che ognuno si faccia un esame di coscienza". "Al di là di tutto - spiega Di Biagio a Italiachiamaitalia.com, quotidiano online diretto da Ricky Filosa - mi continuerò a impegnare affinchè vengano reintegrati i fondi alla stampa italiana all'estero; allo stesso tempo, sono fortemente convinto che vadano sostenuti come si deve i giornali online. Ormai il mondo è cambiato, è più veloce e moderno: le testate online sono ormai realtà importantissime, frutto di un Paese che va avanti, quindi processi innovatori che vanno guardati con grande attenzione. Su questo, credo che la Fusie sia chiamata a fare una seria riflessione".
L'onorevole di Futuro e Libertà si dichiara d'accordo con Italiachiamaitalia.com, quando si dice convinto "che vada rivista, in meglio, la legge che regola i contributi ai giornali italiani nel mondo". Detto questo, "la mia posizione è sempre la stessa: non dobbiamo togliere nulla alla stampa italiana all'estero, ma è necessario aprire quei tavoli tecnici, discussioni interne anche forti, per cercare di capire con quali soluzioni poter affrontare la questione. Troviamo la maniera di discuterne. Torno al web: i tempi sono cambiati, bisogna trovare altre soluzioni, e indirizzare le risorse anche su realtà importanti come i giornali online", perchè, conclude Di Biagio, "il loro ruolo è sempre più fondamentale, soprattutto nella comunicazione e nell'informazione dedicata agli italiani nel mondo". (www.italiachiamaitalia.com)
Camera di Commercio Abruzzese Italo-Argentina - Buenos Aires
COMUNICATO STAMPA
Mi e’ d’obbligo tornare sul tema da noi sollevato circa la opportunita’ o no di far svolgere al CRAM la riunione annuala a Buenos Aires. Le motivazioni che ci spingono al chiarimento sono molteplici, per primo la eticita’ e la opportunita’ di certe reazioni ed iniziative. Da nessuno abbiamo ricevuto risposta concreta a quanto da noi sollevato, solo battutine e sarcasmo gratuito, come nel caso dell’Assessore Febbo, ed indignazione ingiustificata da parte di qualche componente del CRAM. La Nostra proposta, di soprassedere per qualche tempo ad organizzare riunioni non di vitale importanza, a spese della regione, era ed e’ argomentabile con il fatto che si predica giornalmente di razionalizzare la spesa pubblica, si chiudono ospedali, si tolgono le assistenze ai disabili ed altri tagli che quotidianamente gli Abruzzesi hanno. Cis embrava di cattivo gusto, proprio per quanto sopra enunciato, spendere risorse in viaggi e soggiorni. Il vicepresidente Santelloco si e’ indignato senza pero’ contestare sulla giustezza o no della spesa, cosi come la FEDAMo Argentina che, imperterrita, segue organizando cene e riunioni ovviamente sempre a spese della regione “tagliona”. Proprio al sottoscritto, all’indomani del suo insediamento come reasponsabile del CRAM, l’assessore mauro Febbo aveva dichiarato che per almeno due anni non era possibile dare nessuna risorsa financiaría al CRAM per la sua attivita’ perche’ incontro’ le casse vuote. Ora che lo stesso Febbo saia un alchimista della finanza e’ cosa risaputa, ma che addirittura abbia trovato ingenti risorse per viaggi e soggiorni questo ci sorprende e ci fa piacere. Piacere perche’ cosi si avra’ modo di ridare assistenza a chi e’ stata tolta, si eviteranno chiusure di ospedalie scuole, insomma tutto quanto sara’ possibile fare. Non ce ne vogliano i conterranei Abruzzesi, quei pochi toccatri dal nostro intervento, avranno modo di rifarsi un viaggio con soggiorno tutto pagato in seguito. Francamente, al di la di polemiche e battute facili, tacciarci come nemici solo perche’ non siamo d’accordo su alcune spese ci sembra troppo. L’etica e la morale devono necesariamente riprendere il sopravvento su una allegra amministrazione che in altri tempi veniva chiamata “clientelismo”, almeno prima le risorse c’erano. Il nostro sara’ sempre e solo un apporto costruttivo, anche se a volte critico, alla unione delle associazioni Abruzzesi in Argentina che oggi sono divise in “amiche” e non della FEDAMO. Il funzionario della regione precosto a questo non si stia a preoccupare piu’ di tanto su chi aggiungere e chi no al CRAM, tutti gli Abruzzesi sono uguali per la regione, almeno cosi e’ auspicabile. Un ultima osservazione: stranamente l’opposizione, che partecipera’ con suoi rappresentanti alla gita, non ha preso una sola posizione ufficiale che , anche se favorevole alla riunione, avrebbe dovuto esprimere.
Non ci interessa se gia’ hanno deciso che noi non baremo invitati alla kermesse Argentina, baremo coerenti con quanto affermiamo, ribadendo che non vogliamo e non metteremo nessuno in mezzo tra di noi ed il CRAM, a cui crediamo e vogliamo contribuire a farlo funzionare veramente, con iniziative concrete e non con gite.
Pino Russo
Presidente
Mi e’ d’obbligo tornare sul tema da noi sollevato circa la opportunita’ o no di far svolgere al CRAM la riunione annuala a Buenos Aires. Le motivazioni che ci spingono al chiarimento sono molteplici, per primo la eticita’ e la opportunita’ di certe reazioni ed iniziative. Da nessuno abbiamo ricevuto risposta concreta a quanto da noi sollevato, solo battutine e sarcasmo gratuito, come nel caso dell’Assessore Febbo, ed indignazione ingiustificata da parte di qualche componente del CRAM. La Nostra proposta, di soprassedere per qualche tempo ad organizzare riunioni non di vitale importanza, a spese della regione, era ed e’ argomentabile con il fatto che si predica giornalmente di razionalizzare la spesa pubblica, si chiudono ospedali, si tolgono le assistenze ai disabili ed altri tagli che quotidianamente gli Abruzzesi hanno. Cis embrava di cattivo gusto, proprio per quanto sopra enunciato, spendere risorse in viaggi e soggiorni. Il vicepresidente Santelloco si e’ indignato senza pero’ contestare sulla giustezza o no della spesa, cosi come la FEDAMo Argentina che, imperterrita, segue organizando cene e riunioni ovviamente sempre a spese della regione “tagliona”. Proprio al sottoscritto, all’indomani del suo insediamento come reasponsabile del CRAM, l’assessore mauro Febbo aveva dichiarato che per almeno due anni non era possibile dare nessuna risorsa financiaría al CRAM per la sua attivita’ perche’ incontro’ le casse vuote. Ora che lo stesso Febbo saia un alchimista della finanza e’ cosa risaputa, ma che addirittura abbia trovato ingenti risorse per viaggi e soggiorni questo ci sorprende e ci fa piacere. Piacere perche’ cosi si avra’ modo di ridare assistenza a chi e’ stata tolta, si eviteranno chiusure di ospedalie scuole, insomma tutto quanto sara’ possibile fare. Non ce ne vogliano i conterranei Abruzzesi, quei pochi toccatri dal nostro intervento, avranno modo di rifarsi un viaggio con soggiorno tutto pagato in seguito. Francamente, al di la di polemiche e battute facili, tacciarci come nemici solo perche’ non siamo d’accordo su alcune spese ci sembra troppo. L’etica e la morale devono necesariamente riprendere il sopravvento su una allegra amministrazione che in altri tempi veniva chiamata “clientelismo”, almeno prima le risorse c’erano. Il nostro sara’ sempre e solo un apporto costruttivo, anche se a volte critico, alla unione delle associazioni Abruzzesi in Argentina che oggi sono divise in “amiche” e non della FEDAMO. Il funzionario della regione precosto a questo non si stia a preoccupare piu’ di tanto su chi aggiungere e chi no al CRAM, tutti gli Abruzzesi sono uguali per la regione, almeno cosi e’ auspicabile. Un ultima osservazione: stranamente l’opposizione, che partecipera’ con suoi rappresentanti alla gita, non ha preso una sola posizione ufficiale che , anche se favorevole alla riunione, avrebbe dovuto esprimere.
Non ci interessa se gia’ hanno deciso che noi non baremo invitati alla kermesse Argentina, baremo coerenti con quanto affermiamo, ribadendo che non vogliamo e non metteremo nessuno in mezzo tra di noi ed il CRAM, a cui crediamo e vogliamo contribuire a farlo funzionare veramente, con iniziative concrete e non con gite.
Pino Russo
Presidente
Nona Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico
*/IL DIALOGO, NECESSITA’ VITALE /*
In occasione della nona /Giornata ecumenica del dialogo
cristianoislamico/ che si celebrerà domani 27 ottobre 2010 in un
centinaio di città in tutta Italia, riportiamo la proposizione n.42
del recentissimo Sinodo speciale svoltosi a Roma dal 10 al 24 ottobre
su /La chiesa cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza.
‘La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un
cuore solo e un’anima sola’ (At 4,32). /Pensiamo infatti
rappresenti un’ottima occasione per riflettere, una volta di più,
sulla centralità delle sorti del medio oriente su scala mondiale ma
altresì sul metodo del dialogo, irrinunciabile per schiudere le porte
alla pace, e a una pace finalmente duratura.
*Islam* (Proposizione n. 42 Sinodo dei vescovi 2010)
/La dichiarazione "Nostra Aetate” del Concilio Vaticano II, come le
lettere pastorali di Patriarchi Cattolici d'Oriente, pongono anche il
fondamento dei rapporti della Chiesa Cattolica con i musulmani. Il
Papa Benedetto XVI ha dichiarato: «Il dialogo interreligioso e
interculturale tra cristiani e musulmani non può ridursi a una scelta
stagionale. Esso è in effetti una necessità vitale, da cui dipende
in gran parte il nostro avvenire» (Benedetto XVI, "Incontro con i
rappresentanti delle comunità musulmane", Colonia, 20.08.2005)./
/Nel Medio Oriente i cristiani condividono con i musulmani la stessa
vita e lo stesso destino. Edificano insieme la società. È importante
promuovere la nozione di cittadinanza, la dignità della persona
umana, l'uguaglianza dei diritti e dei doveri e la libertà religiosa
comprensiva della libertà di culto e della libertà di coscienza.
I cristiani del Medio Oriente sono chiamati a continuare il fecondo
dialogo di vita con i musulmani. Essi cureranno di avere a loro
proposito uno sguardo di stima e di amore, mettendo da parte ogni
pregiudizio negativo. Insieme sono invitati a scoprire i rispettivi
valori religiosi. Offriranno così al mondo l'immagine di un incontro
positivo e di una collaborazione fruttuosa tra i credenti di queste
religioni, opponendosi insieme a ogni genere di fondamentalismo e di
violenza in nome della religione./
Domani 27 ottobre saranno molte e significative le iniziative che si
svolgeranno in Italia a cominciare da quella di Roma presso la Camera
dei Deputati, con la presenza dei rappresentanti nazionali dell'UCOII
e della Grande Moschea di Roma.
Nel salutare e ringraziare per l'impegno profuso in questi mesi tutti
gli organizzatori e i partecipanti alle varie iniziative, esprimiamo
l'augurio più sincero di
shalom, salaam, pace
Il Comitato organizzatore
Roma, 26/10/2010
Per l'elenco completo dei promotori e dei sottoscrittori e di tutte
le iniziative che si svolgeranno in Italia consultate il sito
www.ildialogo.org
--------------------------------------------------------------------------------
il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino
Via Nazionale, 51 - 83024 Monteforte Irpino (AV) - Tel: 339-4325220
Email redazione: redazione@ildialogo.org
Email direttore: direttore@ildialogo.org
Sito: http://www.ildialogo.org
--------------------------------------------------------------------------------
"Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo
si salera'? Non e' piu' buono a nulla se non a essere gettato via e
calpestato dagli uomini."(Mt 5,13)
"Tutte le valanghe prima di diventare tali erano solo fiocchi di neve"
Abbonarsi ad Adista www.adista.it , Tempi di Fraternita'
www.tempidifraternita.it , Confronti www.confronti.net , QOL
www.qolrivista.it fa bene alla salute
In occasione della nona /Giornata ecumenica del dialogo
cristianoislamico/ che si celebrerà domani 27 ottobre 2010 in un
centinaio di città in tutta Italia, riportiamo la proposizione n.42
del recentissimo Sinodo speciale svoltosi a Roma dal 10 al 24 ottobre
su /La chiesa cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza.
‘La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un
cuore solo e un’anima sola’ (At 4,32). /Pensiamo infatti
rappresenti un’ottima occasione per riflettere, una volta di più,
sulla centralità delle sorti del medio oriente su scala mondiale ma
altresì sul metodo del dialogo, irrinunciabile per schiudere le porte
alla pace, e a una pace finalmente duratura.
*Islam* (Proposizione n. 42 Sinodo dei vescovi 2010)
/La dichiarazione "Nostra Aetate” del Concilio Vaticano II, come le
lettere pastorali di Patriarchi Cattolici d'Oriente, pongono anche il
fondamento dei rapporti della Chiesa Cattolica con i musulmani. Il
Papa Benedetto XVI ha dichiarato: «Il dialogo interreligioso e
interculturale tra cristiani e musulmani non può ridursi a una scelta
stagionale. Esso è in effetti una necessità vitale, da cui dipende
in gran parte il nostro avvenire» (Benedetto XVI, "Incontro con i
rappresentanti delle comunità musulmane", Colonia, 20.08.2005)./
/Nel Medio Oriente i cristiani condividono con i musulmani la stessa
vita e lo stesso destino. Edificano insieme la società. È importante
promuovere la nozione di cittadinanza, la dignità della persona
umana, l'uguaglianza dei diritti e dei doveri e la libertà religiosa
comprensiva della libertà di culto e della libertà di coscienza.
I cristiani del Medio Oriente sono chiamati a continuare il fecondo
dialogo di vita con i musulmani. Essi cureranno di avere a loro
proposito uno sguardo di stima e di amore, mettendo da parte ogni
pregiudizio negativo. Insieme sono invitati a scoprire i rispettivi
valori religiosi. Offriranno così al mondo l'immagine di un incontro
positivo e di una collaborazione fruttuosa tra i credenti di queste
religioni, opponendosi insieme a ogni genere di fondamentalismo e di
violenza in nome della religione./
Domani 27 ottobre saranno molte e significative le iniziative che si
svolgeranno in Italia a cominciare da quella di Roma presso la Camera
dei Deputati, con la presenza dei rappresentanti nazionali dell'UCOII
e della Grande Moschea di Roma.
Nel salutare e ringraziare per l'impegno profuso in questi mesi tutti
gli organizzatori e i partecipanti alle varie iniziative, esprimiamo
l'augurio più sincero di
shalom, salaam, pace
Il Comitato organizzatore
Roma, 26/10/2010
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le iniziative che si svolgeranno in Italia consultate il sito
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si salera'? Non e' piu' buono a nulla se non a essere gettato via e
calpestato dagli uomini."(Mt 5,13)
"Tutte le valanghe prima di diventare tali erano solo fiocchi di neve"
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Laura Garavini in Svizzera con il Gruppo Migranti
Garavini (PD): “Dal PD un’alternativa alla politica dei tagli indistinti del Governo”
“Dagli italiani in Europa arrivano forti lamentele nei confronti della politica irresponsabile del Governo. È per questo che il PD continua a contrastare i tagli irrazionali e indistinti del Governo.” Lo ha detto l’on. Laura Garavini al termine della Giornata del Sindacato UNIA a Zugo (Svizzera). Parlando della situazione politica italiana, la deputata si è però detta altrettanto convinta che “anche in Italia si sente sempre più l’urgenza di un’alternativa riformista di sinistra come il PD: un partito realista e forte, vicino alla gente che lavora, alla gente semplice, alle gente onesta”.
Una valutazione, quella della Garavini, pienamente condivisa dai vari esponenti del mondo sindacale. Pietro Panico, dell’UNIA di Zugo, ha infatti insistito “sull’insufficiente attenzione e informazione offerta dal mondo politico italiano sulla grave crisi economica”.
“Una crisi che non ci siamo ancora lasciati alle spalle” ha avvertito Renzo Ambrosetti (Copresidente del Sindacato UNIA a Berna) evidenziando il “ruolo fondamentale delle forze sociali che, mai come in questa occasione, devono dimostrarsi compatte nel tutelare i diritti dei lavoratori”.
Dino Nardi (coordinatore europeo della UIM e consigliere del CGIE) ha sottolineato il ruolo fondamentale esercitato dai Patronati. “A fine anno scade il condono fiscale svizzero. Anche gli immigrati italiani potrebbero avvalersene per regolarizzare eventuali redditi o immobili in Italia mai dichiarati. Siamo disponibili a fornire informazioni e assistenza. È infatti opportuno non fare ricadere le multe sui propri figli al momento della successione ereditaria.”
Zugo, 23 ottobre 2010
“Dagli italiani in Europa arrivano forti lamentele nei confronti della politica irresponsabile del Governo. È per questo che il PD continua a contrastare i tagli irrazionali e indistinti del Governo.” Lo ha detto l’on. Laura Garavini al termine della Giornata del Sindacato UNIA a Zugo (Svizzera). Parlando della situazione politica italiana, la deputata si è però detta altrettanto convinta che “anche in Italia si sente sempre più l’urgenza di un’alternativa riformista di sinistra come il PD: un partito realista e forte, vicino alla gente che lavora, alla gente semplice, alle gente onesta”.
Una valutazione, quella della Garavini, pienamente condivisa dai vari esponenti del mondo sindacale. Pietro Panico, dell’UNIA di Zugo, ha infatti insistito “sull’insufficiente attenzione e informazione offerta dal mondo politico italiano sulla grave crisi economica”.
“Una crisi che non ci siamo ancora lasciati alle spalle” ha avvertito Renzo Ambrosetti (Copresidente del Sindacato UNIA a Berna) evidenziando il “ruolo fondamentale delle forze sociali che, mai come in questa occasione, devono dimostrarsi compatte nel tutelare i diritti dei lavoratori”.
Dino Nardi (coordinatore europeo della UIM e consigliere del CGIE) ha sottolineato il ruolo fondamentale esercitato dai Patronati. “A fine anno scade il condono fiscale svizzero. Anche gli immigrati italiani potrebbero avvalersene per regolarizzare eventuali redditi o immobili in Italia mai dichiarati. Siamo disponibili a fornire informazioni e assistenza. È infatti opportuno non fare ricadere le multe sui propri figli al momento della successione ereditaria.”
Zugo, 23 ottobre 2010
Programma del “VII Incontro con il Cinema Latinoamericano”
L’Associazione culturale Nuovi Orizzonti Latini organizza per il 30 e il 31 ottobre prossimi (ore 19), presso l’Aula Agostini dell’Antico Ospedale San Gallicano-INMP (Via di S. Gallicano 25/a, Trastevere-Roma), una rassegna di film dedicati all’immigrazione nipponica in America Latina.
La rassegna, che fa parte della Sezione Risonanze del Festival Internazionale del Film di Roma 2010, ha come titolo Sguardo nipponico sull'America e costituisce il VII incontro con il cinema latinoamericano.
La rassegna propone quattro film girati in Bolivia, Brasile e Perù, attraverso le prospettive di tre registi d’origine nipponica: Ann Kaneko, Toshifumi Matsushita e Tizuka Yamasaki (Vedi Ambasciata del Brasiel).
A corollario della rassegna ci sarà una mostra di origami a cura di Gabriele Castillo.
Ingresso gratuito
Per informazioni:
website www.nuoviorizzontilatini.it
tel. 3920989238
INMP - 30 e 31 ottobre 2010
presso l’Auditorio dell’INMP
via delle Fratte di Trastevere 52, ROMA
30 ottobre – Ore 19:00
Contracorriente: Guía de Supervivencia para Artistas en el Perú
Regia: Ann Kaneko; Giappone/USA/Perù, 2008, 64’; V.O. Spagnolo/Inglese/Quechua, Sott. Inglese
Attraverso due decadi di governi corrotti e leader incompetenti, questo film racconta la storia di quattro artisti: Claudio Jiménez Quispe scappa dal suo villaggio in Ayacucho a causa dell’insorgenza del gruppo maoista Sendero Luminoso. Realizza una cronaca di questa violenza con I suoi retabli, pale d’altari in legno tradizionali con qualche scena popolare. Alfredo Márquez, un membro della scena sotterranea degli anni ’80, produce immagini politiche provocatorie nonostante I quattro anni di carcere ingiusto. Con la caduta dell’ex presidente Alberto Fujimori, la gente criticava a peruviani-giapponesi come Eduardo Tokeshi, ciò nonostante riafferma la propria identità attraverso una serie di bandiere peruviane. Natalia Iguíñiz provoca la Chiesa Cattolica e la socialmente conservatrice classe media mostrando immagini controverse che mettono in discussione genere e classe. Ogni artista ci insegna il significato di preservare e fare arte in un paese come il Perù.
Vino d’onore
31 ottobre – Ore 19:00
El regalo de la Pachamama
Regia: Toshifumi Matsushita; Bolivia/Giappone 2008, 85’.,
V.O. Quechua, Sott. Inglese/Italiano
Un film caldo e vibrante sull’infanzia che racconta la storia di Kunturi, un bambino Quechua tradizionale di 13 anni che trascorre la vita insieme alla sua famiglia nei dintorni di Uyuni, un lago di sale. Per svariati mesi accompagna il padre in una traversata per la Bolivia, viaggiano per “la distesa di sale” con blocchi di sale legati sulla loro mandria di lama, scambiando il minerale con altri prodotti delle Ande. Con tutte queste esperienze, Kunturi inizia a capire chi è come giovane e come Quechua. Quando il viaggio si sta per concludere, conosce una bellissima ragazza durante un festival in un posto sacro per la sua gente. I giovani sentono una lieve scossa nei loro cuori mentre condividono un sogno semplice ma profondo: attraversare il lago di sale in bicicletta. Alla fine, il bambino scopre ciò che suo padre aveva voluto dire con la frase : “Il regalo della Pachamama”.
A segurie, musica etnica boliviana dal vivo, cortesia dell’Ambasciata della Bolivia
Casa del CinemaRoma
2 e 3 novembre 2010
L.go Marcello Mastroianni, 1 Villa Borghese, Roma
Programma
2 NOVEMBRE SALA DELUXE
Ore 20.30 De Bolívar a Chávez (70’)
*Introduce il film l’Ambasciatore del Venezuela, Ecc.mo Luis José Berroterrán Acosta
Ore 22.00 Ernesto Cardenal: Solentiname (87’)
3 NOVEMBRE SALA DELUXE
16.00 Gerardi
18.00 Túpac Amaru (90’)
20.00 a)- Jopoi, todos juntos/ Jopoi, tutti iniseme, Jopoi all togheter (52)
b)- La verdad soterrada (52’)
22.00 Locos por la bandera (95’)
2 novembre
Ore 20 :30
De Bolívar a Chávez, hacia la Segunda Independencia/ Da Bolívar a Chávez, fino alla Seconda Indipendenza
Regia: Daniel Vaca Narvaja; Venezuela, 2009,
Genere: Documentario, 70’, V.O. Spagnolo, Sott. Italiani.
Documentario storico politico sulla lotta del popolo venezuelano nel contesto dello sviluppo di emancipazione dell’America Latina, dalla fine del XVIII secolo fino ad oggi. Narra la storia del popolo venezuelano, con il riflettore posto sulla rivoluzione e sull’attuale governo di Hugo Chavez. Storia ed attualità si fondono in un’originale interpretazione, che denucia l’interventismo nordamericano e recupera le gesta anti-imperialiste dei popoli latinoamericani durante la lunga marcia verso l’unità ed emancipazione definitiva. Un appassionante percorso cronologico attraverso la storia latinoamericana dal periodo indipendista fino ad oggi. Dove il passato ed il presente si fondono nella stessa lotta dei popoli latinoamericani per liberarsi dall’imperialismo internazionale. Nonostante le forze imperialiste abbiano voluto cancellare o tergiversare qualsiasi vestigio di lotta indipendista nella regione attraverso un uso costante di diversi mezzi di distrazione, la realtà storica ci dimostra che quello sviluppo non si può fermare, soprattutto quando i Popoli del Continente prendono coscienza che l’America Latina è un solo Popolo. “Da Bolívar a Chávez fino alla Seconda Indipendenza” è un’opera cinematografica consigliabile e indispensabile per qualsiasi tipo di pubblico, che colloca nel tempo e nello spazio gli avvenimenti che segnarono la storia di questo continente e permette intravedere il modo in cui si delinea il destino di un popolo che contro ogni pronostico ha ripreso la sua marcia verso la libertà ancora una volta.
Ore 20 :00
Ernesto Cardenal: Solentiname
Regia: Modesto López, Messico, (filmata in Costa Rica/Nicaragua); 2006, 87’, V.O. Spagnolo, Sott. Italiani.
Un pilastro della vita e dell’opera di Ernesto Cardenal è la ricerca della divinità che è presente nella quotidianità. Nelle interviste realizzate in Nicaragua, Costa Rica e Cuba, si affronta la sua poesia, la scultura e la meravigliosa opera che realizzò in Solentiname, alla quale si unirono contadini e pescatori di queste isole, e dove insieme rinacquero come pittori, artigiani, poeti e rivoluzionari..
3 novembre
Ore 16:00 Gerardi
Regia: Carlos Alarcón e Nery Rodenas, Guatemala, 2010, 90’, V.O. Spagnolo ; sott. Italiani.
Il film narra la vita ed opera del Vescovo della Diocesi del Quiché, in Guatemala, che venne trucidato il 26 aprile 1998, due giorni dopo la pubblicazione del rapporto Guatemala, mai più, che indica esercito e governo del Paese come responsabili di genocidio e "crimini contro l'umanità" durante gli anni bui della guerra civile (1960-1996). Gerardi pagò con la vita l'impegno a favore dei popoli indigeni del Guatemala
Ore 18 :00
Túpac Amaru
Regia: Federico García Hurtado, Peru/Cuba, 1983, 90’, V.O Spagnolo; Sott. Italiani.
La storia di José Gabriel Condorcanqui Noguera, conosciuto come Túpac Amaru (1704 -1781) e la sua lotta contro la colonizzazione spagnola, presentata con una dimensione che trascende il suo contesto e il suo tempo. Fu il capo di una rivolta indigena contro gli Spagnoli del Perù coloniale. Nonostante la rivolta non ebbe successo, divenne simbolo della battaglia per i diritti delle popolazioni indigene dell'America latina e della lotta, anche armata, contro i governi di quei Paesi. Il nonno di sua madre era l'ultimo imperatore Inca Túpac Amaru.
Era uomo di ferrei principi morali ed era indignato della situazione nella quale vivevano le popolazioni native, e supplicò il governo spagnolo di migliorare le condizioni di vita nelle miniere, nelle fabbriche tessili e nei villaggi.
Passò dalle parole ai fatti e, ispirandosi al suo trisavolo Túpac Amaru che resistette fino alla morte contro gli spagnoli a Vilcabamba, prese il suo nome ed organizzò una rivolta, la prima sollevazione anti-colonialista contro gli spagnoli dalla fine dell'Impero Inca.
Il movimento, che raccolse 90.000 combattenti, si diffuse fra le popolazioni indigene scuotendo le fondamenta dell'impero coloniale, e liberò parte del Perù e dell'Alto Perù (Bolivia), ma fu sconfitto per mancanza di esperienza militare.
Fatto prigioniero, Túpac Amaru fu condannato a morte con la sposa e i figli; i loro corpi, squartati, vennero esposti sul monte Picchu alle porte di Cusco nella Plaza de Armas dove anche Túpac Amaru I venne decapitato.
Seguirono anche altre sollevazioni che furono tutte stroncate e i partecipanti furono catturati. La maggior parte fu condannata a morte e una parte (circa 90 persone) vennero trasferite nelle carceri in Spagna dove morirono. Fu comunque solo l'inizio delle battaglie che portarono all'indipendenza del Perù.
3 novembre
Ore 18 :00
Jopoi, todos juntos
Regia: Miguel Vassy, Paraguay/Brasile; Documentario, 2009, 52’,
V.O. Spagnolo/Guaraní; Sott. Inglese
Il Paraguay ha una bassissima densità di popolazione per kilometro quadrato. Ma, nonostante si possa dire che c'è territorio in eccesso, gli indigeni guaranì non hanno un altro "posto"
per esistere che non sia quello della loro lingua, parlata da più del 90% della popolazione creola.
In un panorama di cambi culturali, politici e sociali profondi, il popolo Guarani cerca di sopravvivere.
Divisi da confini esogeni, minacciati dall'agroindustria che aspira e riesce a privarli delle loro terre, essi resistono e la loro lotta li unisce ai piccoli agricoltori creoli.
La loro visione del cosmo, i loro valori, aspetti rilevanti della loro cultura sono condivisi da vasti settori della popolazione creola, non indigena.
La società paraguayana è multietnica e la lingua guarani è la lingua madre del 97% dei paraguayani... sebbene gli "indigeni” guaranì siano solo il 2,5% della popolazione...
“Jopói”, un viaggio nelle terre paraguayane, nei villaggi dei creatori della lingua nazionale: il Guaraní. Minacciati da “modelli di sviluppo” che non li tengono in considerazione e non riconoscono i loro diritti, come potranno sopravvivere gli indigeni guaraní e fino a quando?
Ore 19:00
La verdad sotterrada
Regia: Miguel Vassy, Uruguay/Brasile, documentario, 2009, 52’, V.O. Spagnolo. Sott. Inglese
Uruguay è un chiaro esempio del coordinamento tra i militari durante le dittature in Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e il medesimo paese. Mentre 32 uruguaiani scomparvero nel territorio nazionale, circa 200 furono sequestrati in altri paesi.
Uruguay non ha solo coordinato la persecuzione dei propri oppositori ma anche quelli altrui. Militari e polizia uruguaiani nascosti da nomi e documenti falsi, avanzavano in Argentina, Paraguay, Brasile seguendo la pista di cittadini uruguaiani e di altre nazionalità.
Nel 1986, un anno dopo la fine della dittatura, una legge proibì di giudicare e punire i militari e poliziotti accusati di aver violato i diritti umani tra il 1973 e 1985. Ciononostante la verità iniziò a prendere forma durante decenni, per mano e voce dei familiari, amici delle vittime.
E’ stato soprattutto grazie all’incessante ricerca di bambini scomparsi che le denunce sulla macabra pianificazione divennero irrefutabili.
Ore 22 :00
Locos de la bandera
Regia: Julio Cardoso, Argentina, 2005, 95', vo. spagnola sott. it aliani
Il dramma delle Malvinas visto da coloro i quali ne furono indirettamente o direttamente colpiti. Testimonianze di reduci della guerra e di persone che hanno subito la drammatica scomparsa dei propri cari, mettono in evidenza il doloroso lutto mantenuto per venti anni, che si è scontrato con il silenzio, la sordità e il disinteresse della società.
Il film fu premiato nel Festival de Cine de Mar del Plata, fu dichiarato d’interesse culturale dalla Secretaría de Cultura de la Nación.
CEB - 4 e 5 novembre 2010
Auditorio Ambasciata del Brasile
Piazza Navona 18, Roma
4 novembre
Ore 17:00
Deus e o Diabo na Terra do Sol
Interviene il Prof. Bruno Torri (Presidente SNCCI)
Regia: Glauber Rocha, Brasile, 1964, b/n, 113’ v.o. sott. it.
Con: Mauricio do Valle, Geraldo Del Rey, Iona Magalhães, Lydio Silva, Milton Rosa, Antonio Pinto, Marrom, João Gama, Sonia Dos Humildes, Othon Bastos.
Nel Nordeste brasiliano, il contadino Manuel entra nella cerchia di un bizzarro santone, il "beato" Sebastião. Trasformatosi nel "cangaceiro" Satanás, dovrà però guardarsi dal terribile António das Mortes, giustiziere di tutti i "beati"... Il profeta del "Cinema nôvo" imbastisce una complessa metafora sulla dialettica storico-sociale del suo Paese
4 novembre
Ore 19:00
Gaijin, caminhos da Liberdade
Regia: Tizuka Yamasaki, Brasile/Giappone, 1980, 105’, Port. Sott. Portoghese.
Il film –pluripremiato- racconta la saga di un gruppo di immigranti giapponesi in Brasile. "Nel 1908 avevo sedici anni quando ho dovuto lasciare il mio paese..." Il film comincia e finisce su questa frase di Titoe, una contadina giapponese, vittima dell' emigrazione organizzata dal Giappone verso il Brasile, all'inizio del secolo XX”.
5 novembre
Ore 17:00
Bye, bye Brasil
Regia: Carlos Diegues, Brasile, 1980, 100’, V.O. Portoguese, Sott. Italiani.
Con José Wilker, Betty Faria, Zaira Zambelli, Jofre Soares, Marcus Vinicius.
Una piccola carovana di artisti attraversa le zone interne del Brasile per offrire alle popolazioni povere spettacoli che facciano dimenticare, almeno per qualche ora, la miseria che quotidianamente li affligge. Durante il viaggio, al gruppo di artisti si unisce una coppia di mendicanti che sta fuggendo dal Nordest del Brasile messo in ginocchio da una tremenda siccità. I due senzatetto sanno che la compagnia si dirige verso l'Amazzonia, una terra ricca di acqua e conosciuta da tutti come l'Eldorado brasiliano. Sarà in quel luogo che i due vivranno incredibili avventure.
5 novembre
Ore 19:00
Gaijin, ámame como sou
Regia: Tizuka Yamasaki, Brasile/Giappone, 2005, 131’, Port. Sott. Portoghese..
Titoe è una ragazza giapponese che arriva in Brasile nel 1908; lei era partita con la promessa: di arricchirsi e ritornare dopo cinque anni. Ma la dura realtà dà poche speranze. Così Titoe si adatta, e il suo spirito di imprenditrice segna la vita e il destino delle sue discendenti: Shinobu, Maria e Yoko. La prima, al contrario della madre, si aggrappa ai costumi giapponesi e non accetta il matrimonio della figlia Maria con Gabriel, un gaijin (straniero). La coppia sta concludendo un grande affare quando il fisco li lascia in miseria. Shinobu allora decide di rimediare la situazione andando in Giappone. Gabriel la segue senza alternativa. Nel 1995 Gabriel viene dato per disperso dopo un terremoto. La figlia Yoko convince Maria ad andare a cercarlo. Purtroppo le due donne non riescono ad adattarsi alla terra che pensavano fosse la loro, e inoltre i giapponesi le trattano come straniere. Ma resistono, disposte a ricominciare una vita migliore e mantenere la promessa di Titoe.
Buona visione!
La rassegna, che fa parte della Sezione Risonanze del Festival Internazionale del Film di Roma 2010, ha come titolo Sguardo nipponico sull'America e costituisce il VII incontro con il cinema latinoamericano.
La rassegna propone quattro film girati in Bolivia, Brasile e Perù, attraverso le prospettive di tre registi d’origine nipponica: Ann Kaneko, Toshifumi Matsushita e Tizuka Yamasaki (Vedi Ambasciata del Brasiel).
A corollario della rassegna ci sarà una mostra di origami a cura di Gabriele Castillo.
Ingresso gratuito
Per informazioni:
website www.nuoviorizzontilatini.it
tel. 3920989238
INMP - 30 e 31 ottobre 2010
presso l’Auditorio dell’INMP
via delle Fratte di Trastevere 52, ROMA
30 ottobre – Ore 19:00
Contracorriente: Guía de Supervivencia para Artistas en el Perú
Regia: Ann Kaneko; Giappone/USA/Perù, 2008, 64’; V.O. Spagnolo/Inglese/Quechua, Sott. Inglese
Attraverso due decadi di governi corrotti e leader incompetenti, questo film racconta la storia di quattro artisti: Claudio Jiménez Quispe scappa dal suo villaggio in Ayacucho a causa dell’insorgenza del gruppo maoista Sendero Luminoso. Realizza una cronaca di questa violenza con I suoi retabli, pale d’altari in legno tradizionali con qualche scena popolare. Alfredo Márquez, un membro della scena sotterranea degli anni ’80, produce immagini politiche provocatorie nonostante I quattro anni di carcere ingiusto. Con la caduta dell’ex presidente Alberto Fujimori, la gente criticava a peruviani-giapponesi come Eduardo Tokeshi, ciò nonostante riafferma la propria identità attraverso una serie di bandiere peruviane. Natalia Iguíñiz provoca la Chiesa Cattolica e la socialmente conservatrice classe media mostrando immagini controverse che mettono in discussione genere e classe. Ogni artista ci insegna il significato di preservare e fare arte in un paese come il Perù.
Vino d’onore
31 ottobre – Ore 19:00
El regalo de la Pachamama
Regia: Toshifumi Matsushita; Bolivia/Giappone 2008, 85’.,
V.O. Quechua, Sott. Inglese/Italiano
Un film caldo e vibrante sull’infanzia che racconta la storia di Kunturi, un bambino Quechua tradizionale di 13 anni che trascorre la vita insieme alla sua famiglia nei dintorni di Uyuni, un lago di sale. Per svariati mesi accompagna il padre in una traversata per la Bolivia, viaggiano per “la distesa di sale” con blocchi di sale legati sulla loro mandria di lama, scambiando il minerale con altri prodotti delle Ande. Con tutte queste esperienze, Kunturi inizia a capire chi è come giovane e come Quechua. Quando il viaggio si sta per concludere, conosce una bellissima ragazza durante un festival in un posto sacro per la sua gente. I giovani sentono una lieve scossa nei loro cuori mentre condividono un sogno semplice ma profondo: attraversare il lago di sale in bicicletta. Alla fine, il bambino scopre ciò che suo padre aveva voluto dire con la frase : “Il regalo della Pachamama”.
A segurie, musica etnica boliviana dal vivo, cortesia dell’Ambasciata della Bolivia
Casa del CinemaRoma
2 e 3 novembre 2010
L.go Marcello Mastroianni, 1 Villa Borghese, Roma
Programma
2 NOVEMBRE SALA DELUXE
Ore 20.30 De Bolívar a Chávez (70’)
*Introduce il film l’Ambasciatore del Venezuela, Ecc.mo Luis José Berroterrán Acosta
Ore 22.00 Ernesto Cardenal: Solentiname (87’)
3 NOVEMBRE SALA DELUXE
16.00 Gerardi
18.00 Túpac Amaru (90’)
20.00 a)- Jopoi, todos juntos/ Jopoi, tutti iniseme, Jopoi all togheter (52)
b)- La verdad soterrada (52’)
22.00 Locos por la bandera (95’)
2 novembre
Ore 20 :30
De Bolívar a Chávez, hacia la Segunda Independencia/ Da Bolívar a Chávez, fino alla Seconda Indipendenza
Regia: Daniel Vaca Narvaja; Venezuela, 2009,
Genere: Documentario, 70’, V.O. Spagnolo, Sott. Italiani.
Documentario storico politico sulla lotta del popolo venezuelano nel contesto dello sviluppo di emancipazione dell’America Latina, dalla fine del XVIII secolo fino ad oggi. Narra la storia del popolo venezuelano, con il riflettore posto sulla rivoluzione e sull’attuale governo di Hugo Chavez. Storia ed attualità si fondono in un’originale interpretazione, che denucia l’interventismo nordamericano e recupera le gesta anti-imperialiste dei popoli latinoamericani durante la lunga marcia verso l’unità ed emancipazione definitiva. Un appassionante percorso cronologico attraverso la storia latinoamericana dal periodo indipendista fino ad oggi. Dove il passato ed il presente si fondono nella stessa lotta dei popoli latinoamericani per liberarsi dall’imperialismo internazionale. Nonostante le forze imperialiste abbiano voluto cancellare o tergiversare qualsiasi vestigio di lotta indipendista nella regione attraverso un uso costante di diversi mezzi di distrazione, la realtà storica ci dimostra che quello sviluppo non si può fermare, soprattutto quando i Popoli del Continente prendono coscienza che l’America Latina è un solo Popolo. “Da Bolívar a Chávez fino alla Seconda Indipendenza” è un’opera cinematografica consigliabile e indispensabile per qualsiasi tipo di pubblico, che colloca nel tempo e nello spazio gli avvenimenti che segnarono la storia di questo continente e permette intravedere il modo in cui si delinea il destino di un popolo che contro ogni pronostico ha ripreso la sua marcia verso la libertà ancora una volta.
Ore 20 :00
Ernesto Cardenal: Solentiname
Regia: Modesto López, Messico, (filmata in Costa Rica/Nicaragua); 2006, 87’, V.O. Spagnolo, Sott. Italiani.
Un pilastro della vita e dell’opera di Ernesto Cardenal è la ricerca della divinità che è presente nella quotidianità. Nelle interviste realizzate in Nicaragua, Costa Rica e Cuba, si affronta la sua poesia, la scultura e la meravigliosa opera che realizzò in Solentiname, alla quale si unirono contadini e pescatori di queste isole, e dove insieme rinacquero come pittori, artigiani, poeti e rivoluzionari..
3 novembre
Ore 16:00 Gerardi
Regia: Carlos Alarcón e Nery Rodenas, Guatemala, 2010, 90’, V.O. Spagnolo ; sott. Italiani.
Il film narra la vita ed opera del Vescovo della Diocesi del Quiché, in Guatemala, che venne trucidato il 26 aprile 1998, due giorni dopo la pubblicazione del rapporto Guatemala, mai più, che indica esercito e governo del Paese come responsabili di genocidio e "crimini contro l'umanità" durante gli anni bui della guerra civile (1960-1996). Gerardi pagò con la vita l'impegno a favore dei popoli indigeni del Guatemala
Ore 18 :00
Túpac Amaru
Regia: Federico García Hurtado, Peru/Cuba, 1983, 90’, V.O Spagnolo; Sott. Italiani.
La storia di José Gabriel Condorcanqui Noguera, conosciuto come Túpac Amaru (1704 -1781) e la sua lotta contro la colonizzazione spagnola, presentata con una dimensione che trascende il suo contesto e il suo tempo. Fu il capo di una rivolta indigena contro gli Spagnoli del Perù coloniale. Nonostante la rivolta non ebbe successo, divenne simbolo della battaglia per i diritti delle popolazioni indigene dell'America latina e della lotta, anche armata, contro i governi di quei Paesi. Il nonno di sua madre era l'ultimo imperatore Inca Túpac Amaru.
Era uomo di ferrei principi morali ed era indignato della situazione nella quale vivevano le popolazioni native, e supplicò il governo spagnolo di migliorare le condizioni di vita nelle miniere, nelle fabbriche tessili e nei villaggi.
Passò dalle parole ai fatti e, ispirandosi al suo trisavolo Túpac Amaru che resistette fino alla morte contro gli spagnoli a Vilcabamba, prese il suo nome ed organizzò una rivolta, la prima sollevazione anti-colonialista contro gli spagnoli dalla fine dell'Impero Inca.
Il movimento, che raccolse 90.000 combattenti, si diffuse fra le popolazioni indigene scuotendo le fondamenta dell'impero coloniale, e liberò parte del Perù e dell'Alto Perù (Bolivia), ma fu sconfitto per mancanza di esperienza militare.
Fatto prigioniero, Túpac Amaru fu condannato a morte con la sposa e i figli; i loro corpi, squartati, vennero esposti sul monte Picchu alle porte di Cusco nella Plaza de Armas dove anche Túpac Amaru I venne decapitato.
Seguirono anche altre sollevazioni che furono tutte stroncate e i partecipanti furono catturati. La maggior parte fu condannata a morte e una parte (circa 90 persone) vennero trasferite nelle carceri in Spagna dove morirono. Fu comunque solo l'inizio delle battaglie che portarono all'indipendenza del Perù.
3 novembre
Ore 18 :00
Jopoi, todos juntos
Regia: Miguel Vassy, Paraguay/Brasile; Documentario, 2009, 52’,
V.O. Spagnolo/Guaraní; Sott. Inglese
Il Paraguay ha una bassissima densità di popolazione per kilometro quadrato. Ma, nonostante si possa dire che c'è territorio in eccesso, gli indigeni guaranì non hanno un altro "posto"
per esistere che non sia quello della loro lingua, parlata da più del 90% della popolazione creola.
In un panorama di cambi culturali, politici e sociali profondi, il popolo Guarani cerca di sopravvivere.
Divisi da confini esogeni, minacciati dall'agroindustria che aspira e riesce a privarli delle loro terre, essi resistono e la loro lotta li unisce ai piccoli agricoltori creoli.
La loro visione del cosmo, i loro valori, aspetti rilevanti della loro cultura sono condivisi da vasti settori della popolazione creola, non indigena.
La società paraguayana è multietnica e la lingua guarani è la lingua madre del 97% dei paraguayani... sebbene gli "indigeni” guaranì siano solo il 2,5% della popolazione...
“Jopói”, un viaggio nelle terre paraguayane, nei villaggi dei creatori della lingua nazionale: il Guaraní. Minacciati da “modelli di sviluppo” che non li tengono in considerazione e non riconoscono i loro diritti, come potranno sopravvivere gli indigeni guaraní e fino a quando?
Ore 19:00
La verdad sotterrada
Regia: Miguel Vassy, Uruguay/Brasile, documentario, 2009, 52’, V.O. Spagnolo. Sott. Inglese
Uruguay è un chiaro esempio del coordinamento tra i militari durante le dittature in Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e il medesimo paese. Mentre 32 uruguaiani scomparvero nel territorio nazionale, circa 200 furono sequestrati in altri paesi.
Uruguay non ha solo coordinato la persecuzione dei propri oppositori ma anche quelli altrui. Militari e polizia uruguaiani nascosti da nomi e documenti falsi, avanzavano in Argentina, Paraguay, Brasile seguendo la pista di cittadini uruguaiani e di altre nazionalità.
Nel 1986, un anno dopo la fine della dittatura, una legge proibì di giudicare e punire i militari e poliziotti accusati di aver violato i diritti umani tra il 1973 e 1985. Ciononostante la verità iniziò a prendere forma durante decenni, per mano e voce dei familiari, amici delle vittime.
E’ stato soprattutto grazie all’incessante ricerca di bambini scomparsi che le denunce sulla macabra pianificazione divennero irrefutabili.
Ore 22 :00
Locos de la bandera
Regia: Julio Cardoso, Argentina, 2005, 95', vo. spagnola sott. it aliani
Il dramma delle Malvinas visto da coloro i quali ne furono indirettamente o direttamente colpiti. Testimonianze di reduci della guerra e di persone che hanno subito la drammatica scomparsa dei propri cari, mettono in evidenza il doloroso lutto mantenuto per venti anni, che si è scontrato con il silenzio, la sordità e il disinteresse della società.
Il film fu premiato nel Festival de Cine de Mar del Plata, fu dichiarato d’interesse culturale dalla Secretaría de Cultura de la Nación.
CEB - 4 e 5 novembre 2010
Auditorio Ambasciata del Brasile
Piazza Navona 18, Roma
4 novembre
Ore 17:00
Deus e o Diabo na Terra do Sol
Interviene il Prof. Bruno Torri (Presidente SNCCI)
Regia: Glauber Rocha, Brasile, 1964, b/n, 113’ v.o. sott. it.
Con: Mauricio do Valle, Geraldo Del Rey, Iona Magalhães, Lydio Silva, Milton Rosa, Antonio Pinto, Marrom, João Gama, Sonia Dos Humildes, Othon Bastos.
Nel Nordeste brasiliano, il contadino Manuel entra nella cerchia di un bizzarro santone, il "beato" Sebastião. Trasformatosi nel "cangaceiro" Satanás, dovrà però guardarsi dal terribile António das Mortes, giustiziere di tutti i "beati"... Il profeta del "Cinema nôvo" imbastisce una complessa metafora sulla dialettica storico-sociale del suo Paese
4 novembre
Ore 19:00
Gaijin, caminhos da Liberdade
Regia: Tizuka Yamasaki, Brasile/Giappone, 1980, 105’, Port. Sott. Portoghese.
Il film –pluripremiato- racconta la saga di un gruppo di immigranti giapponesi in Brasile. "Nel 1908 avevo sedici anni quando ho dovuto lasciare il mio paese..." Il film comincia e finisce su questa frase di Titoe, una contadina giapponese, vittima dell' emigrazione organizzata dal Giappone verso il Brasile, all'inizio del secolo XX”.
5 novembre
Ore 17:00
Bye, bye Brasil
Regia: Carlos Diegues, Brasile, 1980, 100’, V.O. Portoguese, Sott. Italiani.
Con José Wilker, Betty Faria, Zaira Zambelli, Jofre Soares, Marcus Vinicius.
Una piccola carovana di artisti attraversa le zone interne del Brasile per offrire alle popolazioni povere spettacoli che facciano dimenticare, almeno per qualche ora, la miseria che quotidianamente li affligge. Durante il viaggio, al gruppo di artisti si unisce una coppia di mendicanti che sta fuggendo dal Nordest del Brasile messo in ginocchio da una tremenda siccità. I due senzatetto sanno che la compagnia si dirige verso l'Amazzonia, una terra ricca di acqua e conosciuta da tutti come l'Eldorado brasiliano. Sarà in quel luogo che i due vivranno incredibili avventure.
5 novembre
Ore 19:00
Gaijin, ámame como sou
Regia: Tizuka Yamasaki, Brasile/Giappone, 2005, 131’, Port. Sott. Portoghese..
Titoe è una ragazza giapponese che arriva in Brasile nel 1908; lei era partita con la promessa: di arricchirsi e ritornare dopo cinque anni. Ma la dura realtà dà poche speranze. Così Titoe si adatta, e il suo spirito di imprenditrice segna la vita e il destino delle sue discendenti: Shinobu, Maria e Yoko. La prima, al contrario della madre, si aggrappa ai costumi giapponesi e non accetta il matrimonio della figlia Maria con Gabriel, un gaijin (straniero). La coppia sta concludendo un grande affare quando il fisco li lascia in miseria. Shinobu allora decide di rimediare la situazione andando in Giappone. Gabriel la segue senza alternativa. Nel 1995 Gabriel viene dato per disperso dopo un terremoto. La figlia Yoko convince Maria ad andare a cercarlo. Purtroppo le due donne non riescono ad adattarsi alla terra che pensavano fosse la loro, e inoltre i giapponesi le trattano come straniere. Ma resistono, disposte a ricominciare una vita migliore e mantenere la promessa di Titoe.
Buona visione!
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